Confermo che Vik, Andrew e Darlene sono stati trasferiti questa mattina
alla prigione Maasiyahu di Ramle.
Pare che le condizioni di questo
carcere siano buone (per quanto possibile) e che loro tre si trovino in
un'area con altri attivisti internazionali e non con criminali
israeliani.
Pare anche che abbiano deciso di opporsi pacificamente alla
loro espulsione.
Un avvocato sta cercando di parlare con loro, ma per
adesso non ci è ancora riuscito.
Si sta anche cercando di fargli avere
alcuni dei loro effetti personali (vestiti, ecc...)
Non appena avrò
altre notizie vi farò sapere.
MAIL ricevuta alle 10.31
Ringrazio TUTTI coloro che si stanno attivando con post, mail, telefonate e ricerca di contatti per fare pubblica pressione.
Scusate se non riesco più a farlo individualmente, ma l'onda sta crescendo e mi è davvero complicato stare dietro ad ogni iniziativa.
Grazie ancora, Vik non è solo e questa è la cosa piùimportante.
Ps A tuttora non mi è giunta notizia di alcuna TV italiana che abbia riferito l'accaduto. Trovo la cosa semplicemente VERGOGNOSA. SE è accaduto chiedo che me ne sia data conoscenza.
Audrey
Visualizzazione post con etichetta Guerrillaradio. Mostra tutti i post
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mercoledì 19 novembre 2008
martedì 18 novembre 2008
Vik (Guerrilla) é stato arrestato stamattina dagli israeliani. Ecco gli ultimi aggiornamenti. Abbiamo bisogno dell'aiuto dei blogger!
FOR IMMEDIATE RELEASE
CONTACT:
Caoimhe (Gaza) + 972 598 273 960
Donna (Gaza) + 972 598 836 420
Fida (Gaza - Arabic) – + 972 599 681 669
ISM Media Office - + 972 2-2971824
Fifteen Palestinian fishermen along with three internationals have been kidnapped in Palestinian waters by the Israeli Navy. They were fishing seven miles off the coast of Deir Al Balah, clearly in Gaza fishing waters and well within the fishing limit detailed in the Oslo Accords of 1994.
The fishermen and the human right's observers were transferred from 3 separate boats to the Israeli warships. Other Palestinian fishermen reported that the 3 boats were seen being taken north by the Israeli Navy.
The three internationals are Andrew Muncie from Scotland, Darlene Wallach from the United States and Victor Arrigoni from Italy. The U.K., U.S. and Italian embassies in Tel Aviv have been contacted and know about the abductions.
Please call the Israeli Ministry of Justice at +972 26 46 66 66 and register your outrage over these illegal actions by the Israeli Navy. Then call the Embassies in Jerusalem and make sure they know that many of us are appalled by Israel's illegal search and seizure.
Stephen Brown, UK Consulate +972 25 41 41 00
U.S. Consulate General + 972-2-6227230
Luigi MATTIOLO, Italian Ambassador +972 3 5104004
Oggetto: Update on the kidnapped fishermen and internationals
I just spoke to Stephen Brown, the UK consulate, and he has received an email from the Israeli authorities that Andrew is in the detention center at Ben Gurion Airport, probably on his way to being deported. Neither the U.S. consulate nor the Italian consulate have been forthcoming about Vik and Darlene. If you want to call them, their numbers are below.
U.S. Consulate General + 972-2-6227230
Luigi MATTIOLO, Italian Ambassador +972 3 5104004
CONTACT:
Caoimhe (Gaza) + 972 598 273 960
Donna (Gaza) + 972 598 836 420
Fida (Gaza - Arabic) – + 972 599 681 669
ISM Media Office - + 972 2-2971824
Fifteen Palestinian fishermen along with three internationals have been kidnapped in Palestinian waters by the Israeli Navy. They were fishing seven miles off the coast of Deir Al Balah, clearly in Gaza fishing waters and well within the fishing limit detailed in the Oslo Accords of 1994.
The fishermen and the human right's observers were transferred from 3 separate boats to the Israeli warships. Other Palestinian fishermen reported that the 3 boats were seen being taken north by the Israeli Navy.
The three internationals are Andrew Muncie from Scotland, Darlene Wallach from the United States and Victor Arrigoni from Italy. The U.K., U.S. and Italian embassies in Tel Aviv have been contacted and know about the abductions.
Please call the Israeli Ministry of Justice at +972 26 46 66 66 and register your outrage over these illegal actions by the Israeli Navy. Then call the Embassies in Jerusalem and make sure they know that many of us are appalled by Israel's illegal search and seizure.
Stephen Brown, UK Consulate +972 25 41 41 00
U.S. Consulate General + 972-2-6227230
Luigi MATTIOLO, Italian Ambassador +972 3 5104004
Oggetto: Update on the kidnapped fishermen and internationals
I just spoke to Stephen Brown, the UK consulate, and he has received an email from the Israeli authorities that Andrew is in the detention center at Ben Gurion Airport, probably on his way to being deported. Neither the U.S. consulate nor the Italian consulate have been forthcoming about Vik and Darlene. If you want to call them, their numbers are below.
U.S. Consulate General + 972-2-6227230
Luigi MATTIOLO, Italian Ambassador +972 3 5104004
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domenica 19 ottobre 2008
Cena di finanziamento per il FreeGaza Movement

Ricevo da Subcomandante aka Gabriele con invito a diffondere.
Mi scuso ma non sono riuscita ad ingrandire maggiormente l'immagine che mi è stata mandata.
Comunque riepilogo:
A Magenta presso l'Ideal- Viale Piemonte 10 (dietro la Stazione F.S.)
14 novembre 2008 ore 20.30
Ottimo il menù un grande mix lumbard/arabo alla faccia dei leghisti:-D
Risotto ai funghi
Makluba
Insalatona Mediterranea
Dolci arabi
Caffè
Acqua ed una bottiglia di vino (la seconda è a pagamento..e me pare pure giusto!)
Il tutto a Euro 12- Pagamento entro il 10 novembre
Per informazioni/prenotazioni:
Gabriele 340312948
Stefano 3473045342
email: vocidalsottosuolo@hotmail.it
La somma raccolta sarà versata a Vik aka Guerrillaradio che la utilizzerà a Gaza per l'azione del FreeGaza Movement.
Come al solito, chiunque voglia raccogliere e diffondere ulteriormente farà solo opera meritoria.
Audrey
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martedì 16 settembre 2008
Guerrilla leggermente ferito durante la battuta di pesca di oggi. Ecco gli aggiornamenti...

Circa un'ora fa ho ricevuto questa mail da Marele:
ho appena sentito Vittorio dal peschereccio su cui stavano pescando.
Una nave israeliana, più grande del solito, li ha investiti con un getto d'acqua potentissimo che ha distrutto i vetri della cabina da cui Vittorio stava guidando la barca.
Fortunatamente si è girato in tempo, ma non ha potuto evitare che la schiena fosse colpita e ferita da parecchi pezzi di vetro.
Attualmente sono ancora in mare.
Un ulterioriore gesto di aggressione mentre i pescatori e i due internazionali a bordo stavano solamente pescando.
Ho telefonato allora a Vik per accertarmi delle sue condizioni:
sta abbastanza bene seppure un po' sotto shock.
Stanno raggiungendo le coste di Gaza da dove lo porteranno al pronto Soccorso per verificare lo stato della schiena.
Gli dovranno mettere alcuni punti e soprattutto pulire la schiena dalle schegge di vetro.
Mi ha raccontato che per tutto il giorno il peschereccio, su cui era a bordo, è stato seguito da 2 imbarcazioni della Marina Militare Israeliana, che sparavano continuamente acqua da un cannone.
Ad un certo punto l'intensità del getto è stata aumentata notevolmente, fino ad arrivare a fracassare i vetri della cabina di pilotaggio in cui Vik stava.
I vetri si sono infranti in mille schegge, lui è riuscito a voltarsi in tempo, ed è stato colpito alla schiena e non al viso.
Appena avrò ulteriori aggiornamenti, verranno scritti sul Blog.
Ricordiamo ancora una volta che le barche palestinesi si limitano ad esercitare attività di pesca. Niente altro.
Ps Dimenticavo..Vik mi ha detto di aver parlato con un corrispondente dell'ANSA sul tutto. Vedremo se usciranno comunicati
lunedì 8 settembre 2008
Semplicemente grazie a tutti voi! By Marele

Quando Audrey, che ringrazio immensamente, mi ha proposto di usufruire dell'ospitalità del suo blog e scrivere qualcosa di mio relativamente alla missione di Vik e del Free Gaza Movement, non ho esitato nemmeno un secondo prima di accettare con entusiasmo.
E' già passato qualche anno, infatti, da quando per una scelta meditata e mai rimpianta, è calato serenamente il sipario sul blog che per molto tempo mi ha rappresentato e, in questo particolare momento del mio vivere, potermi riaffacciare ad una finestra pubblica per condividere con molti di voi il mio pensiero è stato un regalo preziosissimo.
Di questo straordinario progetto, del suo compimento, di come si stia sviluppando giorno dopo giorno attraverso l'impegno di molti, molti più di quanto possiamo immaginare, non vorrei parlare in questa sede, per quanto strano vi possa sembrare.
Non ne voglio parlare perché molti l'hanno fatto e continuano a farlo egregiamente e sono convinta che ognuno di voi, se si trova qui, di fronte a questo schermo, ne ha letto e discusso con interesse e trepidazione e, laddove ancora non l'avesse fatto, sono certa che saprebbe a quali fonti attingere informazioni e dettagli.
Vorrei qui, oltrepassando e dando per scontata la dimensione delle date, dei numeri, delle azioni intraprese e pianificate, riflettere sul significato profondo che quanto accaduto e sta accadendo ha assunto.
Per me.
Per molti di mia diretta conoscenza.
Per moltissimi di mia indiretta, ma pur sempre profonda, conoscenza.
E per molti altri di cui non so, ma di cui posso intuire.
Ho imparato, fin da bambina, a conoscere bene il senso di impotenza e di rassegnazione che si genera dentro di noi di fronte a situazioni palesemente ingiuste, caratterizzate da aberrazioni dell'umanità e dalla perversione di quelli che dovrebbero essere i valori fondamentali a sostegno del vivere comune.
Sentirsi schiacciati da sistemi che si muovono come ingranaggi incomprensibili e potentissimi, vuoi che si tratti del paese in cui siamo nati o dell'angolo più lontano del pianeta.
Sperimentare la rabbia e il dolore di fronte a soprusi compiuti nel nome dei più disparati dèi, senza che faccia alcuna differenza che i relativi altari si trovino in un edificio religioso, in una banca o in un palazzo di governo.
L'indignazione scaturisce in ognuno di noi più o meno intensamente a seconda della nostra natura, della nostra sensibilità, del coraggio ad aprire gli occhi e voler guardare e capire cosa accade al di fuori delle nostre quattro mura domestiche.
In alcuni l'indignazione non scaturisce mai. Ma di costoro la Storia non conserva traccia.
Ho imparato, poi, che quel senso di impotenza seminato dentro le nostre anime può partorire figli molto diversi.
Può diventare un alibi, causa di immobilità e giustificazione all'ignavia.
E può diventare forza e determinazione, caparbietà, spinta al cambiamento, volontà di rischiare e spendersi generosamente nel nome di un credo.
Di tempi oscuri questo pianeta ne ha vissuti, non sono certa di esserci stata, ma sono certa di esserci ora con occhi spalancati sul mondo e anima attenta. E se si tratti di un Medioevo non saprei dire, lo dirà il futuro. Ma certamente quanto ci circonda, nel nostro bel paese come altrove, non è per nulla confortante.
Ed è per questo che, qui ed ora, voglio ringraziare Vik e i suoi compagni di avventura.
Voglio, più di ogni altra cosa, ringraziare Vik per esistere a questo mondo e nel mio mondo.
Ringraziarlo dal profondo del mio cuore, che è il suo, per essere l'uomo che è, per la sua intelligenza lucida, per il suo talento e la sua sensibilità, per il suo cuore mai avido, per lo scambio continuo che mi arricchisce.
Per avermi insegnato cosa siano la coerenza e il coraggio, per avermelo insegnato non solo raggiungendo le coste di Gaza, ma ogni giorno nutrendomi con la bellezza della sua anima, una goccia dopo l'altra, rendendomi una persona migliore.
E voglio ringraziare pubblicamente tutti i partecipanti alla missione per essere diventati esempio, modello, un precedente a cui poter fare riferimento nel futuro a breve e lungo termine.
Perché il 23 agosto non è stato sconfitto solo l'assedio di Gaza, il 23 agosto è stata sconfitta la mafia di ogni paese, è stata riportata la pace in ogni angolo di mondo martoriato da un conflitto armato, è stato nutrito ogni bambino affamato,
curato ogni essere umano finora lasciato ingiustamente morire solo per essere nato nell'emisfero sbagliato del pianeta,è stata ridata dignità agli animali e alla natura,è stata riconsegnata la voce a chi non poteva parlare e la libertà a chi aveva parlato e per questo l'aveva persa.
Si chiama speranza e quando qualcuno ce la restituisce gli saremo debitori, per sempre.
Lascio qui una parte di un brano che da tempo appartiene a Vik, ma che sono certa non sarà dispiaciuto di ritrovare in parte qui, ora che finalmente sta riempiendo i contorni della sua biografia:
"…è questo che in tante vite è andato smarrito:
il senso della propria vocazione,
ovvero che c'è una ragione per cui si è vivi.
NON la ragione per cui vivere;
NON il significato della vita in generale
o la filosofia di un credo religioso.
Ma la sensazione che esiste un motivo per cui la mia persona
che è unica e irripetibile,
è al mondo
e che esistono cose alle quali mi devo dedicare al di là del quotidiano
e che al quotidiano conferiscono la sua ragion d'essere.
La sensazione che il mondo, in qualche modo, vuole che io esista.
La sensazione che ciascuno è responsabile di fronte a un'immagine innata
i cui contorni va riempiendo nella propria biografia."
James Hillman - Il codice dell'anima
PS
ringrazio dal profondo del mio cuore Davide Mattiello di Libera, Tonio Dall'Olio di Libera Internazionale, Don Nando Capovilla di Pax Christi, Ettore Acocella di Assopace, Angela Lano di Infopal, Alessia De Luca di Misna, Ali Rashid, Davide Casati del Corriere della Sera e tutti coloro che fin dagli albori di questa avventura mi hanno aiutato ad essere un ponte forte ed efficace per informare a gran voce questo paese spesso dormiente.
Marele
venerdì 5 settembre 2008
Aggiornamenti da Gaza, con il video del mitragliamento israeliano al peschereccio palestinese su cui stava Vik..
Prima di tutto vi segnalo il nuovo articolo pubblicato da Vik sul suo blog.
Contiene la cronaca della battuta di pesca fatta qualche giorno fa da alcuni pescherecci palestinesi a largo di Gaza.
Su uno di quei pescherecci stava Vik, ad un certo punto hanno subito l’attacco da parte della Marina israeliana, con raffiche di mitragliatrice sparate da una nave da guerra.
http://guerrillaradio.iobloggo.com/
C’è anche un video messo da Vik su Youtube che documenta il tutto:
Quello che vi chiediamo è di diffondere questo video, in modo che sia chiara a tutti la condizione in cui versano gli abitanti di Gaza:
un’enorme prigione a cielo aperto.
Ricordiamo qui, ancora una volta, che i pescherecci stavano semplicemente lavorando, cercando di procurare il sostentamento per le proprie famiglie.
Negli anni '90, quando le barche dei pescatori potevano allontanarsi dalle coste di circa 12 miglia nautiche dalle coste della Striscia, i pescatori riuscivano a portare a riva, rivendere e anche esportare fino a 3.000 tonnellate di pesce ogni anno. Nel 2007 solo circa 500 tonnellate di pesce all'anno sono state pescate in tutto dagli oltre 3.500 pescatori professionisti lungo i 40 km costieri della Striscia a Gaza; di questi, solo 700 sono ancora impiegati in un settore che dava lavoro ad almeno 40.000 persone, tra meccanici, pescivendoli e migliaia di famiglie di pescatori locali.
Domani Vik ad altri attivisti di FreeGaza usciranno nuovamente al largo di Gaza con i pescherecci palestinesi, per una nuova battuta di pesca.
Con loro, a bordo ci saranno giornalisti del Primo Canale TV tedesco per un reportage su FreeGaza e corrispondenti arabi.
Inshallah ed incrociamo le dita.
Chissà quando anche i mass media italiani si interesseranno alla faccenda..ma forse è chiedere loro troppo.
Sono troppo impegnati a seguire Calderoli e co. nelle loro imperdibili esternazioni.
Ps postilla personale
Ho parlato con Vik al telefono mercoledì scorso, sta bene anche se era un po’ inc… per quello che era avvenuto durante la battuta di pesca.
Altra preoccupazione era dovuta al fatto che ora nei paesi musulmani è tempo di Ramadam e ciò comporta una certa difficoltà a procurarsi birra :-)
Un caro saluto a tutti coloro che passeranno da questa parti.
Un abbraccio, Audrey
Contiene la cronaca della battuta di pesca fatta qualche giorno fa da alcuni pescherecci palestinesi a largo di Gaza.
Su uno di quei pescherecci stava Vik, ad un certo punto hanno subito l’attacco da parte della Marina israeliana, con raffiche di mitragliatrice sparate da una nave da guerra.
http://guerrillaradio.iobloggo.com/
C’è anche un video messo da Vik su Youtube che documenta il tutto:
Quello che vi chiediamo è di diffondere questo video, in modo che sia chiara a tutti la condizione in cui versano gli abitanti di Gaza:
un’enorme prigione a cielo aperto.
Ricordiamo qui, ancora una volta, che i pescherecci stavano semplicemente lavorando, cercando di procurare il sostentamento per le proprie famiglie.
Negli anni '90, quando le barche dei pescatori potevano allontanarsi dalle coste di circa 12 miglia nautiche dalle coste della Striscia, i pescatori riuscivano a portare a riva, rivendere e anche esportare fino a 3.000 tonnellate di pesce ogni anno. Nel 2007 solo circa 500 tonnellate di pesce all'anno sono state pescate in tutto dagli oltre 3.500 pescatori professionisti lungo i 40 km costieri della Striscia a Gaza; di questi, solo 700 sono ancora impiegati in un settore che dava lavoro ad almeno 40.000 persone, tra meccanici, pescivendoli e migliaia di famiglie di pescatori locali.
Domani Vik ad altri attivisti di FreeGaza usciranno nuovamente al largo di Gaza con i pescherecci palestinesi, per una nuova battuta di pesca.
Con loro, a bordo ci saranno giornalisti del Primo Canale TV tedesco per un reportage su FreeGaza e corrispondenti arabi.
Inshallah ed incrociamo le dita.
Chissà quando anche i mass media italiani si interesseranno alla faccenda..ma forse è chiedere loro troppo.
Sono troppo impegnati a seguire Calderoli e co. nelle loro imperdibili esternazioni.
Ps postilla personale
Ho parlato con Vik al telefono mercoledì scorso, sta bene anche se era un po’ inc… per quello che era avvenuto durante la battuta di pesca.
Altra preoccupazione era dovuta al fatto che ora nei paesi musulmani è tempo di Ramadam e ciò comporta una certa difficoltà a procurarsi birra :-)
Un caro saluto a tutti coloro che passeranno da questa parti.
Un abbraccio, Audrey
giovedì 28 agosto 2008
La FreeGaza e la Liberty sono partite da Gaza verso Cipro. Guerrilla è rimasto a Gaza...
Ultimi aggiornamenti ricevuti poco fa per mail:
La Free Gaza e la Liberty hanno lasciato il porto di Gaza alle 15 e 40 di oggi pomeriggio (ora locale), ed hanno iniziato il loro lungo viaggio di ritorno verso Cipro.
A bordo ci sono 7 passeggeri palestinesi, inclusi diversi bambini.
Abbiamo parlato con Paul Larudee sulla Liberty pochi minuti fa:
Da poco più di un’ora è iniziato il ns viaggio di ritorno verso Cipro e , a differenza di quando siamo arrivati, ci sono diverse imbarcazioni della Marina israeliana all’orizzonte.
Sembra che noi siamo il “focus” del loro interesse, tuttavia stanno mantenendo una distanza di sicurezza, e sembra non abbiano intenzione di avvicinarci.
Pensiamo di raggiungere il limite territoriale delle 12 miglia intorno alle 19 di stasera (ora locale), e quindi di raggiungere le acque internazionali.
Quando siamo arrivati a Gaza lo scorso sabato, era la prima volta in 41 anni che qualcuno entrava liberamente nel suo porto. Ma la partenza è stata, in qualche modo, ancora più significativa.
Sabato, 2 Palestinesi membri del nostro gruppo, sono arrivati a Gaza a bordo di queste navi.
Oggi altri 7 Palestinesi stanno partendo con loro.
Hanno avuto il visto di uscita dal Governo Palestinese, si sono imbarcati, presto saranno in acque internazionali e quindi a Cipro.
Questa è la prima volta che dei Palestinesi entrano ed escono liberamente dal loro paese.
E’ un incredibile passo in avanti, ed un segnale di futuri grandi sviluppi.
Tra I Palestinesi che sono partiti ci sono Saed Mosleh di 10 anni, originario di Beit Hanoon, vicino Gaza.
Saed ha perso entrambe le gambe, raggiunte dai colpi partiti da un blindato israeliano.
Ha lasciato Gaza con suo padre, alla ricerca di una terapia ed un trattamento medico adeguato.
Non riesco ancora a credere che ci è stato finalmente permesso di partire per avere delle cure adeguate, ha detto Khaled Mosleh, il padre di Saed, è un miracolo!
9 attivisti per i Diritti Umani rimangono a Gaza per un’ulteriore attività di aiuto e supporto umanitario.
PALESTINIANS LEAVING GAZA ON THE SS FREE GAZA & SS LIBERTY
Maha M.S. Darwish, mother
Omar Darwish, age 5
Sami M.J. Darwish, age 14
Ayman M.J. Darwish, age 17
Tawfiq M.J. Darwish, age 18
Khaled Mosleh, father
Saed Mosleh, age 10
INTERNATIONAL HUMAN RIGHTS WORKERS LEAVING GAZA
Greta Berlin, Los Angeles, USA
Nikolaos Bolos, Athens, Greece
Lauren Booth, London, UK
Maria del Mar, Vilanova i La Geltru, Spain
Musheir El Farra, Sheffield, UK
Eliza Ernshire, London, UK
Petros Giotis, Athens, Greece
Christos Giouanopoulos, Athens, Greece
Derek Graham, Ballina, Ireland
Mary Thompson-Hughes, Los Angeles & London
Fathi Jaoudi, Jendouba, Tunisia & London
Yiannis Karipidis, Komothnh, Greece
Giorgios Klontzas, St. Nicolaos, Greece
John Klusmire, Monterey, CA, USA
The Hon. Anastasios Kourakis, MP (representing Thessaloniki, Greece)
Dr. Paul Larudee, El Cerrito, CA, USA
Dr. Edith Lutz, Cologne, Germany
Theresa McDermott, Edinburgh, Scotland
Sr. Anne Montgomery, New York, USA
Aki Nawaz, Bradford, UK
Thomas Nelson, Welches, OR, USA
Peter Philips, New York, USA
Dr. Vaggelis Pissias, Athens, Greece
Panagiotis Politis, Volos, Greece
Yvonne Ridley, London, UK
David Schermerhorn, Deer Harbor, WA, USA
Huwaida Arraf Shapiro, Ramallah, Palestine
Courtney Sheetz, New York, USA
Kathy Sheetz, Woods Hole, MA, USA
Ren Tawil, Minneapolis, MN
Kathleen Wang, Diamond Bar, CA, USA
INTERNATIONAL HUMAN RIGHTS WORKERS REMAINING IN GAZA
Vittorio Arrigoni, Bulciago, Italy
Georgios Karatzas, Pireas, Greece
Jenny Linnell, Totnes, UK
Andrew Muncie, Spean Bridge, Scotland
Ken O’Keefe, London, UK
Adam Qvist, Copenhagen, Denmark
Darlene Wallach, San Jose, CA, USA
Donna Wallach, San Jose, CA, USA
La Free Gaza e la Liberty hanno lasciato il porto di Gaza alle 15 e 40 di oggi pomeriggio (ora locale), ed hanno iniziato il loro lungo viaggio di ritorno verso Cipro.
A bordo ci sono 7 passeggeri palestinesi, inclusi diversi bambini.
Abbiamo parlato con Paul Larudee sulla Liberty pochi minuti fa:
Da poco più di un’ora è iniziato il ns viaggio di ritorno verso Cipro e , a differenza di quando siamo arrivati, ci sono diverse imbarcazioni della Marina israeliana all’orizzonte.
Sembra che noi siamo il “focus” del loro interesse, tuttavia stanno mantenendo una distanza di sicurezza, e sembra non abbiano intenzione di avvicinarci.
Pensiamo di raggiungere il limite territoriale delle 12 miglia intorno alle 19 di stasera (ora locale), e quindi di raggiungere le acque internazionali.
Quando siamo arrivati a Gaza lo scorso sabato, era la prima volta in 41 anni che qualcuno entrava liberamente nel suo porto. Ma la partenza è stata, in qualche modo, ancora più significativa.
Sabato, 2 Palestinesi membri del nostro gruppo, sono arrivati a Gaza a bordo di queste navi.
Oggi altri 7 Palestinesi stanno partendo con loro.
Hanno avuto il visto di uscita dal Governo Palestinese, si sono imbarcati, presto saranno in acque internazionali e quindi a Cipro.
Questa è la prima volta che dei Palestinesi entrano ed escono liberamente dal loro paese.
E’ un incredibile passo in avanti, ed un segnale di futuri grandi sviluppi.
Tra I Palestinesi che sono partiti ci sono Saed Mosleh di 10 anni, originario di Beit Hanoon, vicino Gaza.
Saed ha perso entrambe le gambe, raggiunte dai colpi partiti da un blindato israeliano.
Ha lasciato Gaza con suo padre, alla ricerca di una terapia ed un trattamento medico adeguato.
Non riesco ancora a credere che ci è stato finalmente permesso di partire per avere delle cure adeguate, ha detto Khaled Mosleh, il padre di Saed, è un miracolo!
9 attivisti per i Diritti Umani rimangono a Gaza per un’ulteriore attività di aiuto e supporto umanitario.
PALESTINIANS LEAVING GAZA ON THE SS FREE GAZA & SS LIBERTY
Maha M.S. Darwish, mother
Omar Darwish, age 5
Sami M.J. Darwish, age 14
Ayman M.J. Darwish, age 17
Tawfiq M.J. Darwish, age 18
Khaled Mosleh, father
Saed Mosleh, age 10
INTERNATIONAL HUMAN RIGHTS WORKERS LEAVING GAZA
Greta Berlin, Los Angeles, USA
Nikolaos Bolos, Athens, Greece
Lauren Booth, London, UK
Maria del Mar, Vilanova i La Geltru, Spain
Musheir El Farra, Sheffield, UK
Eliza Ernshire, London, UK
Petros Giotis, Athens, Greece
Christos Giouanopoulos, Athens, Greece
Derek Graham, Ballina, Ireland
Mary Thompson-Hughes, Los Angeles & London
Fathi Jaoudi, Jendouba, Tunisia & London
Yiannis Karipidis, Komothnh, Greece
Giorgios Klontzas, St. Nicolaos, Greece
John Klusmire, Monterey, CA, USA
The Hon. Anastasios Kourakis, MP (representing Thessaloniki, Greece)
Dr. Paul Larudee, El Cerrito, CA, USA
Dr. Edith Lutz, Cologne, Germany
Theresa McDermott, Edinburgh, Scotland
Sr. Anne Montgomery, New York, USA
Aki Nawaz, Bradford, UK
Thomas Nelson, Welches, OR, USA
Peter Philips, New York, USA
Dr. Vaggelis Pissias, Athens, Greece
Panagiotis Politis, Volos, Greece
Yvonne Ridley, London, UK
David Schermerhorn, Deer Harbor, WA, USA
Huwaida Arraf Shapiro, Ramallah, Palestine
Courtney Sheetz, New York, USA
Kathy Sheetz, Woods Hole, MA, USA
Ren Tawil, Minneapolis, MN
Kathleen Wang, Diamond Bar, CA, USA
INTERNATIONAL HUMAN RIGHTS WORKERS REMAINING IN GAZA
Vittorio Arrigoni, Bulciago, Italy
Georgios Karatzas, Pireas, Greece
Jenny Linnell, Totnes, UK
Andrew Muncie, Spean Bridge, Scotland
Ken O’Keefe, London, UK
Adam Qvist, Copenhagen, Denmark
Darlene Wallach, San Jose, CA, USA
Donna Wallach, San Jose, CA, USA
mercoledì 27 agosto 2008
Oggi ho sentito Vik aka Guerrilla: è a Gaza e la sua voce esprime solo felicità!

A volte tornano...
Già sono tornata, ma per poco :-)
Vorrei prima di tutto dare gli ultimi aggiornamenti su Vik a Gaza.
Oggi pomeriggio sono riuscita a conversare un pochino con lui in gmail e poi ci siamo sentiti al telefono.
Sta bene, dalla sua voce si sente che è felice di stare lì, esattamente dove sta, sembra come che abbia trovato una dimensione, la "sua" dimensione.
Come certamente sapete, grazie ai puntuali aggiornamenti di Gabriele aka Subcomandante sul suo sito http://ilsonnodellaragione.iobloggo.com/archive.php
oltre agli interventi diretti di Vik sul suo blog,
il viaggio della Liberty e della FreeGaza non è stato dei più agevoli e spediti.
Si temeva (ovviamente) anche la reazione delle autorità israeliane, che avevano deciso (guarda caso) proprio per i giorni dello sbarco una esercitazione della Marina Militare davanti alle coste di Gaza.
Fortunatamente, nonostante alcuni segnali avversi, la ragionevolezza ha avuto la meglio e le barche sono state fatte passare, rompendo l'assedio di Gaza e dimostrando che la storia fatta dai potenti può essere mutata da persone comuni armate solo di buona volontà.
Avevo parlato con Vittorio il 23 agosto, intorno alle 17, proprio mentre stavano attraccando a Gaza, e vi posso assicurare che raramente in vita mia mi è capitato di ascoltare tali e tante manifestazioni di gioia e di allegria!
Era quasi impossibile parlare al telefono, le voci erano sovrastate da canti, grida di gioia, esclamazioni di benvenuto.
Tantissime le voci di bambini..Bellissimo!!!
Durante le conversazioni di oggi, Vik mi ha raccontato come sia andato con i pescatori di Gaza al largo diverse miglia dalla costa, sfidando ancora una volta le navi israeliane che incrociano le acque, e riportando un carico di pesce eccezionale.
La Liberty e la Free Gaza dovrebbero (il condizionale è d'obbligo in questa vicenda) ripartire entro la fine settimana, portando con loro alcuni malati e degli studenti universitari palestinesi.
Vik ha deciso di rimanere a Gaza, insieme a qualche altro componente del gruppo, perchè è fermamente convinto che il suo compito sia stare ancora lì, a Gaza, ad aiutare.
Ritornerà (non sa ancora quando) passando per Israele o Egitto. E questa è la parte che si prospetta più critica, essendo lui persona non gradita in territorio israeliano. Vedremo.
L'importante è che lui faccia ciò che sente come la cosa giusta, e questo lo rende forte.
Un'ultima news riguarda Jeff Halper. l'unico ebreo cittadino israeliano che partecipava alla missione umanitaria di FreeGaza.
Appena rientrato in Israele è stato arrestato e interrogato per diverse ore dalla polizia israeliana.
Vik mi ha detto che ora sta agli arresti domiciliari. Sembrava piuttosto tranquillo sulla sorte di Jeff... Speriamo abbia ragione :-)
Ringrazio ancora tutti coloro che stanno seguendo le vicende di FreeGaza, e dimostrano con la loro attenzione il loro supporto.
Io riparto a breve (domani? dopodomani?) e starò via ancora qualche giorno.
Devo ringraziare Marele, Gabriele aka Subcomandante, Annuska, Luca aka Rageagainsttheworld, che mi hanno tenuta aggiornata su quello che accadeva nel web circa FreeGaza, con ogni mezzo possibile ...
credo che gli unici mezzi non utilizzati siano stati il tam tam ed i piccioni viaggiatori ma la tentazione c'è stata visto che le news rimbalzavano tra l'India, Berlino,Milano, Venezia e paesi italiani dove un internet point è un'entità più misteriosa della dimora di "Non aprite quella porta"! :-)
Un caro saluto a tutti coloro che si affacciano da queste parti,
Audrey
lunedì 18 agosto 2008
Ultimi aggiornamenti da Guerrilla, veleggiando ormai veloci verso Gaza...

Di passaggio di corsa a casa, posto alcuni aggiornamenti ricevuti via mail sulla missione di Guerrilla aka Vik e di Free Gaza.
1) Vi rimando prima di tutto al post di Vik sul suo blog con gli ultimi aggiornamenti
http://guerrillaradio.iobloggo.com/#..
Stanno veleggiando finalmente in alto mare, dopo traversie di vario tipo che hanno ritardo notevolmente la missione.
2) vi riporto un divertente report ricevuto via mail da uno dei partecipanti, sulla vita a bordo. E' in inglese perchè non ho il tempo per la traduzione.. Sorry :-)
from the sea a thing not much very smooth and lovely so far
we found one small mouse hiding in the engine room and we believe the nationality of this mouse to be announced later but i guess its obvious to some of you if not to all of you :) ???!!!
we did question the mouse and you might be pleased to know that we have a very
strong cats on bord :))
Grazie a tutti per l'attenzione e scusate la fretta con cui ho compiuto questi aggiornamenti.
Un caro saluto a tutti, Audrey
giovedì 7 agosto 2008
Ecco i volti dei partecipanti alla missione di Free Gaza con Guerrilla: sorpresa! Sono persone normali come me, te, noi, voi...
http://www.flickr.com/photos/29205195@N02/page3/
Se clikkate questo link vedrete i volti di alcuni dei partecipanti alla missione di Free Gaza Movement.
E qui viene la sorpresa...
Scopriamo che sono persone giovani, meno giovani, anziane, sorridenti, pensierose, indaffarate, insomma persone "normali" come la sottoscritta, come te, come lei, come lui, come noi, come voi.
Non sono dei pazzi votati al suicidio, sono semplicemente persone che non hanno perso la volontà di essere umane.
ps.Ovviamente c'è anche Vik
Se clikkate questo link vedrete i volti di alcuni dei partecipanti alla missione di Free Gaza Movement.
E qui viene la sorpresa...
Scopriamo che sono persone giovani, meno giovani, anziane, sorridenti, pensierose, indaffarate, insomma persone "normali" come la sottoscritta, come te, come lei, come lui, come noi, come voi.
Non sono dei pazzi votati al suicidio, sono semplicemente persone che non hanno perso la volontà di essere umane.
ps.Ovviamente c'è anche Vik
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Vittorio Arrigoni
mercoledì 6 agosto 2008
Corriere della sera, Messaggero, Guardian:il nostro Guerrilla sta diventando un vipssssss, Speriamo non faccia la fine di Paris Hilton :-)
Oggi sono riuscita finalmente a fare una chiacchierata abbastanza lunghetta con Vik in gmail.
La connessione sull'isoletta greca funzionava...Miracolooooooo :-)
Era un po' teso (mi pare normale..no?) e mi ha confessato che alterna momenti di grande euforia e febbrile attività ad altri in cui vive una sorta di smarrimento.
Direi che , data la situazione, sia normale, il gruppo è molto eterogeneo (Vik è l'unico italiano presente)ed i timori non sono pochi, vista anche l'attuale situazione politica in Israele tuttaltro che chiara.
Intanto, elemento fondamentale, comincia a muoversi ed ad interessarsi della vicenda la stampa internazionale ed anche quella italiana.
Ieri c'è stato l'articolo su the Guardian
http://www.guardian.co.uk/world/2008/aug/05/israelandthepalestinians.middleeast
Incentrato soprattutto sulla partecipazione della sorella di Cherie Blair (la moglie dell'ex premier UK) alla missione umanitaria.
Oggi il Corriere della sera ha pubblicato a pag 15 un articolo al riguardo.
Vi do qui il link del post di Marte con qualche stralcio dell'articolo (non so perchè ma nella versione on line del Corsera non c'è ..misteri della stampa :-D)
http://incircolo.blogspot.com/2008/08/sventolando-la-bandiera-dellutopia.html
Infine..Boom la sorpresona!!!!
Oggi, quasi per caso, ho scoperto che Il messaggero ha pubblicato un articolo
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=29035&sez=HOME_NELMONDO
che nomina ampiamente Vittorio, e riporta le sue parole a presentazione di tutta la vicenda.
Insomma il ns Guerrilla sta diventando un VIPSSSSSSSS, speriamo non faccia la fine di Paris Hilton :-D
La connessione sull'isoletta greca funzionava...Miracolooooooo :-)
Era un po' teso (mi pare normale..no?) e mi ha confessato che alterna momenti di grande euforia e febbrile attività ad altri in cui vive una sorta di smarrimento.
Direi che , data la situazione, sia normale, il gruppo è molto eterogeneo (Vik è l'unico italiano presente)ed i timori non sono pochi, vista anche l'attuale situazione politica in Israele tuttaltro che chiara.
Intanto, elemento fondamentale, comincia a muoversi ed ad interessarsi della vicenda la stampa internazionale ed anche quella italiana.
Ieri c'è stato l'articolo su the Guardian
http://www.guardian.co.uk/world/2008/aug/05/israelandthepalestinians.middleeast
Incentrato soprattutto sulla partecipazione della sorella di Cherie Blair (la moglie dell'ex premier UK) alla missione umanitaria.
Oggi il Corriere della sera ha pubblicato a pag 15 un articolo al riguardo.
Vi do qui il link del post di Marte con qualche stralcio dell'articolo (non so perchè ma nella versione on line del Corsera non c'è ..misteri della stampa :-D)
http://incircolo.blogspot.com/2008/08/sventolando-la-bandiera-dellutopia.html
Infine..Boom la sorpresona!!!!
Oggi, quasi per caso, ho scoperto che Il messaggero ha pubblicato un articolo
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=29035&sez=HOME_NELMONDO
che nomina ampiamente Vittorio, e riporta le sue parole a presentazione di tutta la vicenda.
Insomma il ns Guerrilla sta diventando un VIPSSSSSSSS, speriamo non faccia la fine di Paris Hilton :-D
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lunedì 4 agosto 2008
Guerrillaradio: La partenza per Cipro e poi Gaza è ormai imminente...
Ecco l'ultimo post di Vik aka Guerrilla, annunciato ieri via sms e postato stasera.
La partenza verso Cipro e poi Gaza è ormai imminente...
Dopo anni, qui, in una sperduta isoletta greca ho ribbracciato O.,
fratello palestinese con cui ho convissuto giornate di sangue e terrore a Tulkarem.
Ci sono esperienze che legano indissolubilmente, nessuna come l'aver guardato insieme in faccia lo spettro della morte.
L'abbraccio è stato talmente intenso che a momenti ribaltavamo la barca.
Ci siamo quasi.
Stiamo ridipingendo le barche, sistemando l'impianto elettrico, imparando a usare i sofisticati aggeggi satellitari per dare visione del mondo intero della nostra missione.
Fra un paio di giorni salperemo verso Cipro,eppoi finalmente Gaza.
Avvistando le sue coste,sarà come un lento approssimarsi dinnazi alla più grande prigione che sia mai stata edificata,in cui il milione e mezzo di palestinesi incarcerati non ha bisogno di intraprendere scioperi della fame per rivendicare i loro diritti,i secondini, l'esercito israeliano che ne presidia i confini,
impongono la fame come punizione collettiva ai civili,commettendo crimine contro l'umanità.
Il problema è che l'umanità si sta alienando dall'essere umano.
Ci stiamo strappando il cuore a vicenda per gettarlo in pasto ai cani,
di modo da non sentire più il dolore reciproco. Una cieca empatia.
Il nostro sarà un primo tentativo di aprire una breccia nel muro dell'indifferenza globalizzata
Una navigazione interiore oltre che sulle onde, una rotta purtroppo sempre meno battuta dai vascelli, un navigazione lenta ma inesorabile in direzione della terra degli ultimi, i dannati all'ostracismo, i condannati all'oblio.
Abbiamo notizia che se dovessimo riuscire ad attraccare a Gaza,
ci saranno minimo 200 000 palestinesi pronti a festeggiare l'approdo delle prime barche internazionali dal 1967.
Per fugare ogni dubbio, abbiamo chiesto alle autorità portuali cipriote di ispezionare minuziosamente le nostre barche, per scongiurare possibili sabotaggi, e dimostrare che non trasportiamo armi o merce di contrabbando.
Israele cercherà lo stesso di fermarci?
Aprirà il fuoco su civili disarmati imbarcati con un carico umanitario?
La mia speranza è che restino umani.
Restiamo umani,
Vittorio Arrigoni.
blog:http://guerrillaradio.iobloggo.com/website della missione: http://www.freegaza.org/
contatto: guerrillaingaza@gmail.com
ps.
Ti ringrazio Lisa per il commento e la vicinanza.
ps2 abbiamo il nostro inno, date uno sguardo qui:
http://de.youtube.com/watch?v=ATLNx8k8FU0
ps 3:
Cosa pensano in Israele della nostra missione? leggetevi l'articolo qui sotto.
Se l'83% degli israeliani ritiene controproducente l'assedio di Gaza,
significa che quello che ci apprestiamo a fare non è una azione unilaterale in favore dei palestinesi,ma per la pace fre i due popoli.
Aprire Gaza per ridonare un barlume di libertà ai palestinesi e contemporaneamente destinare più sicurezza a Israele.
A bordo delle nostre barche ci saranno cittadini israeliani,
veramente stoici. Saranno con noi sebbene Israele ha minacciatto condanne fino a 20 anni di reclusione per i suoi cittadini coinvolti in questa missione.
l'80% degli Israeliani: la chiusura di Gaza non è efficace – Hamas sta diventando più forte
Una larga maggioranza di israeliani è convinta che la chiusura di Gaza stia danneggiando principalmente i civili e li stia portando all’estremismo. Il blocco sta compromettendo anche la posizione di Israele nel mondo – e non porterà coloro che vivono a Gaza a cambiare il regime di Hamas...
http://guerrillaradio.iobloggo.com/archive.php?eid=1730
La partenza verso Cipro e poi Gaza è ormai imminente...
Dopo anni, qui, in una sperduta isoletta greca ho ribbracciato O.,
fratello palestinese con cui ho convissuto giornate di sangue e terrore a Tulkarem.
Ci sono esperienze che legano indissolubilmente, nessuna come l'aver guardato insieme in faccia lo spettro della morte.
L'abbraccio è stato talmente intenso che a momenti ribaltavamo la barca.
Ci siamo quasi.
Stiamo ridipingendo le barche, sistemando l'impianto elettrico, imparando a usare i sofisticati aggeggi satellitari per dare visione del mondo intero della nostra missione.
Fra un paio di giorni salperemo verso Cipro,eppoi finalmente Gaza.
Avvistando le sue coste,sarà come un lento approssimarsi dinnazi alla più grande prigione che sia mai stata edificata,in cui il milione e mezzo di palestinesi incarcerati non ha bisogno di intraprendere scioperi della fame per rivendicare i loro diritti,i secondini, l'esercito israeliano che ne presidia i confini,
impongono la fame come punizione collettiva ai civili,commettendo crimine contro l'umanità.
Il problema è che l'umanità si sta alienando dall'essere umano.
Ci stiamo strappando il cuore a vicenda per gettarlo in pasto ai cani,
di modo da non sentire più il dolore reciproco. Una cieca empatia.
Il nostro sarà un primo tentativo di aprire una breccia nel muro dell'indifferenza globalizzata
Una navigazione interiore oltre che sulle onde, una rotta purtroppo sempre meno battuta dai vascelli, un navigazione lenta ma inesorabile in direzione della terra degli ultimi, i dannati all'ostracismo, i condannati all'oblio.
Abbiamo notizia che se dovessimo riuscire ad attraccare a Gaza,
ci saranno minimo 200 000 palestinesi pronti a festeggiare l'approdo delle prime barche internazionali dal 1967.
Per fugare ogni dubbio, abbiamo chiesto alle autorità portuali cipriote di ispezionare minuziosamente le nostre barche, per scongiurare possibili sabotaggi, e dimostrare che non trasportiamo armi o merce di contrabbando.
Israele cercherà lo stesso di fermarci?
Aprirà il fuoco su civili disarmati imbarcati con un carico umanitario?
La mia speranza è che restino umani.
Restiamo umani,
Vittorio Arrigoni.
blog:http://guerrillaradio.iobloggo.com/website della missione: http://www.freegaza.org/
contatto: guerrillaingaza@gmail.com
ps.
Ti ringrazio Lisa per il commento e la vicinanza.
ps2 abbiamo il nostro inno, date uno sguardo qui:
http://de.youtube.com/watch?v=ATLNx8k8FU0
ps 3:
Cosa pensano in Israele della nostra missione? leggetevi l'articolo qui sotto.
Se l'83% degli israeliani ritiene controproducente l'assedio di Gaza,
significa che quello che ci apprestiamo a fare non è una azione unilaterale in favore dei palestinesi,ma per la pace fre i due popoli.
Aprire Gaza per ridonare un barlume di libertà ai palestinesi e contemporaneamente destinare più sicurezza a Israele.
A bordo delle nostre barche ci saranno cittadini israeliani,
veramente stoici. Saranno con noi sebbene Israele ha minacciatto condanne fino a 20 anni di reclusione per i suoi cittadini coinvolti in questa missione.
l'80% degli Israeliani: la chiusura di Gaza non è efficace – Hamas sta diventando più forte
Una larga maggioranza di israeliani è convinta che la chiusura di Gaza stia danneggiando principalmente i civili e li stia portando all’estremismo. Il blocco sta compromettendo anche la posizione di Israele nel mondo – e non porterà coloro che vivono a Gaza a cambiare il regime di Hamas...
http://guerrillaradio.iobloggo.com/archive.php?eid=1730
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mercoledì 30 luglio 2008
Da Guerrilla: su sensazioni personali, conferenze stampa pubbliche e parole in sms :-)

Ciao a tutti!
Oggi vi rimando direttamente al post che Vik ha pubblicato su Guerrillaradio
http://guerrillaradio.iobloggo.com/archive.php?eid=1728
Parla del suo "sentire" all'avvicinarsi dei momenti critici,
della conferenza stampa che FreeGaza Movement ha tenuto ieri ad Atene per illustrare l'iniziativa,
e riporta anche un suo commento all'articolo di ieri pubblicato da Haaretz il principale quotidiano israeliano di aera laburista
( http://logicokaos.blogspot.com/2008/07/aggiornamenti-sulle-missione-di.html )
ed il modo in cui ha falsificato e strumentalizzato le reali intenzioni della missione, scrivendo testualmente : "gli organizzatori desiderano uno scontro".
A questa parole "pubbliche" vorrei aggiungere alcune parole private che mi ha mandato poco via sms, e che mi pare giusto e bello condividere con tutti voi:
... Domani montiamo un aggeggio che dovrebbe consentirci una diretta in streaming, woow.
Avranno l'arroganza di attaccarci in mondovisione?
Certo che ce l'hanno...
La militanza del mio cuore milita da una vita per nessun vessillo se non l'utopia, che a volte sopraffà la realtà.Ma bisogna davvero crederci.
Un caro saluto a tutti e buona giornata,
Audrey
martedì 29 luglio 2008
Aggiornamenti sulle missione di Guerrillaradio a Gaza
Attraverso alcuni sms, Guerrilla aka Vik ci sta tenendo informati (per quanto possibile) sull'andamento dell'iniziativa.
Ultima aggregata alla "comitiva" una suora di 81 anni Anne Montgomery ...
Vik giustamente si chiede che ne penserà Papa Ratzi :-)
Israele sta cominciando a muoversi, preoccupata delle possibili conseguenze (anche a livello di relazioni internazionali) di questa missione.
Al riguardo Guerrilla ci ha segnalato questo articolo, chiedendo di tradurlo e diffonderlo.
Se il comportamento ipotizzato dalle Autorità Israeliane sarà quello ipotizzato alla fine dell'articolo (lasciar passare la nave ed evitare scontri), ancora non si sa, l'unica cosa certa è ormai che Israele teme che l'iniziativa possa prendere una piega critica.
Israel fears European ship may sail to Gaza to 'break siege'
By Barak Ravid Tags: Free Gaza Movement
Israel is worried by reports that a group of left-wing activists from Europe plans to set sail for Gaza from Cyprus on August 5 under the slogan "breaking the siege."
Israele teme che la nave europea possa sbarcare a Gaza per spezzare l’assedio.
Israele è preoccupata dalla notizia che un gruppo di attivisti di sinistra provenienti dall’Europa, sta per dirigersi in nave verso Gaza, partendo da Cipro intorno al 5 Agosto, sotto lo slogan “ Spezziamo l’assedio”.
Tra gli attivisti sono presenti 3 membri del Parlamento Europeo.
Non è ancora certo quanto il piano sia attendibile. Tuttavia Israele teme che se la nave salperà, si creerà una situazione “provocatoria” che potrebbe causare una crisi nelle relazioni internazionali, e cmq sfociare in episodi di violenza.
La nave e stata organizzata da “Free Gaza Movement” e da “ the International Solidarity Movement”.
A numerosi membri di quest’ultima organizzazione è proibita l’entrata nei territori israeliani per ragioni di sicurezza.
Gli organizzatori hanno riferito di aver raccolto circa 300.000 $ per finanziare l’iniziativa e reclutato 60 persone imbarcate sulla nave. Inclusi attivisti da numerosi paesi e giornalisti.
A quanto riportato dal sito di “Free Gaza Movement's” tra gli attivisti c’è una sopravvissuta dell’Olocausto, un sopravvissuto della Nakba Palestinese, come I Palestinesi definiscono la creazione di Israele nel 1948, ed altri componenti della diaspora Palestinese, oltre ai parlamentari europei.
Sempre secondo il sito, il piano prevede che la nave arrivi a Gaza dalle acque territoriali- e più specificatamente dalla “Special Security Zone” , che la Marina Israeliana ha dichiarato off limit per tutte le imbarcazioni.
Gli organizzatori confidano in uno scontro aperto con la Marina e in un inevitabile arresto.
Una fonte governativa israeliana ha dichiarato che Israele ha poche informazioni riguardo il piano, e che non è chiaro se si concretizzerà.
Un anno fa, è stato sottolineato, Israele aveva già ricevuto informazioni su un piano simile, ma, a causa di difficoltà logistiche, non si è mai concretizzato.
Ufficiali Ciprioti, nel corso di colloqui con ufficiali israeliani, hanno espresso la loro preoccupazione per la nave in partenza dalle loro coste, ma hanno ribadito di non poter far nulla per impedirla.
Tuttavia, in base alle informazioni raccolte da Israele, Cipro non è l’unico punto di partenza possibile: la nave potrebbe salpare anche dalla Turchia o da Alessandria in Egitto.
Israele sta ancora cercando di scoprire l’esatta identità della nave e i reali intenti degli organizzatori,
E sta ancora decidendo quale misure e contromosse adottare.
La prima opzione, che è stata avanzata nelle discussioni ufficiali, è di permettere alla nave di raggiungere Gaza e di far fallire, quindi, l’apparente obiettivo degli organizzatori di andare allo scontro.
Ultima aggregata alla "comitiva" una suora di 81 anni Anne Montgomery ...
Vik giustamente si chiede che ne penserà Papa Ratzi :-)
Israele sta cominciando a muoversi, preoccupata delle possibili conseguenze (anche a livello di relazioni internazionali) di questa missione.
Al riguardo Guerrilla ci ha segnalato questo articolo, chiedendo di tradurlo e diffonderlo.
Se il comportamento ipotizzato dalle Autorità Israeliane sarà quello ipotizzato alla fine dell'articolo (lasciar passare la nave ed evitare scontri), ancora non si sa, l'unica cosa certa è ormai che Israele teme che l'iniziativa possa prendere una piega critica.
Israel fears European ship may sail to Gaza to 'break siege'
By Barak Ravid Tags: Free Gaza Movement
Israel is worried by reports that a group of left-wing activists from Europe plans to set sail for Gaza from Cyprus on August 5 under the slogan "breaking the siege."
Israele teme che la nave europea possa sbarcare a Gaza per spezzare l’assedio.
Israele è preoccupata dalla notizia che un gruppo di attivisti di sinistra provenienti dall’Europa, sta per dirigersi in nave verso Gaza, partendo da Cipro intorno al 5 Agosto, sotto lo slogan “ Spezziamo l’assedio”.
Tra gli attivisti sono presenti 3 membri del Parlamento Europeo.
Non è ancora certo quanto il piano sia attendibile. Tuttavia Israele teme che se la nave salperà, si creerà una situazione “provocatoria” che potrebbe causare una crisi nelle relazioni internazionali, e cmq sfociare in episodi di violenza.
La nave e stata organizzata da “Free Gaza Movement” e da “ the International Solidarity Movement”.
A numerosi membri di quest’ultima organizzazione è proibita l’entrata nei territori israeliani per ragioni di sicurezza.
Gli organizzatori hanno riferito di aver raccolto circa 300.000 $ per finanziare l’iniziativa e reclutato 60 persone imbarcate sulla nave. Inclusi attivisti da numerosi paesi e giornalisti.
A quanto riportato dal sito di “Free Gaza Movement's” tra gli attivisti c’è una sopravvissuta dell’Olocausto, un sopravvissuto della Nakba Palestinese, come I Palestinesi definiscono la creazione di Israele nel 1948, ed altri componenti della diaspora Palestinese, oltre ai parlamentari europei.
Sempre secondo il sito, il piano prevede che la nave arrivi a Gaza dalle acque territoriali- e più specificatamente dalla “Special Security Zone” , che la Marina Israeliana ha dichiarato off limit per tutte le imbarcazioni.
Gli organizzatori confidano in uno scontro aperto con la Marina e in un inevitabile arresto.
Una fonte governativa israeliana ha dichiarato che Israele ha poche informazioni riguardo il piano, e che non è chiaro se si concretizzerà.
Un anno fa, è stato sottolineato, Israele aveva già ricevuto informazioni su un piano simile, ma, a causa di difficoltà logistiche, non si è mai concretizzato.
Ufficiali Ciprioti, nel corso di colloqui con ufficiali israeliani, hanno espresso la loro preoccupazione per la nave in partenza dalle loro coste, ma hanno ribadito di non poter far nulla per impedirla.
Tuttavia, in base alle informazioni raccolte da Israele, Cipro non è l’unico punto di partenza possibile: la nave potrebbe salpare anche dalla Turchia o da Alessandria in Egitto.
Israele sta ancora cercando di scoprire l’esatta identità della nave e i reali intenti degli organizzatori,
E sta ancora decidendo quale misure e contromosse adottare.
La prima opzione, che è stata avanzata nelle discussioni ufficiali, è di permettere alla nave di raggiungere Gaza e di far fallire, quindi, l’apparente obiettivo degli organizzatori di andare allo scontro.
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venerdì 25 luglio 2008
Lettera aperta di Guerrillaradio sulla sua missione via mare a Gaza. Da leggere e diffondere, grazie

Cari amici, lettori, frequentatori ed anche (perchè no?) nemici di questo blog e della sottoscritta gestora (leggasi Audrey)...
Due giorni fa ho ricevuto dall'amico Guerrillaradio aka Vik, questa lettera aperta con l'invito a diffonderla.
Parla del viaggio che sta per intraprendere, con altri amici/compagni di ventura, verso Gaza.
Non voglio ripetere ciò che Vik ha scritto, molto meglio di quanto possa fare io, su questa iniziativa, semplicemente leggetela e diffondentela!
Con amicizia mi ha scelta (insieme ad un'altra persona sua amica) per tenere i collegamenti e le comunicazioni qui in Italia, riferendo news ad andamento del tutto, fermo rimanendo che cercherà, in qualche modo di tenere aggiornato il suo blog.
In caso di problemi con le autorità israeliane (Vik è già stato incarcerato per alcuni gg a Gerusalemme nel corso di una passata "missione") faremo di tutto per attivarci nelle sedi adeguate.
Vi lascio alla lettera aperta di Vik, chiedendovi la cortesia di riportarla nei vostri blog e cmq di diffonderla il più possibile.
Vittorio lo merita, per la sua umanità ed il suo coraggio.
Grazie a tutti,
Audrey
Fra poco meno di due settimane cercherò di entrare a Gaza.
Con una quarantina di attivisti per i diritti umani provenienti da 15 paesi diversi, compresi palestinesi e israeliani, e un carico di aiuti umanitari abbiamo deciso di sbarcare sulle coste della Palestina.
Il primo di agosto ci ritroveremo a Cipro, e il 5 salperemo su alcune barche che abbiamo acquistato verso Gaza, laddove ci attendono i rappresentati di una decina di ONG che ci hanno invitato. (fra cui the Palestinian Red Crescent Society in the Gaza Strip, the Palestinian Medical Relief Society, the Palestinian Centre for Human Rights and the Gaza Community Mental)
La condizione umanitaria di un milione e mezzo di palestinesi, uomini donne e bambini incarcerati illegalmente in Gaza è catastrofica,la peggiore degli ultimi 40 anni di occupazione israeliana.
Nonostante Israele dichiari che Gaza non è più occupata, di fatto nega alla vasta maggioranza della popolazione l'accesso al lavoro, agli spostamenti, all'educazione, alla sanità, e al diritto di ricevere visitatori.
Abbiamo provato a ritornare in Palestina per terra.
Ci abbiamo riprovato per aria.Nonostante io come i miei compagni siamo tutti pacifisti che professano la non violenza, siamo stati arrestati, incarcerati e ingiustamente processati dinnanzi alle corti israeliane.
Adesso ci siamo fatti seri, via mare salperemo per Gaza.
Navigando su acque internazionali,
ed essendo invitati dai palestinesi,
non abbiamo ritenuto doveroso informare Israele.
Le leggi internazionali dichiarano esplicitamente che abbiamo tutti i diritti di andare a visitare Gaza.
Il parlamentare palestinese al-Khudari ha sottolineato che "ricevere la nave che arriva per rompere l'assedio è un diritto del popolo palestinese. Essa giunge attraverso le acque nazionali, e nessuno potrà intromettersi, né Israele né altri".
Il nostro obbiettivo è quello di rompere l'assedio israeliano di Gaza, dimostrando tutta la nostra solidarietà alla popolazione palestinese.
Importando a Gaza contemporaneamente ai beni di prima necessita noi stessi,
insegnanti, medici, operatori umanitari e attivisti per i diritti umani.
Con noi ci saranno alcuni sopravvissuti della nakba,
la "catastrofe" palestinese,
e Hedy Epstein, 84enne sopravvissuta all'olocausto.
I premi Nobel per la pace Desmond Tutu, Jimmy Carter e Mairead Maguire hanno ufficialmente espresso il loro sostegno alla missione (link: il supporto di Desmond Tutu), così come diversi parlamentari inglesi (In the UK, MPs Jeremy Corbyn and Lynne Jones, MEP Caroline Lucas, and retired MP Alice Mahon have all expressed support for this project. )
Il regista inglese Ken Loach ci ha inviato un suo contributo in sterline e ha espresso il suo supporto.
Sappiamo a quali notevoli rischi andiamo incontro,ma siamo al contempo parecchio stanchi e frustrati dell'inerzia della comunità internazionale,è ora che qualcuno si muova per cercare di frenare il lento genocidio di un milione e mezzo di innocenti.
Non ne possiamo più di far finta di niente,di girarci dall'altra parte dinnanzi alle stragi quotidiane,alla vista di quell' immensa prigione a cielo aperto che oggi è Gaza.
Cercando di rompere l'assedio, vogliamo restituire ai palestinesi una parte della loro libertà negata. Quella sovranità della Palestina sancita dall'Onu e dalle leggi internazionali.
Porteremo con noi delle reti, e se riusciremo a sbarcare per prima cosa porteremo a pescare con noi i pescatori palestinesi,oggi ridotti a bersagli galleggianti per i cecchini sulle navi da guerra israeliane.
Sulla via del ritorno verso Cipro, vogliamo portare con noi tutti quei palestinesi che necessita di cure mediche urgenti ed immediate.
Qualunque sia l'esito della nostra missione,
che il nostro gesto, il nostro determinato sacrificio,
possa smuovere ulteriormente le coscienza di un mondo adulterato dall'arroganza dell'indifferenza.
Ci sono terribili catastrofi naturali a questo mondo, come terremoti e uragani, inevitabili.
A Gaza è in corso una catastrofe umanitaria perpetrata da Israele ai danni di un popolo che vorrebbe ridotto alla più completa miseria, sottomissione.
Il mondo intero non può ignorare questa tragedia, e se lo fa, non includeteci in questo mondo.
Chiediamo solo che alcune semplici imbarcazioni approdino a Gaza con il loro carico di pace, amore, empatia,
che a tutti i palestinesi siano concessi gli stessi diritti di cui godono gli israeliani,e qualsiasi altro popolo del pianeta.
Soffiate sulle nostre vele, remate con noi,
la giustizia e la libertà sono diritti spogliati di cittadinanza,
riguardano l'intera comunità di esseri umani senza esclusione alcuna.
Restiamo umani,
Vittorio Arrigoni
http://guerrillaradio.iobloggo.com/
website della missione: http://www.freegaza.org/
--------------
link di approfondimento:
http://seattlepi.nwsource.com/opinion/371366_firstperson21.html
http://www.silviacattori.net/article464.html
http://www.silviacattori.net/article112.html
http://www.redress.cc/palestine/rkysia20080706
in italiano: http://www.infopal.it/testidet.php?id=8897
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