martedì 24 maggio 2011

IO NON STO CON GLI INDIGNADOS


Ho guardato agli indignados con distacco, lo confesso. Sin dal primo momento quel vento che soffia anche in Europa non mi è sembrato particolarmente salutare.


Il soffiare in tutte le direzioni, indiscriminatamente, espone tutti al rischio gravissimo di una deriva “qualunquista”. Questi nuovi “ribelli” non rompono schemi, non si muovono fuori dal potere, bensì ne esaltano la teoria suprema dell’uomo qualunque.


Sono quindi parte integrante e forza trainante per derive pericolose. Il populismo berlusconiano ha distrutto un paese, una intera generazione. Non vi è cultura, senso civico, solidarietà. Tutti contro tutti. In Spagna, dove il fenomeno indignados ha inciso sulla pesante sconfitta socialista, di fatto si è equiparato una politica che ha modernizzato il paese in senso laico, lo ha reso un paese più libero e tollerante, ad una repressiva e retrograda.


E’ vero, la crisi economica ha messo in ginocchio la Spagna e motivi di indignazione ce ne sono. Ma restando indifferenti, o equidistanti per meglio specificare, rispetto alle politiche delle forze in campo, di fatto si rinuncia a costruire il proprio futuro. Lo si delega ad altri. Giusto indignarsi, giustissimo.


Ma farlo e basta non serve che a spianare la strada alle destre conservatrici e becere. Ancora non si è spenta la discussione sul ’68, ma, credo siano concordi tutti, quel movimento ruppe gli schemi e portò istanze. Fece la sua scelta di parte, che non coincideva con le forze politiche, ma fece la sua scelta. E ne segui una ondata di cambiamenti, alcuni non ancora compiuti totalmente, ma il modo di pensare cambiò.


Dico a questi ragazzi di credere nei loro sogni, di battersi perché si realizzino assieme ad un futuro migliore. Sono convinto che i movimenti che cavalcano o cavalcheranno questa posizione perderanno l’occasione per ripensare questo mondo e renderlo più civile.


Abbiamo un grande futuro dietro le nostre spalle.

martedì 17 maggio 2011

PRESIDIO PERMANENTE per i REFERENDUM e la DEMOCRAZIA 23 e 24 maggio a MONTECITORIO

Si prega la massima diffusione


     


PRESIDIO PERMANENTE 
PER I REFERENDUM E LA DEMOCRAZIA
 
23 - 24 maggio
Roma / Piazza Montecitorio 

Prima hanno impedito che i referendum si tenessero insieme alle amministrative, sprecando  400 mln di euro. Poi hanno rinviato l’approvazione del regolamento per la RAI di un mese ed  hanno messo in atto una censura sistematica per nascondere i referendum del 12 e del 13 giugno.

Ora stanno tentando di cancellare il referendum sul nucleare e di rubare agli italiani anche il diritto di dire la loro. 

Vogliono avere le mani libere su acqua pubblica e energia atomica. Un'operazione vergognosa che indebolisce la democrazia, toglie agli italiani la possibilità di scegliere per sé e per il Paese un futuro più moderno, sostenibile e giusto. E mira a regalare favori e miliardi alle solite lobby economiche e finanziarie.

Ma gli italiani non ci stanno. Vogliono far sentire la propria voce e stanno chiedendo con forza di non vedere offeso il diritto ad esprimersi liberamente su acqua e nucleare. 

Per questo i comitati referendari hanno deciso di lanciare una mobilitazione permanente davanti Montecitorio il 23 e 24 maggio â€“ giorni in cui il Parlamento deciderà sul decreto Omnibus che contiene la finta uscita dal nucleare: per dire no all'approvazione di un testo che, provando a cancellare il referendum senza dare realmente l’addio al programma atomico, è una presa in giro degli italiani e un’offesa ai loro diritti.


Chiamiamo tutti e tutte a difendere il diritto al voto, all'informazione ed alla democrazia.


PROGRAMMA

23 maggio h. 14 - 24 
Tenda per la democrazia
Interventi, letture di artisti e intellettuali e veglia serale

24 maggio h. 10 - 24 
Interventi, microfono aperto e performance 
 

 IL 12 E 13 GIUGNO
VOTA PER LA DEMOCRAZIA
  
in difesa dell'acqua bene comune
per fermare il nucleare


Per informazioni:




Per informazioni e contatti con L'Ufficio Stampa 

Marica Di Pierri
maricadipierri@asud.net
+39.3486861204

Daniele Di Stefanodanieledistefano@live.it
+39.328.2937118

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+39.349.1702762

giovedì 12 maggio 2011

Freedom Flotilla 2, sabato a Roma con Vittorio nel cuore

Freedom Flotilla 2, sabato a Roma con Vittorio nel cuore

Con il vento del sud
Con Vittorio e la Palestina nel cuore
Con la Freedom Flotilla per la fine dell’assedio di Gaza
Quello che viviamo non è un momento qualsiasi. Quello che viviamo è un momento di grandi lotte, grandi speranze, ma anche grandi oppressioni.
Il vento del sud, quello che si alza dalle sollevazioni che percorrono da mesi il mondo arabo, è destinato ad arrivare anche sulla nostra sponda del Mediterraneo. E’ un messaggio di liberazione che chiama all’unità, alla solidarietà, alla fratellanza, alla lotta contro l’ingiustizia.
Chi si riconosce in questi ideali è dunque chiamato all’azione.
C’è un luogo dove l’oppressione è concentrata come da nessun’altra parte, e dove massimo è il bisogno della solidarietà internazionale: questo luogo è la Palestina, ed in particolare la Striscia di Gaza sottoposta da anni al barbaro e disumano assedio di Israele.
Proprio per contribuire a porre fine a questo assedio, nella seconda metà di maggio una flotta composta da navi provenienti da più di 25 paesi si dirigerà verso Gaza per portare solidarietà ed aiuti umanitari al milione e mezzo di persone rinchiuse in quella immensa prigione a cielo aperto. E’ la Freedom Flotilla 2, che vuole continuare l’opera della prima flottiglia attaccata lo scorso anno dalla marina israeliana, con l’assassinio impunito di nove attivisti.
Affinché questa missione abbia pieno successo occorre una vasta mobilitazione, una continua pressione e vigilanza sui governi dei paesi coinvolti. Un’azione tanto più necessaria in Italia, con un governo che si distingue per il suo totale e acritico sostegno anche alle più feroci operazioni (vedi Piombo fuso) dei governi israeliani.
Il nord ed il sud del Mediterraneo devono unirsi in un’unica battaglia di liberazione.
Oggi, mentre i popoli arabi chiedono libertà, democrazia e giustizia sociale, le grandi potenze rispondono con i bombardamenti, con oscure manovre per osteggiare il cambiamento, con la criminalizzazione degli immigrati che fuggono dalla miseria e dalla guerra. Mentre la storia si muove davanti ai nostri occhi, i governi occidentali ripropongono la loro logica di sfruttamento neo-colonialista dei popoli e delle loro risorse.
Il 14 maggio manifesteremo per la Freedom Flotilla, ma manifesteremo anche per dimostrare che l’Italia non è né Berlusconi, né chi ha approvato la partecipazione alla guerra della Nato, perché c’è un popolo che si oppone all’oppressione ed alla guerra e che vuole la libertà per il popolo palestinese.
Per la fine dell’assedio di Gaza!
Per il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese!
Per il sostegno alle lotte dei popoli arabi per la libertà e la giustizia sociale!
Per dare continuità al lavoro di Vittorio!

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