mercoledì 20 gennaio 2010

ODDIO, ODIO PROPRIO NO, PERO’ STA TANTO SUI C………I




La teoria dell’odio e dell’amore, così come il terrore comunista immaginario, sono frutto della stessa strategia di marketing. Si avvale della stessa dinamica delle campagne pubblicitarie, ripetere ossessivamente una affermazione finchè diventi percepita come vera. Tutto è studiato a tavolino, fin nei minimi dettagli.

Se osserviamo bene, il premier che interpreta il ruolo di vittima, costringe i suoi oppositori sulla difensiva. Devono infatti discolparsi dalla vergognosa colpa di odiare una persona, in questo caso lui. E’ un processo infantile ma di tremendo impatto. Le televisioni, con i servi e i servetti, con le parole dette e non dette, con le similitudini tra Craxi che fu condannato ma che oggi è riconosciuto, dagli autori di questa strategia, come una grande persona, fanno da cassa di risonanza. Quest’ultima tecnica comunicativa mira ad ottenere tre effetti.


Berlusconi è oggi oggetto della stessa invidia e cattiveria che colpì quel sant’uomo di Bettino, è il primo messaggio. Il secondo è che se condannano oggi il premier verrà di certo riabilitato perché è uno statista, il più importante degli ultimi 150 anni. L’ultimo è distogliere l’attenzione dalla considerazione realistica che hanno all’estero di noi e di chi ci comanda. L’Italia è oggi una grande televisione.

Non si fa politica, nel senso nobile del termine, ma propaganda con slogan come fosse appunto un grande spettacolo. Si focalizza la scelta tra chi deve essere eliminato, come un grande fratello, tra il povero Silvio e i suoi oppositori che odiano lui ma amano gli immigrati che sono delinquenti. La borghesia, da sempre mai propensa a ridistribuire le ricchezze, gli arrivisti i lobotizzati dalla campagna diffamatoria e coloro che necessitano di sicurezza, per proteggersi dagli immigrati delinquenti si coalizzano intorno alla sua figura. Poiché l’odio non è un sentimento reale e non lega il fronte di che difende i valori di solidarietà, giustizia , di laicità dello stato e dei diritti sanciti dalla costituzione , si assiste ad uno scollamento e ad una dispersione delle opposizioni.

In realtà ad animare il popolo degli antiberlusconiani non è l’odio, non si odia Berlusconi, ma per il suo disprezzo per i valori fondanti di questo paese sta proprio sui coglioni.

mercoledì 13 gennaio 2010

SONO CRAXI NOSTRI



Non si accenna a spegnere l’eco della notizia di intitolare una via a Bettino Craxi in quel di Milano dove regnano Letizia Moratti e Formigoni. E’ stupefacente, nel senso proprio di quanta gente si fa le canne e va fuori di testa, come i paladini difensori di Craxi si scaldino a difesa del loro indimenticato lader. Non è un errore di battitura, era proprio un lader comune. Sono talmente patetici nelle loro argomentazioni che la prima reazione non è quella di rispondere ma piuttosto quella di dire “dai bambino sono argomenti da grandi, torna quando sarai cresciuto”. Ma non tutti i craxiani sono stupidi e infantili, ci sono anche quelli avezzi al potere, arroganti meschini corrotti e corruttori, ma sono molto abili come a saltare sul carro del vincitore.

Ma non dobbiamo provare risentimento nei loro confronti, perché la vita che pure ci ha riservato prove crudeli, ci ha risparmiato l’ultima più grande sventua, quella di essere berlusconiani che invece ha riservato loro.


E se proprio dobbiamo dedicare una via a craxi che sia quella che conduce a Rebibbia.

giovedì 7 gennaio 2010

Sotto la frangetta niente: Debora (senza la H) Serracchiani



Mi dispiace, dopo tanto tempo, tornare a scrivere (almeno queste 2 righe di accompagnamento alla segnalazione) facendo riferimento e linkando un giornalaccio come "Il Giornale" e parlando male (male? malissimo!) di una donna, ma...

1)l'articolo linkato sarà anche apparso su un giornalaccio come " Il Giornale",
ma, diciamocelo francamente, è scritto bene e, soprattutto, dice cose vere ed inconfutabili, oltre che documentate;

2) L'oggetto (soggetto è troppo) dell'articolo, tale Debora(senza H) Serracchiani, astro nascente di questo "nuovo" PD,
è talmente paragdimatico del partito sciagurato e nefasto a cui appartiene,
che non segnalare il tutto, avrebbe avuto il sentore del suicidio e della narcolessia intellettuale e mentale.

Lei..la dolce e piatta (morfologicamente e intellettualmente) Debora (senza
neppure la H, che forse le avrebbe dato un nonsocchè, almeno, di ruspante),
già maestra e scintillante esemplare del vacuum, del camaleontismo, dell'opportunismo a perdere di questo PD viene bene raccontata.

Alla faccia di chi ancora crede alle favole ed ai candidati spuntati dal nulla
e sorretti solo dalla loro freschezza (?) e personalità (?).

Benvenuti nel nuovo mondo post comunista, con le sue bambole, le sue figurine Panini, ed i suoi Manga.
A perdere.

http://www.ilgiornale.it/interni/bimba_prodigio_39_anni_e_sotto_frangetta_niente/06-01-2010/articolo-id=411516-page=0-comments=1

martedì 5 gennaio 2010

MARCHONS MARCHONS!!!!




L’idea di D’Alema per una legge ad personam a salvaguardia del premier è semplicemente aberrante. Improponibile politicamente ed eticamente. Non ritengo D’Alema divenuto uno stupido, ma non comprendo se non ipotizzando un mercificante tornaconto personale per ambiziose poltrone. La svolta a destra del PD nelle alleanze per le regionali e le dichiarazioni di Fassino a rivalutare la figura politica di Craxi annientano le residue speranze di una opposizione seria e consapevole.

Nemmeno l’idea di De Magistris di un salvacondotto al premier, purchè liberi definitivamente il paese dal suo fardello, la reputo proponibile. Questa amnistia personale è vero che limita i danni di una eventuale legge capestro, come quelle in proposta per salvare il re di arcore, ma è altrettanto vero che è anch’essa improponibile. Eticamente perché la legge è uguale per tutti. Politicamente perché non risolve il problema ma darebbe all’avversario la legittimazione di vittima. Vedete vogliono solo farmi fuori.

Berlusconi è l’icona o meglio l’incarnazione della cultura media italiana. Il berlusconismo va al di là del premier stesso. E’ un modo di pensare, agire, un insieme di valori piccolo borghesi qualunquistici. E’ la legittimazione della furbizia e la considerazione che alcuni reati siano considerati eludibili. Evadere le tasse, anzi più correttamente le imposte, l’arrangiarsi come si può, i falsi invalidi, la iniquità delle norme di sicurezza sul lavoro e via dicendo. La frustrazione sfogata nella intolleranza, oggi dello straniero e nel diverso, domani chissà.

Ed è più radicato di quanto si è ragionevolmente ipotizzato. Anche le vittime, coloro che mai usufruiranno di questo modus operandi, ne sono solidali e lo giustificano. Certo possiamo fare una operazione chirurgica ed estirpare il bubbone ma il cancro è in metastasi. Occorre una operazione invasiva, estirpare il male assicurando i valori universali di eguaglianza dinnanzi alla legge, ma anche una massiccia cura a base di valori condivisi nel pieno rispetto della democrazia e della costituzione. L’Italia ha estremo bisogno di raccogliere la sua parte migliore a difesa delle sue radici e dei suoi valori, quelli democratici ottenuti con la resistenza. Gli italiani non hanno ben compreso il concetto di stato, hanno un vago sentore di patria di mussoliniana memoria. Ma lo stato, ovvero l’insieme dei cittadini per il bene comune, quello non lo comprendono proprio. E lo stato non comprende i cittadini ma solo una casta vecchia ipocrita e collusa. Ovviamente intendo chi governa le istituzioni e non i servitori dello stato che ne hanno il senso e anche quello del dovere oltre all’abnegazione.

Aux armes citoyens! Formez vos battaillons
Marchons, Marchons!!!!

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