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venerdì 11 febbraio 2011

Ennesimo fallimento della Gelmini: solo 35 scuole aderiscono al sistema di valutazione.Troppo complesso e mancano i soldi



Fallito di fatto il progetto che avrebbe dovuto assegnare una quattordicesima mensilità agli insegnanti "migliori". 

Il sistema di giudizio è troppo complesso, mancano i fondi, e molti istituti si tirano indietro.


La sperimentazione avviata in tre città (Torino, Napoli e Milano) a dicembre è di fatto naufragata a causa della marea di "no" pronunciati dai collegi dei docenti interpellati.
Nel frattempo, 
il decreto che avrebbe dovuto avviare in ogni scuola un "sistema di misurazione, valutazione, trasparenza della performance" del "personale docente ed educativo degli istituti e scuole del primo e secondo ciclo di istruzione e delle istituzioni educative", come recita il decreto Brunetta del 2009,  è stato rinviato sine die, forse al momento del rinnovo del contratto della scuola per il triennio 2013/2015. 

Durante l'incontro con i sindacati dello scorso 8 febbraio, i tecnici del ministero hanno "confessato" che in totale sono 35 circa le scuole che hanno aderito all'iniziativa. In un primo momento, viale Trastevere aveva ipotizzato di affidare l'esperimento a 20 scuole (attraverso un campione "stratificato") in ognuna delle tre città: 60 quindi. 
Poi, più prudentemente, ha optato per 15 istituti per comune: 45 in totale. 
A Torino, per carenza di candidature, l'iniziativa è stata estesa dapprima alle scuole della provincia e adesso all'intera regione. 
A Milano, in pochi giorni, i "no" sono arrivati  quota 137. Finora, come hanno comunicato i tecnici ministeriali ai sindacati, le adesioni sono state soltanto 35. E pensare che le scuole ubicate nelle tre province individuate sono ben 1.461.
Le scuole, pare di capire, dovrebbero ritagliare dalle proprie risorse una cifra da ripartire ai "più bravi". E i docenti dovrebbero accapigliarsi per "conquistarne una porzione". Ma in che modo?

Insomma, il solito pasticcio firmato Brunetta & Gelmini. 
Che coppia di Assi..Taroccata.
Povera scuola pubblica  italiana.


giovedì 27 gennaio 2011

La Gelmini esclude Sud e facoltà umanistiche dall' Agenzia che decide i finanziamenti

Quasi nessuno in Italia conosce l''Anvur .
Cosa è?  E' l'agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca.
All'apparenza un altro carrozzone ministeriale, in realtà all'agenzia spetta un compito fondamentale: 
giudicare la qualità degli atenei e degli enti di ricerca, con il piccolo particolare che da queste valutazioni discendono i finanziamenti che premiano i risultati migliori. 


Dal  Consiglio direttivo dell' ANVUR, nominato dal Consiglio dei ministri,sono stati esclusi gli studiosi delle scienze umanistiche ed è stato escluso l'intero Mezzogiorno, nel senso che non vi figura nessun rappresentante delle facoltà collocate a Sud di Roma. 


"Sbalordito" e "deluso" si dice Salvatore Settis, che fa parte del comitato che aveva proposto una rosa di quindici candidature al ministro Gelmini, la quale poi ha selezionato sette nomi rappresentativi delle varie aree disciplinari, ma non delle scienze umane. "Non riesco a comprendere le ragioni dell'esclusione", interviene lo studioso. "Abbiamo lavorato con serietà e rigore, mettendo in gioco la nostra esperienza internazionale e le nostre competenze. E ora vediamo che sono state tagliate fuori le scienze umane e l'intero Mezzogiorno"


Forse il problema è proprio nelle parole chiave: serietà e rigore. Parole ostiche a Maria Stella Gelmini. O dovrei dire sconosciute.


Fonte: Repubblica

venerdì 7 gennaio 2011

Un 93enne vende più di 500mila copie chiedendo ai giovani come fanno a non indignarsi nella Francia di oggi… Indignez Vous!

Anche se “di pancia” i francesi non mi sono mai stati molto simpatici, devo ammettere che, facendo lavorare quel po’ di cervello e di raziocinio logico che mi rimane, riescono sempre a conquistare la mia stima.
Non mi piace ammetterlo, ma ricordo sempre che “ i cugini” sono stati capaci di tagliare la testa al loro re, mentre noi, cittadini del Bel Paese, siamo stati, a mala pena e per una manciata di voti, “capaci”solo di mandare  in esilio un re che ci aveva tradito con codardia e viltà (salvo recuperare il nipote e principe ereditario come cantante e show man).
In questa epoca certamente non felice, sia per la Francia che per l’Italia, né dal punto di vista culturale né politico, ancora una volta i nostri cugini transalpini riescono a dare a loro stessi (ma anche a noi) una lezione di educazione civile, forse nel modo che gli riesce culturalmente meglio: attraverso le pagine di un libro.

Con più di 500mila copie vendute nel corso degli ultimi 3 mesi, 
Indignez-vous! (Indignatevi!) 
edito dalla piccola casa editrice Indigene è il best seller transalpino dell’anno.


Ma chi è l’autore di questo piccolo libro (30 pagine, costo 3 Euro) che partendo da una spietata analisi della Francia di oggi (ma solo della Francia?) su alcuni temi scottanti:
il crescente divario tra ricchi e poveri, la necessità di ricreare un sistema dell’informazione autenticamente libero, lo scioccante trattamento riservato dalla Francia di Sarkozy agli immigrati, la questione ambientale,  quella palestinese con l’impunità delle leggi e del diritto internazionale di cui gode Israele, la difesa del sistema del welfare
si chiede come sia possibile NON indignarsi e come sia possibile NON considerare traditi gli ideali della Resistenza ?


E qui viene fuori la vera sorpresa, perché l’autore è Stéphane Hessel, eroe della Resistenza durante l’occupazione nazista della Francia, poeta e diplomatico, nato nel lontano 1917.
Quindi un 93enne, figlio di padre ebreo, che combattè l’invasione nazista, catturato e deportato a Buchenwald e a Dora. Nel 1948 contribuì alla stesura della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, l’apice della creazione di una rinnovata coscienza civile internazionale, dopo le violenze e le miserie della guerra.

Indignez-vous! è una chiamata alle armi per la società francese, a partire dai giovani,  esortati a riscrivere l’oggi partendo dalla propria sacrosanta, indispensabile indignazione verso un Paese, la sua politica, che sulle questioni fondamentali ha smarrito la giusta via  perché ha perso la capacità di indignarsi e di ribellarsi contro l’ingiustizia.
«Il mio è un appello a tutti i cittadini, vecchi e giovani, affinché ognuno si senta pienamente responsabile delle diseguaglianze e di ciò che non funziona nella nostra società.Vorrei che ogni individuo fosse capace di trovare il proprio personale motivo di ribellione pacifica: l’indignazione è preziosa»
 Il libro verrà presto tradotto anche in Italia.

Un altro paese in cui, sopratutto ai giovani, i motivi per indignarsi certamente non mancano. Anzi…
Che alla Gelmini fischino le orecchie?

Fonti:




giovedì 2 dicembre 2010

Ultima ora: Slitta l'approvazione al Senato del Ddl Gelmini. Verrà discusso dopo il 14 Dicembre...se il Governo avrà ottenuto la fiducia


E' uscita poco fa la notizia del rinvio della discussione, al  Senato per l'approvazione, del DdL Gelmini., la cosiddetta Riforma Gelmini.
La ministra si è mostra comunque fiduciosa (leggere le dichiarazioni a seguire) sull'iter di approvazione.
Il vero problema è se dopo il 14 dicembre 2010, e la discussione sulla fiducia,  il Governo Berlusconi IV sarà ancora in carica.
lo ha deciso la conferenza dei capi gruppo. Nel corso della conferenza i gruppi dell'opposizione hanno confermato la loro dura opposizione alla proposta del presidente dei sentori Pdl, Maurizio Gasparri, di approvare la riforma entro la prossima settimana, cioè prima del dibattito sulla fiducia.

La reazione del ministro Gelmini. ''L'opposizione, per motivi di pura propaganda politica, mette a rischio provvedimenti urgenti e indispensabili per l'università italiana. Senza l'approvazione rapida del ddl non si potranno bandire posti da ricercatore, non potranno essere garantiti gli scatti di stipendio, non saranno banditi nuovi concorsi'', è stato il commento del ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini. ''Sono comunque fiduciosa: il 14 dicembre il governo incasserà la fiducia e continuerà la sua opera riformatrice..
Questo ennesimo rinvio - afferma l'Udu- rappresenta una sfiducia della Gelmini ancora prima del 14. Il ritiro del ddl e le dimissioni della Gelmini ci sembrano, quindi, scelte obbligate". "Di certo -annuncia l'Udu- le nostre mobilitazioni non si fermeranno, anzi continueranno fino al ritiro del ddl, perché abbiamo un'idea migliore di università pubblica per il futuro del paese che vogliamo portare oltre il 14 dicembre".
Fonte: La Repubblica

L'elenco della scienziata precaria: elenco delle cose che mi sono sentita dire e che non vorrei dimenticare

Attraverso il blog di Annarita R. scientificando , sono venuta a conoscenza di questo bel post di una giovane ricercatrice italiana Maria Grazia Ortore pubblicato sul suo blog fisiciaroundtheworld.
Con il suo consenso lo riporto qui, ad ennesima testimonianza di quanto questo paese non sia un paese per giovani. Sopratutto se preparati e seri.
Il vero problema ora è: Vogliamo rimanere così? Affondando sempre più nella miseria politica, culturale ed intellettuale.
Lo so, siamo un popolo che non ha mai tagliato la testa ad un re. Forse è arrivata l'ora di farlo.


Ci sarebbe da scrivere della riforma Gelmini, ci sarebbe da informare su cosa è realmente questa riforma e sul fatto che in realtà noi tutti, cittadini italiani, auspicavamo una riforma universitaria. I problemi di questa riforma sono molti, secondo il mio modesto parere, ed il più grande è la determinazione di un percorso da ricercatore a tempo determinato (3 anni + 3 anni) al termine del quale non sei assunto se sei bravo, ma solo se hai la fortuna di aver finito i contratti al momento giusto, ossia quando c’è disponibile il budget per assumerti. Altrimenti, se sei stato bravissimo ma in quel momento non ci sono i soldi per assumerti? L’università ti dice addio (ecco, “addio”, nemmeno “arrivederci e grazie”) perchè da quel momento in poi non hai più alcuna possibilità di carriera accademica. Ecco, mi sembra inutile elencare le conseguenze di questo procedimento, per quanto sono ovvie. Nomino solo il fatto che la selezione accademica avverrà sicuramente sempre di più in base al censo (chi può permettersi di arrivare a 40 anni con il datore di lavoro che ti dice “ci sei stato utile, ma ora addio”?!) e ormai le mie possibilità di fare una carriera accademica sono decisamente pari allo zero assoluto. Ed ora, visto che va di moda e forse è un modo veloce e significativo di comunicare…

Elenco delle cose che mi sono sentita dire e che non vorrei dimenticare
Lei, signorina, non è proprio portata. E’ meglio che cambi proprio facoltà.
Non si svaluti, accetti solo i voti migliori, perchè lei è una che vale.
Che studi, fisica?! Ah, ho capito: ginnastica.
Vuoi fare la carriera accademica? Ma se non hai il padrino non vai da nessuna parte.
Il tuo seminario è stato bellissimo. Peccato te ne vada. Lo dico sempre, che sono sempre i migliori che se ne vanno.
Ma perchè il Professor X l’ha mandata ad informarsi da me del dottorato? X mi ha detto che lei è molto brava, ma non capisco perchè s’interessi a lei (i miei occhi tentarono la risposta: forse perchè mi ritiene brava?).
Vuoi fare ricerca in Italia? E’ impossibile se non hai un parente dentro (innumerevoli volte, l’ho sentita questa frase…).
Sarebbe bello se continuassi a fare ricerca.
Hai fatto il concorso? Sei stata valutata con “molto buono”, immagino.
Lavori sempre qui all’università? Precaria? Ah, se non hai la raccomandazione non entri. Ma dai, sono sicura che ce l’hai la raccomandazione, eh eh (detta dalla commessa dell’alimentari dove mi facevo fare il panino per il pranzo. Dopo quel giorno non ci ho più messo piede).
Quello che fai è molto interessante, però alla fine hai uno stipendio da morto di fame (detto da un insegnante di liceo, di fronte ai suoi studenti dopo un mio seminario).
Pensa, io ho votato il Partito Z solo perchè aveva detto che avrebbe dato soldi alla ricerca. Invece non l’hanno fatto…
Mia figlia mi ha detto che vorrebbe fare il dottorato. Le ho detto: – Ma guarda Grazia, quanto tempo è che sta in sospeso…come ti viene in mente?!-.
Al Professor T devi dire sempre di sì.
Non puoi tirarti indietro. Tu hai quel che chiamo “sacro fuoco”, devi per forza fare ricerca.
Sei ancora all’università come precaria? Mia nuora ha 40 anni e fa la stessa cosa, illudetevi pure di entrare…ma è impossibile.
Ma perchè fai questa vitaccia? Non puoi cercarti un altro lavoro? (guardandomi come: ma quanto è inutilmente ambiziosa, questa!) Perchè non vai ad insegnare alle medie?
Voi dite che fate ricerca?! Ma non è vero, in questo Paese è impossibile.
Ogni mio commento è inutile. Mi sarebbe piaciuto aggiungere altre frasi positive, ma si vede che non me lo sono meritate.

sabato 27 novembre 2010

Un'altra perla della Gelmini: l'Italia frana e si tagliano 25 Dipartimenti di Geologia su 31



Ogni giorno che passa, approfondendola, si scoprono continuamente, nuove perle "nascoste" nella cosiddetta "Riforma Gelimini", che meglio sarebbe stata denominare "I tagli della Gelmini serva di Tremonti".
Oggi ascoltando un buon programma che va in onda su RAI 3 (ovviamente in un orario scomodo) Ambiente Italia, sono venuta a sapere che la cosiddetta "Riforma Gelmini" prevede il taglio di ben 25 Dipartimenti Universitari di Geologia su 31 attualmente esistenti in Italia.

Ora, è ovvio a chiunque dotato di un minimo di buon senso e Q.I. (cose peraltro sconosciute alla Maria Stella da Leno) che in qualsiasi paese l'azione dei geologi è fondamentale per salvaguardare il territorio, ma sopratutto per prevenire (parola che appare sempre più desueta in Italia ed in particolare ai nostri politici).

Ma l'Italia non è un paese normale in nulla e meno che mai nella gestione del territorio e della situazione.
E' inutile che io stia qui ad elencare i disastri geologici continui che abbiamo dovuto constatare (e pagare) solo negli ultimi 6 mesi.
Ma poiché è ormai palese che l'obiettivo dei politici del ns. Governo è qualsiasi ma NON pensare ai reale bisogni del paese, riflettendo devo ammettere che questa ulteriore perla della Maria Stella da Leno (BS) emigrante a  Reggio Calabria (vedasi Esame di Stato per l'avvocatura) mi meraviglia assai poco, data anche la sua chiarissima ed evidente inadeguatezza culturale.

Per ogni ulteriore approfondimento, ecco un articolo molto chiaro e significativo:


L’allarme dei geologi italiani
In un Paese al 70% a rischio idrogeologico elevato – rischio che riguarda 5.581 Comuni, la totalita’ del territorio di Calabria, Umbria e Valle d’Aosta, il 99% delle Marche e il 98% della Toscana – il disegno di legge di riforma dell’univerisita’ ‘mette limitazioni al numero di docenti e ricercatori delle Scienze della Terra, che non esistono in altri Paesi, e sancisce la scomparsa di 25 dipartimenti di Scienze della Terra su 31′. 
E’ quanto lamenta l’Ordine dei Geologi, in una nota sottoscritta anche da dieci rappresentanti dei dipartimenti da Nord a Sud, in vista della ripresa, il 23 novembre, del dibattito alla Camera dei Deputati sul ddl di riforma dell’università’. ‘Ironia della sorte – sottolineano i geologi – proprio nella ricorrenza del sisma del 1980 in Irpinia e Basilicata’. 
Con un gran numero di pensionamenti nei prossimi anni e un blocco del turn-over ‘de facto’, sottolineano i geologi, ‘appare chiaro che il ddl mettere a repentaglio l’esistenza di molti dipartimenti universitari non solo nell’ambito delle Scienze della Terra ma anche in altre aree scientifico-disciplinari, che rappresentano nelle identita’ culturali preziose per lo sviluppo e la formazione scientifica in Italia. 
Criticita’ amplificata nelle aree di ricerca piu’ piccole’. Da qui la richiesta ‘di tutta la comunita’ dei geologi italiani’ di modifica al comma 2 lettera b) dell’articolo 2 del ddl n.3687

http://www.gliitaliani.it/2010/11/l-italia-frana-e-si-tagliano-25-dipartimenti-di-geologia-su-31/

lunedì 1 novembre 2010

Gelmini: dovremmo prenderci spazio in RAI per dire la verità.. Sui precari? sulla scuola? Noooooo su Ruby.Ma Vergognati!



In un Paese normale ci si aspetta che ogni Ministro, responsabile del proprio Dicastero, si occupi dello stesso, cercando di ottenere i migliori risultati possibili.
In un Paese normale, appunto.
Sono di oggi le dichiarazioni accorate di MariaStella Gelmini.
Su cosa? Su i precari della scuola abbandonati al loro destino?
Sugli insegnanti di sostegno licenziati?
Sul NO di Tremonti a risorse per l'Università e Ricerca?
Nulla di tutto questo.
La Gelmini ha rilasciato a destra e manca un'accorata difesa del suo Premier riguardo l'affair Ruby:

Gelmini: dovremmo prenderci spazio in RAI per dire la verità

Basta telefonare a Minzolini no? Cara Ministra, ma non per parlare di precari e di una scuola pubblica lasciata a se stessa, ma di Ruby  perchè quelli sono i veri problemi del paese..Vero?
Ma capisco che per una che è dovuta correre a Reggio Calabria per superare l'esame di Stato forse è troppo complicato capire le priorità di un Paese che lei concorre a governare....

mercoledì 12 novembre 2008

Olenka vs Maria Stella. A proposito di meritocrazia e di ex studentesse mediocri divenute ministro (vedasi C.V.pubblicato in precedente post)


Poiché sono un po’ stanca di parlare e di sentir parlare di imbecilli (veri e presunti), di ignoranze ed ignoranti (più veri che presunti) e di stupidaggini varie su scuola italiana ed extracomunitari,
oggi voglio parlare di Olenka Subota.

Olenka è una ragazza nata a Resita in Romania il 2 gennaio del 1989 e risiede nel vercellese dal 2002, quando ha raggiunto i genitori emigrati in Italia.
Ha imparato a scrivere e parlare in italiano corretto in 2 mesi.

E’ stata premiata lo scorso 30 ottobre al Quirinale, dal Presidente Napolitano, insieme ad altri 25 giovani con l’attestato di Onore di “Alfiere del lavoro” e la Medaglia del Presidente della Repubblica.

Rappresentano i 25 migliori studenti d'Italia tra quelli diplomati nelle scuole superiori(quest’anno 26 perché c’è stato un ex aequo).
Si tratta del riconoscimento italiano più alto rivolto agli studenti/studentesse di scuola media superiore.
La selezione tiene conto del voto dell'esame di stato e dei risultati scolastici ottenuti nel corso dei cinque anni di studio.

Olenka si è diplomata in Informatica (con 100/centesimi, naturalmente!) lo scorso mese di giugno all’Istituto d'Istruzione Superiore Statale "P. Calamandrei" di Crescentino (VC) ed ha conseguito durante il corso degli studi una media di votazione del 9,63.

Come scelta universitaria si è iscritta a: Ingegneria dell’informazione – Politecnico di Torino

Complimenti ed in bocca al lupo Olenka!

Il nostro paese ha bisogno di giovani come te, e non di chi vuole svilire il ruolo fondamentale della scuola pubblica come agenzia educativa o di chi vuole creare ghetti scolastici ed educativi differenziati per rimarcare presunte differenze o (peggio ancora) presunte superiorità che non esistono.

Non ti auguro di diventare Ministro, in un prossimo futuro, di questa disgraziata Repubblica, perchè dimostri troppa intelligenza e dedizione al lavoro ed all'impegno per poterci aspirare.


http://www.calamandrei-santhia.it/temp_subota_page.htm
http://www.cavalieridellavoro.it/galleria.php?galleria=28

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