venerdì 30 gennaio 2009

Il PD baratta con Berlusconi la lotta alle mafie con la nuova legge elettorale per le europee: il salvataggio di Cosentino a Montecitorio. Complimenti



Mercoledì scorso la Camera ha respinto una mozione (presentata da esponenti del Pd, dell'Idv e dell'Udc)

per far dimettere il sottosegretario all'Economia Nicola Cosentino, accusato da sei pentiti - come ha scritto "L'espresso" nelle scorse settimane - di fiancheggiare il clan camorrista dei Casalesi.

Nella mozione, di cui il democratico Soro è stato primo firmatario, si ricordano le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, l'inchiesta della Procura di Napoli, i presunti patti elettorali tra l'esponente di Forza Italia e i boss di Casal di Principe.

La mozione impegnava il Governo ad invitare l'onorevole avvocato Nicola Cosentino a rassegnare le dimissioni da Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze.

La mozione non è passata perché, se la maggioranza di centrodestra ha difeso compatta il sottosegretario, molti esponenti del Partito democratico si sono astenuti, mentre altri hanno preferito uscire dall'aula e non votare.

Tra l'altro, date le molte assenze nelle file del Pdl, se il Pd avesse votato compattamente per la sua mozione questa avrebbe avuto ottime possibilità di passare.

Qui la lista dei deputati PD che hanno votato contro, o si sono astenuti o non si sono fatti trovare in aula al momento della votazione, alcuni uscendo un attimo prima della votazione stessa e rientrando subito dopo.

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Il-Pd-salva-Cosentino/2063067

Evidentemente, come dichiarato dall’europarlamentare Fava, anche la lotta alle mafie è diventata miserabile merce di baratto tra il PD e Berlusconi, in cambio della nuova legge elettorale per le europee.

http://www.sinistra-democratica.info/modules/civicrm/extern/url.php?u=10738&qid=3072819


Yes we can… recitava Veltroni in campagna elettorale.

Nel senso che ormai il PD può tutto, pur di sopravvivere miseramente, e Berlusconi ringrazia.

domenica 25 gennaio 2009

Lo strano concetto di sicurezza di Alemanno: i neofascisti di CasaPound occupano un edificio issando bandiere con croci celtiche. Che vuoi che sia?




Lunedì 19 gennaio, un gruppo numeroso di appartenenti al gruppo neofascista di Casa Pound, ha occupato un edificio sito al Portuense, quartiere di Roma, destinato ad ospitare la sede della bocciofila del quartiere.


Lo stesso giorno, è stato immediatamente diramato, da parte di Gianluca Iannone, responsabile nazionale di Casapound Italia, un comunicato stampa ad ADN Kronos in cui si affermava:

questa mattina ''circa 100 ragazzi aderenti al Blocco Studentesco e Casapound hanno preso possesso dello stabile di proprieta' comunale in via Nicola Pellati a Roma… Ora sara' un'oasi di cultura e sport, al suo interno troveranno finalmente una sede strutture storiche della nostra citta', come la palestra 'Boxe Trastevere', 'il comitato di quartiere' e 'La consulta Cittadina dell'Handicap'.

http://www.libero-news.it/adnkronos/view/38120


Voglio qui ricordare che Casa Pound è l’organizzazione neofascista che direttamente, o attraverso la propria emanazione di Blocco Studentesco,è responsabile di tanti tristi episodi di violenza tra i quali

l’aggressione agli studenti a P.zza Navona, durante la Manifestazione contro la Riforma Gelmini,

ed il successivo tentativo di invasione della RAI contro il programma “Chi l’ha visto” e la sua conduttrice Federica Sciarrelli.



Nella vicenda, preoccupa in particolare la strana e sospetta sensibilità del Sindaco di Roma Alemanno e dei consiglieri della destra del Municipio XV nei confronti dei neofascisti di CasaPound.

Ad oggi, l’occupazione continua, senza che sia stata presa alcuna azione, legittima e prevista dal codice penale “ancora” vigente in questo paese, per sgomberare un edificio pubblico abusivamente occupato, al cui esterno sono state issate bandiere recanti croci celtiche e simboli neofascisti.

Ma probabilmente al sindaco Alemanno tutto ciò non interessa, visto che coloro che hanno portato avanti questa azione illegale e penalmente perseguibile, che mette a repentaglio la sicurezza pubblica del quartiere, sono, sicuramente, di pura razza italica.

E si sa, perché la destra ce lo ripete ogni giorno attraverso TG e giornali, che gli unici brutti, sporchi e cattivi sono gli extracomunitari.

sabato 24 gennaio 2009

IO NON C’ERO


Bisogna leggere tutto, mi hanno insegnato.
Così leggo anche il corriere della sera e l’articolo di Cremonesi. Leggo e penso a Zola e Verga. Se in passato la differenza tra il realismo e il verismo mi era parsa labile ora ne comprendo la diversità profonda. Il realismo di Vittorio Arrigoni nei suoi, concitati, date le circostanze, racconti mi coinvolge come se gli eventi fossero a pochi metri da me e non a migliaia di chilometri. Il verismo di Cremonesi, del non vissuto ma riportato, della parzialità delle fonti, nemmeno, come nel Verga di ricordi, ma di un sentito dire, mi urta. Non mi coinvolge. Sembra il racconto di una scampagnata, di ricordi offuscati, di non so, forse le cose non sono andate così. Temo che il Cremonesi minimizzi sino ad affermare che in fondo è stata solo una esercitazione simbolica.
Mentre Arrigoni coglie e vive, si sente che lo toccano, le tragedie immani, le sofferenze il dolore di chi ha perso figli amici parenti e la propria casa,la speranza, il Cremonesi si sofferma sul numero cinico dei morti. Senza comprendere che dieci cento o mille sono pur sempre un crimine. Sarà la comodità di chi scrive, al caldo in casa, sarà la nebbia padana che svanisce i contorni e di questi giorni anche tutto il panorama e le idee, sarà la necessità o la vigliaccheria di chi si uniforma al pensiero politicamente conveniente. Sarà. Chi è sul campo descrive scenari apocalittici, denuncia bombardamenti indiscriminati, strage di civili, di bambini, di uso di armi vietate dalle convenzioni di una mattanza. Lo dicono l’ONU, Amnesty International,la Croce Rossa, i medici, i pacifisti, lo piangono i palestinesi. Lo dicono premi nobel per la pace. Lo dice la coscienza di Israele che si rifiuta di non vedere e di avallare. Ma il Cremonesi no. Lo testimoniano le fotografie, le rovine, i reportage delle televisioni estere, quelle italiane sono come i giornalisti non vedono e non sentono. Ma il Cremonesi no, si ostina a non vedere. Avrà ragione il mondo o Cremonesi? Spero lo certifichi un tribunale internazionale contro i crimini di guerra.

martedì 20 gennaio 2009

i nostri più sinceri ringraziamenti all'onorevole Giulietto Chiesa

ARRIGONI: LETTERA DI GIULIETTO CHIESA AL MINISTRO FRATTINI - 20/01/09




20 gennaio 2009

Egregio Signor Ministro,
mi viene segnalato da più parti che un cittadino italiano, Vittorio Arrigoni, si trova a Gaza, sottoposto a gravi minacce di morte.

La sua "colpa", a quanto pare, consiste nell'aver aiutato, come infermiere, la popolazione civile di Gaza durante i bombardamenti e gli assalti a opera delle forze armate occupanti di Israele.

Un sito Internet in lingua inglese, successivamente oscurato non so da quale autorità, indicava ai militari israeliani Vittorio Arrigoni (e numerosi altri attivisti pacifisti di diverse nazionalità), come uno dei target (obiettivi) "da uccidere".

Poiché, come lei sa, la guerra non è finita; poiché le truppe israeliane stazionano ancora sul territorio di Gaza; poiché è noto che Israele ha il controllo totale su ogni comunicazione elettronica (ed è quindi in grado, come ha già fatto in molte occasioni, di puntare missili ad alta precisione, individualmente, sui nemici selezionati in precedenza), mi pare evidente che Vittorio Arrigoni è in serio pericolo.

Lei, Signor Ministro ha ottimi rapporti con il Governo israeliano, anche come effetto del suo appoggio incondizionato alla guerra. Pertanto la invito a esercitare la sua influenza facendo presente al Governo israeliano che è suo dovere tutelare la vita dei connazionali.

Mi permetto di suggerirle - anche se non ho dubbi che lei vi abbia già pensato per conto proprio - di esternare al Governo israeliano che il Governo italiano non accetterebbe in silenzio l'eventualità che l'incolumità fisica di Vittorio Arrigoni venisse messa a repentaglio.

Sono altresì certo, Signor Ministro, che lei comprende la grande responsabilità politica, istituzionale e morale che grava sulle sue spalle e che si farà sollecitamente interprete delle mie, e nostre, inquietudini.

Giulietto Chiesa
Parlamentare europeo

lunedì 19 gennaio 2009

Assisi 17 gennaio 2009. Manifestazione Nazionale per la pace in Medio Oriente: io c'ero! Immagini e commenti


Nel corso dell'assemblea ha avuto luogo un collegamento telefonico con Vittorio, a Gaza, durato una decina di minuti.
Vittorio ha descritto le condizioni di vita quotidiana nella Striscia, le bombe che cadono, i feriti che arrivano sulle ambulanze, i cecchini che ti probiscono di raccogliere i feriti.




Persone, semplici persone come me, te, noi che vogliono semplicemente la pace.




Il Piazzale della Basilica di San Francesco e la bandiera della Pace.




Tanti bambini tra i partecipanti. Un segnale di gioia e di speranza.



Non solo i bambini vogliono la pace :-)




Oltre alla mente ed alla speranza bisogna alimentare anche il corpo e lo stomaco :-)

Semplicemente una bella giornata.

sabato 17 gennaio 2009

GLI OCCHI SONO LO SPECCHIO DELL'ANIMA


Ci sono una infinità di parole che posso e devo scrivere. E’ l’unica cosa che in questo momento mi è consentito fare. Ma non sempre le trovo. Mi si intrecciano pensieri, a volte, cattivi pensieri. Se uscissero ora liberi senza mediarli con la ragione farebbero molto male.
Poi guardo questi occhi. Non riesco a sostenere lo sguardo. Lo abbasso, come se mi vergognassi. Se dovessi descrivere con una parola questa fotografia la definirei “Barbarie”. Si, non saprei definirla in altro modo. C’è una violenza peggiore delle bombe, il terrore.
Questi occhi che futuro possono vedere? Questo orrore resterà per sempre nei ricordi di questa bimba. L’accompagnerà per tutta la vita. Gli si impregnerà nell’anima, si avvinghierà come un cancro ai suoi sentimenti. Forse. Forse un giorno potrà essere più serena, ma l’ombra di questo orrore sarà per sempre presente.
Quante vittime farà questa carneficina? 1.000, 2000? State pensando solo ai morti. Concedetevi il lusso di pensare a quanti avranno, per tutta la vita, turbe emotive. Provate a pensare al terrore che proveremmo noi adulti. Moltiplicatelo per milioni di volte. Nel mondo dei bambini popolato di fate turchine, noi serviamo gli orchi. Quelli veri. Non finti come le fate.
Non umiliamoci a ridurre il tutto a ragione e torto. Guardiamo gli occhi dei bimbi. Quale torto o ragione ci da il diritto di rubargli il futuro? Andate a dirgli che l’uomo nero aveva ragione. Ditegli, se avete il fegato, che è lei dalla parte del torto. Ditegli, se avete coscienza, io c’ero ma non ho fatto nulla. Un giorno il terrore finirà, per gli altri, non per lei.


Se Dio esiste deve chiedergli scusa. Noi per primi.

venerdì 16 gennaio 2009

A proposito di Anno Zero di ieri sera...


Come volevasi dimostrare...
Non ho parole per definire la trasmissione di ieri sera di Santoro.
Si è preferito far litigare 2 ragazzine in studio che affrontare seriamente la cronaca di Gaza.
Si è preferito far vedere, senza commento, le immagini della preghiera islamica in Piazza Duomo, intervistare alcuni milanesi benpensanti, e mostrare immagini provocatorie delle manifestazioni pro Gaza dei gg. scorsi.

Forse sarebbe stato meglio intitolare la trasmissione:
La guerra di Gaza vista dall'Italia


Una volta si diceva (con intenzione lievemente di disprezzo)
non è un giornalista è solo un cronista.

Magari si fosse fatta CRONACA nella trasmissione di ieri sera!

Gli unici momenti di cronaca sono stati i filmati da Gaza, procurati da Vittorio, che nemmeno si è avuto la buona grazia di nominare (non dico ringraziare...).

Vi allego qui la mail che mi ha mandato ieri sera.

da Vik utopia
a Audrey
data 15 gennaio 2009 22.18


Non ci sarò.
Evidentemente l'unico testimone oculare italiano del massacro in corso non viene utile alla rai....
Quelli di annozero mi hanno deluso parecchio.
Spero almeno che le immagini che gli ho procacciato passino senza censure,
gli ho fatto risparmiare diecimila dollari a questi, e guarda la riconoscenza.

ps.
domani mi tolgo un sassolino dalle scarpe su Il Manifesto.
Vik


Credo che le sue parole dicano tutto.

giovedì 15 gennaio 2009

ANNOZERO: non è più prevista la diretta TV con Gaza. Ad 1 ora dalla trasmissione, il collegamento telefonico con Vik..Boh..Si vedremo..Non Sappiamo

Nei giorni scorsi Anno Zero si era detta interessa ad organizzare una diretta TV con Vittorio, nel corso della trasmissione di stasera che sembra sarà dedicata completamente a gaza ed al conflitto attualmente là in corso.

I particolare dell'organizzazione del tutto era stati riportati in un mio precedente post qui su LogicoKaos:

http://logicokaos.blogspot.com/2009/01/anno-zero-di-gioved-15-gennaio-sar.html.

Stamattina (ore 10.44) ricevo da Marele un sms al riguardo:

Ho appena parlato con il caporedattore di AnnoZero, hanno deciso di NON fare la diretta con gaza per ragioni di sicurezza.

Poco dopo, Marele stessa aggiornava, nei commenti, il blog di Vittorio al riguardo:

ANNO ZERO.

Aggiornamenti dell'ultim'ora.

Sabrina Provenzani, della redazione, dopo averne avuto conferma dal Capo Redattore, mi ha appena comunicato che per questa sera NON E' PIU' PREVISTA UNA DIRETTA CON GAZA.

Andrea Casadio, sempre della redazione, mi aveva parlato di problemi di sicurezza nell'organizzarla.

Sabrina mi ha appena informato del fatto che stanno valutando la possibilità di fare almeno un collegamento telefonico con Vittorio.

Al momento non ho altro da aggiungere.

http://guerrillaradio.iobloggo.com/archive.php?eid=1772&y=2009#commenti_start


Alle 13.09 arriva un altro sms:

Vik da Gaza City comunica che l'ospedale dentrale Shifa è sotto tiro e vogliono bombardarlo.Quello di Al Quds è circondato da stamattina. Ho comunicato ad AnnoZero che Vik chiede ufficialmente un collegamento telefonico vista la situazione.


L'ultimo update è di poco fa:
sms delle 19.09

Ad 1 ora fa ancora (la redazione di AnnoZero) non sapevano. Vik è andato all'ospedale di Shifa ed ha detto che se si decidono proveranno e se il telefono non prende cavoli loro...

Che dire?
Ancora una volta la RAI si distingue (e non in senso positivo).

Ps un giorno forse mi spiegheranno cosa significano le parole:
problemi di sicurezza nell'organizzare il collegamento da Gaza

Aveva già organizzato tutto Vittorio,lui sì mettendo a repentaglio (come ogni giorno) la sua sicurezza personale.

All'alba la Marina israeliana ha minacciato di bombardare la nave umanitaria SPIRIT costringendola a tornare indietro.Ecco l'idea di pace di Israele..

Stamattina mi è arrivata questa mail dal Free Gaza Mov.:

La SPIRIT OF HUMANITY, l'imbarcazione che era salpata mercoledì da Cipro diretta a Gaza, con a bordo medici, giornalisti, operatori volontari e politici, e che stava trasportando un carico umanitario di medicinali e materiale sanitario per gli ospedali e la popolazione di Gaza, è stata bloccata dalla Marina israeliana a 100 miglia dalle coste di gaza (quindi in acque internazionali)e costretta a tornare indietro.

Tutto questo sotto la minaccia di cannoneggiamento.


Prima di partire, il Free Gaza Mov. aveva reso pubblica la lista dei passeggeri, e le autorità cipriote avevano perquisito l'imbarcazione per certificare l'assoluta assenza di materiale comunque definibile "pericoloso" per la sicurezza di Israele.

Gli organizzatori avevano, anche, inviato una missiva ufficiale alle autorità israeliane per annunciare l'arrivo dell'imbarcazione.

Circa alle 3 di stanotte (ore locale)a 100 miglia dalle coste gazawi, 5 navi cannoniere israeliane hanno circondato la SPIRIT OF HUMANITY, intimando all'imbarcazione di invertire la rotta e tornare indietro.

Quando è stato chiesto agli israeliani se erano a conoscenza che, aprire il fuoco su civili disarmati è un crimine di guerra,la risposta è stata che comunque la SPIRIT OF HUMANITY sarebbe stata fermata con ogni mezzo.

La Spirit sta ora tornando a Cipro.

Nella mail che riporto qui di seguito, vengono indicati alcuni recapiti israeliani che si possono contattare per chiedere la cessazione di ogni impedimento alle azioni di aiuto ai civili di Gaza da parte di Israele.

data: 15 gennaio 2009 5.46
oggetto[GazaFriends]:
Israel Threatens to Shoot Unarmed Civilians aboard Mercy Ship

For more information, please contact:
(Cyprus) Lubna Masarwa, +357 97 625 828
(Cyprus) Mary Hughes, +357 99 081 767
(Gaza) Ewa Jasiewicz, +972 598 700 497

(Mediterranean Sea, 15 January 2009) -
The Israeli navy today threatened to kill unarmed civilians aboard a mercy ship on its way to deliver
medical supplies and doctors to besieged Gaza.

The Free Gaza Movement ship, SPIRIT OF HUMANITY, left Cyprus Wednesday
morning carrying doctors, journalists, human rights workers, and
parliamentarians.
The ship also carried over a ton of desperately needed
medicines donated by the European Campaign to Break the Siege, intended
for overwhelmed hospitals in the Gaza Strip.

At the request of the ship’sorganizers the passenger list and manifest were publicly released, and Cypriot authorities searched the boat prior to its departure in order to certify that it only carried humanitarian items.
The organizers also sent an official notification to the Israeli government of their intent to break through the blockade of Gaza.

At roughly 3am UST (1am GMT), in international waters 100 miles off the
coast of Gaza, at least five Israeli gunboats surrounded the SPIRIT OF
HUMANITY and began recklessly cutting in front of the slow-moving civilian
craft.


The Israeli warships radioed the SPIRIT, demanding that the ship
turn around or they would open fire and “shoot.” When asked if the Israeli
navy was acknowledging that they intended to commit a war crime by
deliberately firing on unarmed civilians, the warships replied that they
were prepared to use “any means” to stop the ship.


An earlier attempt by Free Gaza to deliver doctors and medical supplies
ended on 30 December when Israeli gunboats deliberately and repeatedly
rammed the DIGNITY, almost sinking that ship. Rather than endanger the
lives of its passengers, the SPIRIT is now returning to Cyprus.

Israel's reckless and shocking threats against an unarmed ship on a
mission of mercy are a violation of both international maritime law and
the UN Convention on the Law of the Sea, which states that "the high seas
should be reserved for peaceful purposes."

CALL the Israeli Government and demand that it immediately STOP attacking
the civilian population of Gaza and STOP using violence to prevent human
rights and humanitarian assistance to the Palestinian people.

Mark Regev in the Prime Minister's office:
+972 2670 5354 or +972 5 0620 3264
mark.regev@it.pmo.gov.il

Shlomo Dror in the Ministry of Defence:
+972 3697 5339 or +972 50629 8148
mediasar@mod.gov.il

The Israeli Navy Spokesperson:
+ 972 5 781 86248

mercoledì 14 gennaio 2009

QUANTO VALE UN EMBRIONE? E UN PALESTINESE?

Ho incontrato un conoscente, cattolico convinto, integralista, antiabortista, anti tutto. Parlando del genocidio in atto a Gaza se ne esce con una affermazione di pieno sostegno e legittimità all’azione israeliana. Gli faccio notare che è uno sterminio, che bambini, vecchi e donne muoiono come mosche. Lui non si scompone e continua ad affermare che Israele è legittimato e anzi dovremmo ringraziarlo perché ci libera dai terroristi.
Inutile insistere.
Prima di salutarlo gli pongo una domanda: Se la vita di un embrione ha un valore assoluto, quanto vale la vita di un bambino palestinese?
Non ho aspettato la sua risposta ma temo che ci siano due valori diversi. Io non capisco perché siano così agguerriti nel difendere una vita ancora non nata e la vita di un bambino, qualunque sia la sua natalità, non ha nessun valore.
Mi chiedo dove sono le voci di tutti coloro che si scandalizzano dell’aborto dinnanzi ad un dramma umano di così vaste proporzioni, di tanti bambini innocenti massacrati.
Dove sono? Tacciono .
Li avrei preferiti in prima fila a levare alto il loro sdegno, se non altro, per coerenza. Invece eccone alcuni ad inneggiare la carneficina israeliana.
Gli occhi di quelle innocenti vittime vi guardano e non capiscono il vostro mutismo, il vostro appoggio alla strage. Io invece vi ho capiti, da tanto tempo.

Infondo, ma non troppo, siete dei razzisti.

martedì 13 gennaio 2009

Il 17 gennaio ad Assisi: io ci sarò..E tu? Manifestazione Nazionale per la pace in Medio Oriente



Voglio qui segnalare la Manifestazione Nazionale per la pace in Medio Oriente, che si svolgerà sabato 17 gennaio ad Assisi.

Come potete vedere dal sito, clikkando il link qua sotto:
http://www.perlapace.it/index.php?id_article=2008&PHPSESSID=95888875756ae2a8f3e07388de9e98fa

le organizzazioni che hanno aderito sono già tantissime.


E cosa ancora più importante e rilevante, sono di differente orientamento:

Arci, Articolo 21, Cgil, Pax Christi, Libera,Gruppo Abele, Pace della Conferenza Istituti Missionari in Italia, Confederazione dei Marocchini in Italia, Coopi, Coordinamento Genitori Democratici, ecc..ecc..

Io ci sarò.
Perchè voglio fare qualcosa in prima persona per dimostrare che
voglio la Pace in Medio Oriente.


Audrey

Le adesioni vanno indirizzate alla Tavola della pace
via della viola, 1 (06100) Perugia 075.5736890 – Fax 075.5739337 segreteria@perlapace.it - www.perlapace.it

lunedì 12 gennaio 2009

Anno Zero di giovedì 15 gennaio sarà dedicato a Gaza: ci sarà il collegamento in diretta con Vittorio Arrigoni…




Finalmente si è avuta la conferma che

Giovedì prossimo, 15 gennaio, la puntata di Anno Zero sarà interamente dedicata a Gaza e che, se le condizioni logistiche lo permetteranno, ci sarà la diretta con Vittorio.


I contatti erano stati avviati già da un po’ di tempo, ma l’inizio dell’offensiva via terra dell'esercito si Israele, aveva messo tutto in forse.

Infatti, Vik, oltre a fornire la sua testimonianza, doveva essere in grado di garantire alla trasmissione della RAI, un supporto organizzativo e tecnico per i collegamenti, appoggiandosi o a Ramattan (un’emittente palestinese che trasmette dalla Striscia di Gaza) o a Al Jazeera.

L’attacco via terra e l’occupazione del territorio che sta portando avanti l’esercito israeliano, avevano reso incerta la fattibilità del tutto.

Oggi è avvenuta la conferma che si farà (ovviamente salvo imprevisti sempre in agguato).

Incrociamo le dita… In attesa di ascoltare e vedere, finalmente anche ad opera della RAI, una testimonianza diretta e non prezzolata su ciò che sta accadendo a Gaza.

domenica 11 gennaio 2009

Aggiornamenti via sms 11/01/2009 di Vittorio Arrigoni: Gaza City è ormai invasa. Hanno circondato l'ospedale ed impedito l'uscita delle ambulanze...

sms di stamattina alle 10.37

Stanotte gli israeliani hanno circondato l'ospedale di Gaza dove Vittorio stava per il solito lavoro di volontario sulle ambulanze.
Hanno sparato a pochi metri di distanza.
Così hanno impedito l'uscita sia delle ambulanze che loro.
Solo stamattina sono riusciti a muoversi fino alla sede di una TV iraniana che li ospita. Ma non riusciva nemmeno a raggiungere il suo appartamento (zona Porto).
Ormai bloccano tutto.


sms di stamattina alle 10.45
L'ospedale è a Gaza City che ormai è invasa.


Voglio segnalare anche questa mail ricevuta dal Free Gaza Mov. che annuncia la partenza da Cipro, il prossimo lunedì (domani) 13 gennaio, di un'altra imbarcazione diretta a Gaza, la "Spirit of Humanity".

L'imbarcazione avrà bordo medici, giornalisti, operatori internazionali, deputati e politici provenienti da diversi paesi, oltre che aiuti e supporti medici e sanitari, di cui a Gaza c'è un disperato bisogno.

Ricordo che l'ultima imbarcazione di aiuti umanitari inviata dal Free gaza Mov., la Dignity, è stata speronata dalla Marina Israeliana e costretta a rifugiarsi in Libano dopo che aveva cominciato ad imbarcare acqua.

Vedi il post di LogicoKaos sull'accaduto:
http://logicokaos.blogspot.com/2008/12/la-dignity-speronata-dalla-marina.html

Ecco la mail ricevuta poco fa sulla partenza di domani:

FREE GAZA TO ISRAEL: "WE ARE COMING IN ON TUESDAY"

For More Information, Please Contact:

(Cyprus) Huwaida Arraf, +357 96 723 999 or +357 99 081 767
huwaida.arraf@gmail.com

(Gaza) Ewa Jasiewicz, +972 598 700 497 freelance@mailworks.org

(Egypt) Caoimhe Butterly, +20 121 027 072 sahara78@hotmail.co.uk

(U.S.) Ramzi Kysia, +1 703 994 5422 rrkysia@yahoo.com

(Cyprus, 11 January 2009) - The Free Gaza Movement ship, "SPIRIT OF
HUMANITY," will leave Larnaca Port at 12:00 noon, Monday, 12 January,
on an emergency mission to besieged Gaza. The ship will carry
desperately needed doctors, journalists, human rights workers, and
members of several European parliaments as well as medical supplies.
This voyage marks Free Gaza's second attempt to break through the
blockade since Israel began attacking the Gaza Strip on 27 December.
Between August and December 2008, the Free Gaza Movement successfully
challenged the Israeli blockade five times, landing the first
international ships in the port of Gaza since 1967.....

L'intera mail è anche leggibile su:

http://www.freegaza.org/it/home/666-free-gaza-to-israel-qwe-are-coming-in-on-tuesdayq

Ps Mi scuso con tutti se in questi giorni, a causa di pressanti impegni personali, non riesco a rispondere ai commenti lasciati qui su LogicoKaos.
Un caro saluto a tutti, Audrey

sabato 10 gennaio 2009

Gaza raccontata da un nobel per la pace

Riporto di seguito una dichiarazione che il premio nobel per la pace Mairead Maguire ha inviato al segretario generale delle nazioni unite Ban Ki-Moon e al presidentedell’assemblea generale delle nazioni unite Miguel D’Escoto e riportata fedelmente da infopal.it giorni fa.
E’ una dichiarazione che si commenta da sola.


"Nel novembre 2008 visitai Gaza e rimasi scioccata dalla sofferenza della popolazione di Gaza sotto 'assedio' da oltre due anni. Questa punizione collettiva da parte del governo israeliano ha condotto a una grave crisi umanitaria.

La punizione collettiva contro una comunità civili, da parte del governo israeliano, viola la Convenzione di Ginevra, è illegale, è un crimine di guerra e un crimine contro l’umanità invece di proteggere la comunità civile di Gaza e alleviare la sua sofferenza sollevando l'assedio, da dieci giorni (la lettera è del 4 gennaio, ndr), l'esercito israeliano esegue bombardamenti di cielo e mare contro i civili disarmati. Lanciare bombe israeliane contro civili disarmati, molti dei quali donne e bambini, distruggere moschee, ospedali e case, e devastare le infrastrutture di Gaza è illegale e costituisce crimini di guerra. I morti del popolo di Gaza sono ora oltre 600 (680, ndr) con oltre 2.500 feriti (3100, ndr), molti dei quali donne e bambini. Le infrastrutture di Gaza sono state distrutte e la popolazione è tagliata fuori dal mondo – compresi i giornalisti, gli osservatori e gli attivisti umanitari, tutti chiusi fuori da Gaza e impossibilitati a entrare ad aiutare la popolazione.

L'Onu deve sostenere il rispetto dei diritti umani e della giustizia nei confronti del popolo palestinese, prendendo in seria considerazione l'istituzione di un Tribunale Criminale internazionale per Israele, così che il governo israeliano sia ritenuto responsabile di crimini di guerra".

Mairead Maguire (Nobel Peace Laureate) www.peacepeople.com
4 gennaio 2009.

giovedì 8 gennaio 2009

Vittorio Arrigoni: la Nakba del 2009. Cronache quotidiane di morte da Gaza...


Ripropongo qui il post di Vittorio, pubblicato ieri sul suo blog.

Perchè ogni voce di testimonianza da Gaza va riportata e diffusa il più possibile.
Perchè la blogosfera deve dimostrare la sua faccia migliore facendo controinformazione, CONTRO l'informazione di regime.

http://guerrillaradio.iobloggo.com/archive.php?eid=1765





Sfilano timorosi con gli occhi rivolti in alto, arresi ad un cielo che piove su di loro terrore e morte, timorosi della terra che continua a tremare sotto ogni passo, che crea crateri dove prima c'erano le case, le scuole, le università, i mercati, gli ospedali, seppellendo per sempre le loro vite.

Ho visto carovane di palestinesi disperati sfollare da Jabilia, Beit Hanoun e da tutti i campi profughi di Gaza, ed andare ad affollare le scuole delle Nazioni Unite come terremotati, come vittime di uno tsunami che giorno per giorno sta inghiottendo la Striscia di Gaza e la sua popolazione civile, senza pietà, senza alcuna minima osservanza dei diritti umani e delle convenzioni di Ginevra.

Soprattutto senza che nessun governo occidentale muova un solo dito per fermare questi massacri, per inviare qui personale medico, per arrestare il genocidio di cui si sta macchiando Israele in queste ore.

Continuano gli attacchi indiscriminati a ospedali e a personale medico. Ieri dopo aver lasciato l'ospedale di Al Auda di Jabilia ho ricevuto una telefonata da Alberto, compagno spagnolo dell'ISM, una bomba è caduta sull'ospedale. Abu Mohammed, infermiere, è rimasto seriamente ferito al capo. Giusto poco prima, con Abu Mohammed, comunista, davanti ad un caffè ascoltavo le eroiche gesta dei leaders del Fonte Popolare, i suoi miti: George Habbash, Abu Ali Mustafa, Ahmad Al Sadat. Gli si erano illuminati gli occhi al sapere che le prime nozioni di cosa fosse la Palestina e della sua immensa tragedia mi erano stati impartiti dai miei genitori, comunisti convinti. Da mia madre "raissa", sindaco di un paese nel nord Italia. Mi aveva chiesto quali erano i leader di sinistra italiani veramente rivoluzionari, del passato, e gli avevo risposto Antonio Gramsci, e quelli di oggi, mi ero preso tempo, gli avrei risposto oggi.

Abu Mohammed giace ora in coma, nello stesso ospedale dove lavorava, si è risparmiato la mia deludente risposta. Verso mezzanotte ho ricevuto un'altra chiamata, questa volta da Eva, l'edificio in cui si trovava era sotto attacco. Conosco bene anche quel palazzo, al centro di Gaza city, ci ho passato una notte con alcuni amici fotoreporters palestinesi,è la sede dei principali media che stanno cercando di raccontare con immagini e parole la catastrofe innaturale che ci ha colpito da dieci giorni. Reuters, Fox news, Russia today, e decine di altre agenzie locali e non, sotto il fuoco di sette razzi partiti da un elicottero israeliano.

Sono riusciti a evacuare tutti in tempo prima di rimanere seriamente feriti, i cameramen, i fotografi, i reporters, tutti palestinesi dal momento in cui Israele non permette a giornalisti internazionali di mettere piede a Gaza. Non ci sono obbiettivi "strategici" attorno a quel palazzo, ne resistenza che combatte l'avanzata dei mortiferi blindati israeliani, ben più a nord. Chiaramente qualcuno a Tel Aviv non riesce a digerire le immagine dei massacri di civili che si sovrappongono a quelle dei briefing
dei colonnelli israliani, con rinfresco offerto per i giornalisti prezzolati.

Tramite queste conferenze stampa stanno dichiarando al mondo che gli obbiettivi delle bombe sono solo terroristi di Hamas, e non quei bambini orrendamente mutilati che tiriamo fuori ogni giorno dalle macerie. A Zetun, una decina di chilometri da Jabalia, un edificio bombardato è crollato sopra una famiglia, una decina le vittime, le ambulanze hanno atteso diverse ore prima di poter correre sul posto, i militari continuano a spararci a contro. Sparano alle ambulanze, bombardano gli ospedali. Pochi giorni fa collegato durante un microfono aperto di una nota emittente radiofonica milanese, una "pacifista" israeliana mi avevo detto a chiare lettere che questa è una guerra dove le due parti contrapposte utilizzano tutte le loro armi a disposizione. Invito allora Israele a sganciarci addosso una delle sue tante bombe atomiche che tiene segretamente stivate contro tutti i trattati di non proliferazione nucleare.

Ci tiri addosso la bomba risolutiva terminino l'inumana agonia di migliaia di corpi maciullati in agonia nelle corsie sovraffollate degli ospedali che ho visitato. Ho scattato alcune fotografie in bianco e nero ieri, alle carovane di carretti trascinati dai muli, carichi all'inverosimile di bambini sventolanti un drappo bianco rivolto verso il cielo, i volti pallidi, terrorizzati. Riguardano oggi quegli scatti di profughi in fuga, mi sono corsi i brividi lungo la schiena. Se potessero essere sovrapposte a quelle fotografie che testimoniano la Nakba del 1948, la catastrofe palestinese, coinciderebbero perfettamente. Nel vile immobilismo di Stati e governi che si definiscono democratici, c'è una nuova catastrofe in corso da queste parti, una nuova Nakba, una nuova pulizia etnica che sta colpendo la popolazione palestinese.Fino a qualche istante si contava 650 morti, 153 bambini uccisi, più di 3000 i feriti, decine e decine i dispersi. Il computo delle morti civili in Israele, fortunatamente, rimane fermo a quota 4. Dopo questo pomeriggio il bilancio sul versante palestinese va drammaticamente aggiornato, l'esercito israeliano a iniziato a bombardare le scuole delle Nazioni Unite. Le stesse che stavano raccogliendo i migliaia di sfollati evacuati dietro minaccia di un imminente attacco. Li hanno scacciati dai campi profughi, dai villaggi, solo per raccoglierli tutti in posto unico, un bersaglio più comodo. Sono tre le scuole bombardate oggi, l'ultima, quella di Al Fakhura, a Jabilia, è stata centrata in pieno. Più di 50 morti. In pochi istanti se ne sono andati uomini, anziani, donne, bambini che si credevano al sicuro dietro le mura dipinte in blu con i loghi dell'ONU. Le altre 20 scuole delle Nazioni Unite tremano. Non c'è via di scampo nella Striscia di Gaza, non siamo in Libano, dove i civili dei villaggi del Sud sotto le bombe israeliane evacuarono al nord, o in Siria e in Giordania. La Striscia di Gaza da enorme prigione a cielo aperto, si è tramutata in una trappola mortale. Ci si guarda sconvolti e ci si chiede se il consiglio di sicurezza dell' Onu riuscirà questa volta a pronunciare un'unanime condanna, dopo che anche le sue scuole sono prese di mira. Qualcuno fuori di qui ha deciso davvero di fare un deserto, e poi chiamarlo pace. Ci aspetta una lunga nottata sulle ambulanze, anche se l'alba da queste parti è ormai una chimera. I ripetitori dei cellulari lungo tutta la Striscia sono stati distrutti, abbiamo rinunciato a contarci. Spero di riuscire a rivedere un giorno tutti gli amici che non posso più contattare, ma non mi illudo. Qui a Gaza siamo tutti bersagli ambulanti, nessuno escluso. Mi ha appena contattato il consolato Italiano, dicono che domani evacueranno l'ultima nostra concittadina. Una anziana suorina che da ventanni anni abitava nei pressi della chiesa cattolica di Gaza,ormai adottata dai palestinesi della Striscia. I console mi ha gentilmente pregato di cogliere quest'ultima opportunità, aggregarmi alla suora e scampare da questo inferno. L'ho ringraziato per la sua offerta, da qui non mi muovo, non ce la faccio. Per i lutti che abbiamo vissuto, prima ancora di italiani, spagnoli, inglesi, australiani, in questo momento siamo tutti palestinesi. Se solo per un minuto al giorno lo fossimo tutti, come molti siamo stati ebrei durante l'olocausto, credo che tutto questo massacro ci verrebbe risparmiato.
Restiamo umani.
Vik

martedì 6 gennaio 2009

Palestinesi conoscete Willy Pete? Ve lo presentiamo noi soldati di david



Willy Pete è il gergo tecnico usato dai soldati americani per chiamare il fosforo bianco. Il fosforo brucia i corpi, addirittura li scioglie. Lascia intatti i vestiti. Lo usano, dicono loro, per illuminare le zone nemiche al buio.
La convenzione di Ginevra, come l’ONU, le vieta in zone altamente popolate, sono armi di distruzione di massa. Quelle, per intenderci, che doveva avere Saddam e che invece hanno portato ed usato gli americani. Gli stessi israeliani, in prima fila contro il dittatore iracheno, paventavano un pericolo per l’umanità l’uso di tali bombe chimiche. Nel conflitto, che mi ostino a non considerare tale, ma lo ritengo un massacro ai danni di inermi civili a meno che, non mi dimostrino che i bambini, i vecchi e le donne siano atroci terroristi, l’uso del fosforo bianco è colpevolmente usato ed abusato. Gaza, lo ricordiamo, è il posto a più alta densità di popolazione al mondo.
Il fosforo esplode a forma di nuvola e chi si trova nel raggio di 150 metri è spacciato. Quelle nuvole le ha viste il mondo intero illuminare il nero cielo di Gaza.
Non ditemi che siamo nell’ambito del diritto all’autodifesa. Non ditemi che l’ONU è una organizzazione che garantisce la legalità ed il diritto internazionale. Se non avete il coraggio di gridare che è un crimine contro l’umanità, se avete sepolto la vostra coscienza, abbiate la compiacenza di stare zitti. Se, come probabile, i mandanti e gli esecutori non compariranno mai dinanzi ad un tribunale internazionale, auguro loro tutti di imprimersi nella mente le immagini dei corpi bruciati e che, come fantasmi, animino tutte le notti che gli restano da vivere, e che queste siano tante.
Io non resterò in silenzio, la mia coscienza implora di gridare tutto l’orrore che provo.

lunedì 5 gennaio 2009

Aggiornamenti telefonici da Gaza e Jabalya del 5/01/2009

Ho parlato ora (21.55) con Vittorio, per pochi minuti perchè poi la linea è caduta ed il cellulare risulta non raggiungibile.
Sta a Gaza, le bombe continuano a cadere. L'ospedale di Jabalya è in condizioni terribili.
Mi ha parlato del suo amico ucciso ieri.
Mi ha chiesto cosa si dice in Italia di Gaza, se il nostro Ministero degli Esteri ha dichiarato qualcosa...
Cosa potevo rispondergli?
In quel momento è caduta la linea..Forse è stato un bene.
Come potevo spiegargli quello che i politici stanno dichiarando ORA QUI su tutto questo?
Audrey

Sms delle 01.32

Sentito Vik, sempre a Jabalya ad aiutare le ambulanze, lui sta bene.

Sms delle 11.02

Vittorio torna all'ospedale di Gaza con un altro degli attivisti.
Hanno ucciso un insegnate che era con lui la sera prima sull'ambulanza.
Pensano che presto Jabalya sarà circondata e isolata.

domenica 4 gennaio 2009

PUO’ L’ANSIA D’ ISRAELE GIUSTIFICARE QUESTA CARNEFICINA?

Anche l’esercito tra i più potenti al mondo, anche se combatte con aerei, marina carri armati e reparti ben armati contro Kalashnikov , necessita di tempo per programmare l’offensiva.
IL Vietnam e l’Iraq insegnano …… Il grande sforzo, gli israeliani, lo hanno compiuto sul piano dell’intelligence. L’ambasciatore negli usa ha tessuto alleanze, ce ne era bisogno con Bush?, accusando la lunga mano iraniana, allargando le responsabilità del conflitto.
Anche sui tempi hanno lavorato, la successione della presidenza UE con l’incarico ai cechi, preventivamente convinti ad una posizione di appoggio, ha avuto l’effetto di dividere e neutralizzare la fragile ed inconsistente politica estera europea.
Sul fronte ONU scontato il veto USA, ma se anche così non fosse stato Israele non ha mai rispettato le risoluzioni, e comunque non avrebbe fermato l’azione.
Nel frattempo il vero scopo lo hanno già realizzato. Infrastrutture completamente distrutte, potenzialità produttiva annientata , sul fronte psicologico un misto di rabbia impotenza paura e dolore, profondo dolore. Ferite insanabili, come se non avessero già.
Il loro vero obiettivo umiliare un popolo e portare quel lembo di terra al pari del terzo mondo.
Domani parleranno di pace , vorranno imporla alle loro condizioni senza la minima resistenza altrimenti si ricomincia da capo.
Brutti, veramente brutti, pensieri mi pervadono faccio fatica a non ascoltarli. Il senso di rabbia dolore e impotenza mi annebbia le idee. Vediamo gli sviluppi cercando di restare umani, almeno noi.

Aggiornamenti da Vittorio e via mail su Gaza: 04/01/2009. Ora le comunicazioni telefoniche sono interrotte

Continuo con gli aggiornamenti che mi arrivano via mail o sms da Gaza.
Questa è una richiesta di aiuto per l'invio di medicinali da parte del Ministero della Salute di Gaza. Aiuti per gli ospedali.
dahuwaida arraf
data4 gennaio 2009 12.48
oggetto[GazaFriends] FG Update and Call to Action

Dear Friends of Gaza,
MEDICINES / CARGO
We have received lists of urgently needed medical supplies from the Palestinian Ministry of Health and from hospitals in Gaza. If you know of groups in your country that would like to donate medical supplies or make a contribution towards the purchase of medical supplies, please put them in contact with Lubna immediately at lubnna@gmail.com or +357-99-081-767

Abbiamo ricevuto la richiesta urgente di aiuti sanitari e di medicinali dal Ministero della Salute e dagli ospedali di Gaza. Se siete a conoscenza di gruppi nei vs paesi che potrebbero donare questi aiuti o fare donazioni a favore dei centri medici, per favore mettetili in contatto immediatamente con Lubna:

lubnna@gmail.com or +357-99-081-767


Update via sms ore 12.01
chi vuole e riesce a chiamarlo meglio di sera sul tardi perchè di giorno sono incasinati con i soccorsi.Ora stanno tornando a Gaza City per mangiare qualcosa ma dopo tornano a Jabilya dove stanno facendo evacuare gli abitanti che non sanno dove andare


Sms di stamattina ore 7.37

Appena sentito Vittorio. Sta bene ma hanno tirato bombe vicino all'ospedale ed ora si sono spostati un paio di Kilometri.La situazione è terribile.

Da allora il telefono di Vittorio è out. Ho cercato di telefonargli più volte (sia io che altri amici) ma non è raggiungibile.

Nella notte mi era arrivata questa mail che mi informava che gli israeliani stavano colpendo scientificamente tutti i centri telefonici e che quindi le comunicazioni con Gaza si sarebbero presto interrotte.


Subject: Telco Infrastructure in Gaza Severly Damaged
Date sent: Sun, 4 Jan 2009 01:21:31 +0200


Dear All,

I would like to inform everyone that Paltel Infrastructure is severely damaged in Gaza, all means of communication with the Gaza Strip will be highly affected and may totally cut of; this will include PALTEL , Hadara and Jawwal Mobile services

we are experiencing, Loss of Fuel, infrastructure damage by missiles, towers hit by rockets, ….

Our technical Staff are unable to fix the damages due to the delicate situation especially after the death of 3 employees while on duty , and dozens hurt from shrapnels

Our teams are working around the clock, to maintain the service and keep the communications up with gaza

We hope that this nightmare will end, and we wish safety for everyone.

http://www.maannews.net/en/index.php?opr=ShowDetails&ID=34556

Best Regards
Mustafa Deeb

Ora non ho tempo per tradurre in italiano la mail, ma il significato è leggibile.

Come è facilmente comprensibile il perchè Israele si sia premurato di colpire prima di tutto il sistema delle comunicazioni.
Per questo penso e vi chiedo di diffondere il più possibile ogni notizia ed aggiornamento proveniente da Gaza.

sabato 3 gennaio 2009

Sms di pochi minuti fa: Vittorio Arrigoni si è spostato a Jabalya. Si aspettano un attacco stanotte

Vittorio si è spostato a Jabalya da poche ore, dove gli isaraeliani hanno attaccato con l'artiglieria di terra e dove si aspettano un attacco stanotte. Era teso.
Sono andati per aiutare le ambulanze.

Sms ricevuto alle 19.15

venerdì 2 gennaio 2009

PEACE ONLY PEACE

Signora Livni,
chi le scrive è italiano, dunque un osservatore esterno dell’immenso dramma che il suo popolo e quello palestinese vivono da anni, troppi.

Assisto impotente...Non mi capacito come degli esseri umani possano ordinare carneficine ed assistervi impassibili senza dolore.
Il suo popolo ha vissuto sulla propria pelle l’umiliazione e la più inumana ed ingiustificata tragedia della nostra storia, ed io, ne conservo ancora inalterato l’orrore ed il dolore.
Mi chiedo perché lei ora sia indifferente, anzi come possa essere il mandante di una carneficina.
Come può lei ora giustificare con l’autodifesa un genocidio? Non crede che per quante giustificazioni volete e vi sforzate di dare state sempre e comunque massacrando innocenti?
Non prova lo stesso orrore e dolore che noi abbiamo verso quanto ha subito il suo popolo? Non ricorda che anche i suoi padri sono stati vittime innocenti?
E come si sono sentiti? Lo rammenta?
Mi sia concesso di provare lo stesso dolore per chi è vittima ora.
Per quanto mi possa sforzare, per quanto mi vogliate far credere e vedere, non riesco a vederla dalla parte di una giusta causa.
Mi dica cosa si può ascrivere a crimine di guerra se non lo sterminio di innocenti?

Non credo lei sia una sciocca, lei sa bene che coloro che chiama terroristi sono al sicuro e che, come sempre, sono gli innocenti che restano sotto le macerie. Ma le sue responsabilità non finiscono qui, la segregazione, l'embargo, l’umiliazione di un intero popolo costretto a vivere in una prigione a cielo aperto sono sue precise responsabilità.

E’ l' ambizione di conquistare un ruolo politico che la sostiene?
O forse la convinzione che il mondo stia lentamente cambiando e che a breve non troverà più ciechi sostenitori alla vostra politica guerrafondaia?

Non crede che una azione di forza sproporzionata quanto ignobile possa solo ed esclusivamente rafforzare quell’integralismo che, al pari di lei, non vuole la pace?

Anche guardando politicamente la questione ci accorgiamo che quel sangue versato inutilmente non vi servirà . Rappresenterà invece la fine del sostegno internazionale.
Come spesso accade il nemico siamo noi.
Israele cominci a guardarsi dentro, ad interrogarsi se veramente sino ad oggi ha voluto la pace.
Milioni di coscienze la stanno giudicando e milioni di coscienze un giorno le chiederanno semplicemente :Perché?
Solo quando i contendenti hanno gli stessi diritti e pari dignità si può cominciare a costruire la PACE.

Lei ora può cominciare a costruire le condizioni, non con le bombe, ma con il riconoscimento di un popolo e delle sofferenze ingiustamente inflittegli.
Le chiedo un atto di umanità e giustizia: la fine immediata di questo sterminio.

giovedì 1 gennaio 2009

Un sms di auguri di Buon Anno da Gaza...

Ricevuto da Vik stanotte:

Bomba nel giardino del mio vicino. Vetri in frantumi. Dolore alle orecchie ed allo stomaco.Buon Anno!
Vittorio




Il video contiene immagini "sensibili"

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