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martedì 29 novembre 2011

La Freedom Flotilla è tornata: progetto Benvenuti in Palestina 2012




CONTRO L’ASSEDIO, CONTRO L’OCCUPAZIONE,
CON OGNI MEZZO NECESSARIO


Il 27 novembre si è tenuta a Roma l’assemblea nazionale per presentare i progetti di lavoro del coordinamento italiano della Freedom Flotilla.

Le prossime assemblee si terranno il 4 dicembre 2011 in Liguria a :

SARZANA , ore 11 presso il Centro Sociale Barontini

GENOVA 
, ore 16 presso Circolo Arci Bellevylle, Vico Calvi

IMPERIA, ore 20,30 presso il Circolo Arci Handala, via Mameli

Nel corso delle assemblee faremo un resconto dello stato dei lavori della FREEDOM FLOTILLA, presentiamo il nuovo progetto internazionale : BENVENUTI IN PALESTINA 2012 e valuteremo assieme ai partecipanti la possibilità di creare comitati territoriali di sostegno.


Ci sarà anche la presentazione della nuova associazione DIMA,onlus e i suoi progetti di solidarietà con il popolo palestinese.

Il nostro lavoro, nell’immediato futuro, sarà quello di organizzare assemblee locali, in diverse città italiane, per spiegare le iniziative e lo stato dei lavori della nostra delegazione italiana presso i coordinamenti internazionali, per creare comitati territoriali di lavoro e di sostegno. Chiediamo di segnalarci le città interessate per l’organizzazione di questo tipo di assemblee, contattate i comitati territoriali e/o roma@freedomflotilla.it




***
Resoconto assemblea nazionale del 27 novembre a Roma

Il 27 novembre si è tenuta a Roma l’assemblea nazionale per presentare i progetti di lavoro del Coordinamento Italiano della Freedom Flotilla. 

Si è parlato dell’ importanza di internazionalizzare la solidarietà con la resistenza palestinese che si è concretizzata negli ultimi anni in coordinamenti internazionali attorno ad importanti iniziative tese a sbloccare l’assedio di Gaza e fermare l’occupazione illegale di territorio palestinese da parte di Israele. 

Si è analizzata la capacità che queste iniziative hanno avuto di : 

1. Essere veicoli mediatici fondamentali per informare sulla realtà drammatica della Palestina sotto occupazione Israeliana. 

2. Essere strumento efficace per la costruzione di un fronte internazionale coeso e politicamente utile a fronteggiare il sostegno dei governi alla politica di occupazione israeliana. 

Si è quindi ribadita la necessità di continuare in questa direzione, ossia continuare a coordinarsi e partecipare ad iniziative a livello internazionale quali: 

BENVENUTI IN PALESTINA 2012

FREEDOM FLOTILLA

Si è presentata la neonata associazione Dima, onlus (sarà presto online il sitowww.dima-onlus.it ) fondata da alcuni di noi, con l’obiettivo di affiancare, alle iniziative di lotta, anche iniziative di solidarietà vera e propria con il popolo palestinese. Dima collaborerà con l’associazione “Ghassan Kanafani” e l’asilo che sarà realizzato a Khan Younis porterà il nome del nostro amico e compagno Vittorio Arrigoni. 
Il nostro lavoro nell’immediato futuro, sarà quello di organizzare assemblee locali, in diverse città italiane, per spiegare le iniziative e lo stato dei lavori della nostra delegazione italiana presso i coordinamenti internazionali. 



Chiediamo ai compagni e sostenitori della palestina di collaborare segnalando ai contatti territoriali o alla mail redazione@freedomflotilla.it le città interessate ad ospitare assemblee di presentazione progetti di lavoro, come quella che si è appena tenuta a Roma.

venerdì 7 gennaio 2011

Un 93enne vende più di 500mila copie chiedendo ai giovani come fanno a non indignarsi nella Francia di oggi… Indignez Vous!

Anche se “di pancia” i francesi non mi sono mai stati molto simpatici, devo ammettere che, facendo lavorare quel po’ di cervello e di raziocinio logico che mi rimane, riescono sempre a conquistare la mia stima.
Non mi piace ammetterlo, ma ricordo sempre che “ i cugini” sono stati capaci di tagliare la testa al loro re, mentre noi, cittadini del Bel Paese, siamo stati, a mala pena e per una manciata di voti, “capaci”solo di mandare  in esilio un re che ci aveva tradito con codardia e viltà (salvo recuperare il nipote e principe ereditario come cantante e show man).
In questa epoca certamente non felice, sia per la Francia che per l’Italia, né dal punto di vista culturale né politico, ancora una volta i nostri cugini transalpini riescono a dare a loro stessi (ma anche a noi) una lezione di educazione civile, forse nel modo che gli riesce culturalmente meglio: attraverso le pagine di un libro.

Con più di 500mila copie vendute nel corso degli ultimi 3 mesi, 
Indignez-vous! (Indignatevi!) 
edito dalla piccola casa editrice Indigene è il best seller transalpino dell’anno.


Ma chi è l’autore di questo piccolo libro (30 pagine, costo 3 Euro) che partendo da una spietata analisi della Francia di oggi (ma solo della Francia?) su alcuni temi scottanti:
il crescente divario tra ricchi e poveri, la necessità di ricreare un sistema dell’informazione autenticamente libero, lo scioccante trattamento riservato dalla Francia di Sarkozy agli immigrati, la questione ambientale,  quella palestinese con l’impunità delle leggi e del diritto internazionale di cui gode Israele, la difesa del sistema del welfare
si chiede come sia possibile NON indignarsi e come sia possibile NON considerare traditi gli ideali della Resistenza ?


E qui viene fuori la vera sorpresa, perché l’autore è Stéphane Hessel, eroe della Resistenza durante l’occupazione nazista della Francia, poeta e diplomatico, nato nel lontano 1917.
Quindi un 93enne, figlio di padre ebreo, che combattè l’invasione nazista, catturato e deportato a Buchenwald e a Dora. Nel 1948 contribuì alla stesura della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, l’apice della creazione di una rinnovata coscienza civile internazionale, dopo le violenze e le miserie della guerra.

Indignez-vous! è una chiamata alle armi per la società francese, a partire dai giovani,  esortati a riscrivere l’oggi partendo dalla propria sacrosanta, indispensabile indignazione verso un Paese, la sua politica, che sulle questioni fondamentali ha smarrito la giusta via  perché ha perso la capacità di indignarsi e di ribellarsi contro l’ingiustizia.
«Il mio è un appello a tutti i cittadini, vecchi e giovani, affinché ognuno si senta pienamente responsabile delle diseguaglianze e di ciò che non funziona nella nostra società.Vorrei che ogni individuo fosse capace di trovare il proprio personale motivo di ribellione pacifica: l’indignazione è preziosa»
 Il libro verrà presto tradotto anche in Italia.

Un altro paese in cui, sopratutto ai giovani, i motivi per indignarsi certamente non mancano. Anzi…
Che alla Gelmini fischino le orecchie?

Fonti:




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