giovedì 21 ottobre 2010

Ma Fini ha davvero sbagliato sul Lodo Alfano? O ha "semplicemente" dimostrato cosa vuol dire essere un vero politico...


Credo che chiunque mi conosca bene, anche solo attraverso le pagine di Logicokaos, di tutto mi possa accusare  ma certo non di essere finiana.


Al Presidente della Camera NULLA mi accomuna:
MAI perdonerò il suo passato politico (IO non dimenticherò MAI che è stato un giovane missino e sprangava in compagnia di Alemanno e co.)
MAI dimenticherò  la sua zelante e opaca presenza quale Vice Presidente del Consiglio durante il G8 di Genova (dove era Fini durante i noti avvenimenti? nella sala operativa della Questura di Genova..ohibò).


Eppure mi ha molto meravigliata l'alzata di scudi e la marea di critiche negativissime che ha accolto (sopratutto da parte della base finiana e comunque dal popolo della cosiddetta destra sociale antiberlusconiana) il sostegno, dato ieri, dai "futuristi" al Lodo Alfano retroattivo.
Mi trovo, infatti, sostanzialmente d'accordo con quanto scritto in questo articolo su  "il Riformista"

Il Lodo AlFini non servirà. E Silvio lo sa....

Molti si dimenticano (o fanno finta di dimenticare...) che il Lodo portato avanti dal Guardasigilli 


è un percorso lungo, di mesi, e complicato; la maggioranza di due terzi non c’è, quindi poi si andrà a referendum senza quorum; soprattutto il tema dello scudo al premier resta sospeso. 
Ecco il punto: anche se il Senato dovesse approvare in prima lettura il Lodo, questo non implica affatto uno spostamento del giudizio della Corte sul legittimo impedimento. O meglio, la Corte può tenere conto del clima generale, ma non c’è nessun automatismo.
Per questo la pistola finiana resta sul tavolo della giustizia. 

Ad integrazione di tutto questo, vorrei aggiungere un'altra considerazione che quasi nessuno sembra  soppesare:
la Lega e Bossi altro non stanno aspettando che un "niet" qualsiasi da parte di Fini ed i Futuristi per poter parlare di crisi ed andare alle elezioni il prima possibile.

E poiché, almeno a me, pare che in questo momento tutti siano pronti per le elezioni tranne il "Fronte antiBerlusconi", da un punto di vista strategico politico la mossa di Fini non mi pare affatto da disprezzare.. Anzi.

In parole povere, la mossa di Fini costringe Berlusconi a continuare a cuocere a fuoco lento, non permette a Bossi di andare alle elezioni, tutto in cambio di una procedura che comunque, non avendo il Governo i due terzi delle Camere, porterebbe solo ad un Referendum (e qui voglio credere che gli italiani non sarebbero così servi idioti ...)

Poi qualcuno mi potrà dire che, vista così, la Politica è una cosa davvero sporca, della serie..
Mi sporco un pochino le mani oggi di mxxxda per evitare di caderci dentro fino al collo domani..
Che dire?  la mia risposta... è sì.


domenica 3 ottobre 2010

BELPIETRO MARONI E IL WEB




Già dall’inizio qualcosa non quadra.

Uno con quella faccia non può chiamarsi Belpietro, al massimo bello stronzo. Ha la faccia di quello che a prima vista ti sta subito sulle palle. E’ epidermico, ti viene e basta. Anche lui la mattina quando si specchia pensa: chi è quel rompicoglioni, ah! sono io.

Maroni dice che è colpa del web. Fa paura la libera circolazione di idee, vero? Ammesso che l’attentato sia vero e non una invenzione mal costruita come si delinea chiaramente, ammesso, è opera di uno sfigato imbecille. Non serve il web e nemmeno aizzarli sono imbecilli da sè. Si ricordi Maroni che le BR quando hanno pianificato omicidi sono sempre riuscite nell’intento. E con una scorta sfigata come quella di Belpietro, ci creda, ci sarebbe poco da fare.

Non stanno tornando gli anni di piombo, si vive quel clima creato ad arte di contrapposizione, figlio di tattica e tecnica studiata per consolidare acriticamente il consenso verso il Premier. Non è così difficile capirlo. Tutto questo giova solo a chi vuole , ad ogni costo, avvalorare la tesi di essere vittima di tutto e di tutti. E lei Maroni ne è complice. E se è complice volontario non merita il posto che occupa e deve pagare per la sua condotta. Se invece lo è inconsapevolmente allora non è degno di occupare il posto che occupa.

Si occupi di guardare dentro sè stesso senza preoccuparsi degli abissi che incontrerà. Toccato il fondo si risale. Forse capirà che non sono i rom e i clandestini che la turbano, bensì le sue paure inconsce.

sabato 2 ottobre 2010

AL SINDEC DE ADER (Al sindaco di Adro)



Egregio signor sindaco,

le scrivo per chiarezza. Quello che lei chiama simbolo celtico “il sole delle alpi” nel medio evo era anche detto “rosa carolingia” “rosa dei pastori” o “fiore a sei petali”. E’ un simbolo che si trova in Europa come in Eurasia, in India, in Etruria , nelle Puglie e in Valle Camonica. Pensi che persino il simbolo internazionale degli Zingari è simile.
Lei rivendica tale simbolo come appartenente alla gente della padania. Non è corretto. Per due motivi.
Primo: la padania non è, ne geograficamente ne politicamente identificabile. Secondo: la storia, quella che lei rivendica, e che dimostra di non conoscere, è diversa da come l’immagina. Vorrei dire studiata, ma mi è difficile pensarlo. Le prime popolazioni che hanno stanziato ai piedi delle vallate bresciane sino ai confini del ghiacciaio dell’Adamello, quindi anche ad Adro, sono tribù liguri. Dalla valle, per tanto tempo inaccessibile, scendono i Camuni. Popolo che ha il culto del sole e lo incide sulle rocce. I liguri e i camuni intrecciano affari e si mescolano. Queste sono le prime origini degli abitanti del territorio bresciano. In seguito arrivarono i Romani, guardi un po’, che fondarono Brixia.
Poi successivamente una miriade di popoli ed etnie. Dai Longobardi ai Carolingi agli Unni ai goti agli Ostrogoti ai Visigoti e tanti altri. Sempre lei afferma che la ipotetica padania abbia origini celtiche.
Ne è sicuro?
Lei conosce i celti?
Insieme di popoli indoeuropei che stanziavano nelle isole britanniche sino alla Pannonia e alla Anatolia.
Non conosce la storia, la geografia almeno?
L’aiuto. Si estendevano sino alla attuale Turchia e alle regioni dell’est , Romania, Ungheria , Bulgaria. Quindi, se fosse quantunque possibile identificare gli abitanti di Adro come puri Celti, questi sarebbero gli stessi che abitano attualmente anche la Romania.

Le lascio il dubbio e l’onore della scelta se essere ligure, romano, carolingio o rumeno.
Ma per cortesia nella sua nuova e bella scuola lasci che entri la Storia così come l’hanno fatta e non come la inventa lei.

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