

Poiché oggi l’universo mondo si occupa di Barak Obama,
incensandolo, lodandolo ed indicandolo come la “personificazione di quel cambiamento” che tutto il mondo si stava aspettando, ma che, come al solito, solo l’America ha il coraggio di attuare (di certo non la “vecchia” Europa), io mi vorrei occupare di McCain aka Mc Babbion.
Faccio una premessa che consiste in una doppia confessione:
1)Credevo che il candidato repubblicano impegnasse più seriamente alle urne Obama
2)In fondo in fondo, a me McCain aka Mcbabbion tanto antipatico, sul piano personale, non stava..Anzi…
Il che non equivale affatto a dire che avrei voluto lui alla casa Bianca, ma equivale a dire che, in fondo in fondo, uno che è stato 5 anni e mezzo prigioniero dei nord vietnamiti nel famigerato Hotel Hanoi (come veniva ironicamente chiamata la prigione per gli ufficiali americani), e ne è uscito vivo..
Beh almeno deve avere 2 @@ così!
(Ve li immaginate Gasparri o Bondi prigionieri nell’Hanoi Hotel?..hua hua hua)
Ora fatta la doverosa premessa, veniamo al dunque:
il discorso dell’accettazione della sconfitta da parte di McCain.
Leggete questi passaggi pronunciati subito dopo aver telefonato a Obama per congratularsi per aver conquistato la Presidenza “del paese che entrambi amiamo”.
"In una competizione lunga e difficile quale e' stata questa campagna il suo successo merita il mio rispetto per le sue capacita' e la sua perseveranza".
"Ma il fatto di essere riuscito a farlo ispirando la speranza di milioni di persone"..."e' qualcosa che ammiro profondamente".
''Dio benedica quello che sara' il mio presidente. Lascio ad Obama e a Biden l'onore di guidarci per i prossimi quattro anni''.
Ecco queste, aldilà di ogni considerazioni e preferenza politica, mi sembrano parole degne di un uomo che si è candidato a guidare ilpaese più potente della terra e, onorevolmente sconfitto, accetta il verdetto del popolo sovrano.
E questo è il modo in cui McNano aka Berlusconi accettò democraticamente la sconfitta elettorale del 2006.

Caro Josè Luis Rodriguez Zapatero, dopo cinque anni mi accingo a lasciare la guida del governo italiano ma spero di tornare presto... dopo che saranno state verificate le oltre un milione e centomila schede annullate».
Mittente: Silvio Berlusconi.
Inizia così la lettera che l'ex premier ha inviato da Palazzo Chigi al leader spagnolo il 16 maggio scorso: cinque giorni dopo la sconfitta alle elezioni. Una lettera scritta su carta intestata «Il presidente del Consiglio dei Ministri».
«Come probabilmente sai - continua l'ex premier con tono vittimistico - per il particolare sistema elettorale italiano, nonostante il mio personale successo (Forza Italia è di gran lunga il primo partito italiano), la coalizione che guido è risultata globalmente maggioritaria in termini di voti ma minoritaria in termini di rappresentanza parlamentare.
Come leader dell'opposizione rappresento comunque il 50,2 per cento del paese e spero di tornare presto al governo dopo che saranno state verificate le oltre un milione e centomila schede annullate».
Seguono ringraziamenti, saluti e, tocco finale: «Ti ricordo che hai un amico che Ti vuole bene! Un forte abbraccio».
Firmato: «Silvio».
Ed a questo punto mi rendo conto di quanto siamo caduti in basso, noi qui in Italia…
Arrivare ad invidiare all’America McCain .. Mica Obama… Mc Babbionnnnnnnnn
Ma vi rendete conto?????????
http://www.unita.it/view.asp?idContent=56618