Anche se “di pancia” i francesi non mi sono mai stati molto simpatici, devo ammettere che, facendo lavorare quel po’ di cervello e di raziocinio logico che mi rimane, riescono sempre a conquistare la mia stima.
Non mi piace ammetterlo, ma ricordo sempre che “ i cugini” sono stati capaci di tagliare la testa al loro re, mentre noi, cittadini del Bel Paese, siamo stati, a mala pena e per una manciata di voti, “capaci”solo di mandare in esilio un re che ci aveva tradito con codardia e viltà (salvo recuperare il nipote e principe ereditario come cantante e show man).
Non mi piace ammetterlo, ma ricordo sempre che “ i cugini” sono stati capaci di tagliare la testa al loro re, mentre noi, cittadini del Bel Paese, siamo stati, a mala pena e per una manciata di voti, “capaci”solo di mandare in esilio un re che ci aveva tradito con codardia e viltà (salvo recuperare il nipote e principe ereditario come cantante e show man).
In questa epoca certamente non felice, sia per la Francia che per l’Italia, né dal punto di vista culturale né politico, ancora una volta i nostri cugini transalpini riescono a dare a loro stessi (ma anche a noi) una lezione di educazione civile, forse nel modo che gli riesce culturalmente meglio: attraverso le pagine di un libro.
Con più di 500mila copie vendute nel corso degli ultimi 3 mesi,
Indignez-vous! (Indignatevi!)
edito dalla piccola casa editrice Indigene è il best seller transalpino dell’anno.
Ma chi è l’autore di questo piccolo libro (30 pagine, costo 3 Euro) che partendo da una spietata analisi della Francia di oggi (ma solo della Francia?) su alcuni temi scottanti:
Indignez-vous! (Indignatevi!)
edito dalla piccola casa editrice Indigene è il best seller transalpino dell’anno.
Ma chi è l’autore di questo piccolo libro (30 pagine, costo 3 Euro) che partendo da una spietata analisi della Francia di oggi (ma solo della Francia?) su alcuni temi scottanti:
il crescente divario tra ricchi e poveri, la necessità di ricreare un sistema dell’informazione autenticamente libero, lo scioccante trattamento riservato dalla Francia di Sarkozy agli immigrati, la questione ambientale, quella palestinese con l’impunità delle leggi e del diritto internazionale di cui gode Israele, la difesa del sistema del welfare
si chiede come sia possibile NON indignarsi e come sia possibile NON considerare traditi gli ideali della Resistenza ?
E qui viene fuori la vera sorpresa, perché l’autore è Stéphane Hessel, eroe della Resistenza durante l’occupazione nazista della Francia, poeta e diplomatico, nato nel lontano 1917.
Quindi un 93enne, figlio di padre ebreo, che combattè l’invasione nazista, catturato e deportato a Buchenwald e a Dora. Nel 1948 contribuì alla stesura della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, l’apice della creazione di una rinnovata coscienza civile internazionale, dopo le violenze e le miserie della guerra.
Indignez-vous! è una chiamata alle armi per la società francese, a partire dai giovani, esortati a riscrivere l’oggi partendo dalla propria sacrosanta, indispensabile indignazione verso un Paese, la sua politica, che sulle questioni fondamentali ha smarrito la giusta via perché ha perso la capacità di indignarsi e di ribellarsi contro l’ingiustizia.
«Il mio è un appello a tutti i cittadini, vecchi e giovani, affinché ognuno si senta pienamente responsabile delle diseguaglianze e di ciò che non funziona nella nostra società.Vorrei che ogni individuo fosse capace di trovare il proprio personale motivo di ribellione pacifica: l’indignazione è preziosa»Il libro verrà presto tradotto anche in Italia.
Un altro paese in cui, sopratutto ai giovani, i motivi per indignarsi certamente non mancano. Anzi…
Che alla Gelmini fischino le orecchie?
Fonti: