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martedì 29 novembre 2011

La Freedom Flotilla è tornata: progetto Benvenuti in Palestina 2012




CONTRO L’ASSEDIO, CONTRO L’OCCUPAZIONE,
CON OGNI MEZZO NECESSARIO


Il 27 novembre si è tenuta a Roma l’assemblea nazionale per presentare i progetti di lavoro del coordinamento italiano della Freedom Flotilla.

Le prossime assemblee si terranno il 4 dicembre 2011 in Liguria a :

SARZANA , ore 11 presso il Centro Sociale Barontini

GENOVA 
, ore 16 presso Circolo Arci Bellevylle, Vico Calvi

IMPERIA, ore 20,30 presso il Circolo Arci Handala, via Mameli

Nel corso delle assemblee faremo un resconto dello stato dei lavori della FREEDOM FLOTILLA, presentiamo il nuovo progetto internazionale : BENVENUTI IN PALESTINA 2012 e valuteremo assieme ai partecipanti la possibilità di creare comitati territoriali di sostegno.


Ci sarà anche la presentazione della nuova associazione DIMA,onlus e i suoi progetti di solidarietà con il popolo palestinese.

Il nostro lavoro, nell’immediato futuro, sarà quello di organizzare assemblee locali, in diverse città italiane, per spiegare le iniziative e lo stato dei lavori della nostra delegazione italiana presso i coordinamenti internazionali, per creare comitati territoriali di lavoro e di sostegno. Chiediamo di segnalarci le città interessate per l’organizzazione di questo tipo di assemblee, contattate i comitati territoriali e/o roma@freedomflotilla.it




***
Resoconto assemblea nazionale del 27 novembre a Roma

Il 27 novembre si è tenuta a Roma l’assemblea nazionale per presentare i progetti di lavoro del Coordinamento Italiano della Freedom Flotilla. 

Si è parlato dell’ importanza di internazionalizzare la solidarietà con la resistenza palestinese che si è concretizzata negli ultimi anni in coordinamenti internazionali attorno ad importanti iniziative tese a sbloccare l’assedio di Gaza e fermare l’occupazione illegale di territorio palestinese da parte di Israele. 

Si è analizzata la capacità che queste iniziative hanno avuto di : 

1. Essere veicoli mediatici fondamentali per informare sulla realtà drammatica della Palestina sotto occupazione Israeliana. 

2. Essere strumento efficace per la costruzione di un fronte internazionale coeso e politicamente utile a fronteggiare il sostegno dei governi alla politica di occupazione israeliana. 

Si è quindi ribadita la necessità di continuare in questa direzione, ossia continuare a coordinarsi e partecipare ad iniziative a livello internazionale quali: 

BENVENUTI IN PALESTINA 2012

FREEDOM FLOTILLA

Si è presentata la neonata associazione Dima, onlus (sarà presto online il sitowww.dima-onlus.it ) fondata da alcuni di noi, con l’obiettivo di affiancare, alle iniziative di lotta, anche iniziative di solidarietà vera e propria con il popolo palestinese. Dima collaborerà con l’associazione “Ghassan Kanafani” e l’asilo che sarà realizzato a Khan Younis porterà il nome del nostro amico e compagno Vittorio Arrigoni. 
Il nostro lavoro nell’immediato futuro, sarà quello di organizzare assemblee locali, in diverse città italiane, per spiegare le iniziative e lo stato dei lavori della nostra delegazione italiana presso i coordinamenti internazionali. 



Chiediamo ai compagni e sostenitori della palestina di collaborare segnalando ai contatti territoriali o alla mail redazione@freedomflotilla.it le città interessate ad ospitare assemblee di presentazione progetti di lavoro, come quella che si è appena tenuta a Roma.

martedì 25 ottobre 2011

La Freedom Flotilla Italia è di nuovo in pista. Buon lavoro!




La Freedom Flotilla Italia è di nuovo in pista, e non soltanto per organizzare i prossimi convogli navali diretti a Gaza, ma per assumere come parte integrante del nostro lavoro tutte le iniziative dirette a rompere l’assedio, a combattere l’occupazione, a boicottare Israele ed a sostenere la società civile palestinese, nel quadro di quella rivoluzione araba che sta squassando la geopolitica dell’intero scacchiere mediterraneo.
E’ sulla base di questo progetto ambizioso che ci stiamo impegnando nella preparazione della prossima missione “Benvenuti in Palestina 2012”, che porterà centinaia, se non migliaia di persone nella Palestina occupata, per rompere il muro dietro il quale Israele vuole confinare l’intero popolo palestinese.
E’ sulla base di questo progetto ambizioso che lavoriamo per rafforzare e coordinare i diversi network internazionali che sono nati per sostenere la resistenza palestinese e che, in questi anni, hanno contrastato l’inerzia e la complicità dei governi, portando solidarietà al popolo palestinese nelle nostre piazze come a Gaza, nella West Bank, nei territori occupati nel ’48, in Libano, nell’Egitto partecipe dell’assedio.
E’ sulla base di questo progetto ambizioso che ci impegniamo per la realizzazione di un asilo nel campo profughi di Khan Younis, nella Striscia di Gaza, in collaborazione con l’associazione palestinese “Ghassan Kanafani”, come prima sperimentazione di un percorso di cooperazione solidale ed autogestita con l’associazionismo laico e della sinistra palestinese. Tanto a noi che ai nostri compagni palestinesi, appare naturale che quell’asilo porti il nome del nostro compagno Vittorio Arrigoni.
In queste poche righe è sintetizzato un impegno internazionalista enorme. Se dovessimo soffermarci sui nostri limiti e sulla miseria delle nostre risorse, non ci resterebbe che rinunciare. Invece, la straordinaria solidarietà che si è manifestata in questi anni e che ci ha accompagnato nella costruzione della Freedom Flotilla 2 ci fa pensare che possiamo farcela. Anzi, che ce la faremo sicuramente.
Per questo, invitiamo tutte e tutti a rilanciare la sottoscrizione, perché siamo sempre andati avanti con i nostri mezzi e con soldi puliti, provenienti da persone pulite, senza finanziamenti di partiti o istituzioni, e siamo intenzionati a continuare su questa strada di autonomia e trasparenza. Sul sito della Freedom Flotilla Italia ci sono le indicazioni per effettuare versamenti on line e presto metteremo a disposizione un conto corrente. 
C’è bisogno del sostegno di tutte e tutti, quindi… buon lavoro a tutte e tutti.
Fonte: http://www.freedomflotilla.it/2011/10/24/buon-lavoro/

giovedì 12 maggio 2011

Freedom Flotilla 2, sabato a Roma con Vittorio nel cuore

Freedom Flotilla 2, sabato a Roma con Vittorio nel cuore

Con il vento del sud
Con Vittorio e la Palestina nel cuore
Con la Freedom Flotilla per la fine dell’assedio di Gaza
Quello che viviamo non è un momento qualsiasi. Quello che viviamo è un momento di grandi lotte, grandi speranze, ma anche grandi oppressioni.
Il vento del sud, quello che si alza dalle sollevazioni che percorrono da mesi il mondo arabo, è destinato ad arrivare anche sulla nostra sponda del Mediterraneo. E’ un messaggio di liberazione che chiama all’unità, alla solidarietà, alla fratellanza, alla lotta contro l’ingiustizia.
Chi si riconosce in questi ideali è dunque chiamato all’azione.
C’è un luogo dove l’oppressione è concentrata come da nessun’altra parte, e dove massimo è il bisogno della solidarietà internazionale: questo luogo è la Palestina, ed in particolare la Striscia di Gaza sottoposta da anni al barbaro e disumano assedio di Israele.
Proprio per contribuire a porre fine a questo assedio, nella seconda metà di maggio una flotta composta da navi provenienti da più di 25 paesi si dirigerà verso Gaza per portare solidarietà ed aiuti umanitari al milione e mezzo di persone rinchiuse in quella immensa prigione a cielo aperto. E’ la Freedom Flotilla 2, che vuole continuare l’opera della prima flottiglia attaccata lo scorso anno dalla marina israeliana, con l’assassinio impunito di nove attivisti.
Affinché questa missione abbia pieno successo occorre una vasta mobilitazione, una continua pressione e vigilanza sui governi dei paesi coinvolti. Un’azione tanto più necessaria in Italia, con un governo che si distingue per il suo totale e acritico sostegno anche alle più feroci operazioni (vedi Piombo fuso) dei governi israeliani.
Il nord ed il sud del Mediterraneo devono unirsi in un’unica battaglia di liberazione.
Oggi, mentre i popoli arabi chiedono libertà, democrazia e giustizia sociale, le grandi potenze rispondono con i bombardamenti, con oscure manovre per osteggiare il cambiamento, con la criminalizzazione degli immigrati che fuggono dalla miseria e dalla guerra. Mentre la storia si muove davanti ai nostri occhi, i governi occidentali ripropongono la loro logica di sfruttamento neo-colonialista dei popoli e delle loro risorse.
Il 14 maggio manifesteremo per la Freedom Flotilla, ma manifesteremo anche per dimostrare che l’Italia non è né Berlusconi, né chi ha approvato la partecipazione alla guerra della Nato, perché c’è un popolo che si oppone all’oppressione ed alla guerra e che vuole la libertà per il popolo palestinese.
Per la fine dell’assedio di Gaza!
Per il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese!
Per il sostegno alle lotte dei popoli arabi per la libertà e la giustizia sociale!
Per dare continuità al lavoro di Vittorio!

venerdì 15 aprile 2011

Ricordando Vik, stringendosi forte a chi gli è sempre stata vicina condividendo tutto con lui...

Avrei potuto scegliere una canzone dei Rage Against the Machine, suo gruppo preferito (come dimostra anche il nome del suo Blog) o dei NOFX (una volta mi disse...Ehi forse non abbiamo più l'età per ascoltare gruppi come i NOFX ..e missà che aveva ragione, sopratutto per quanto riguarda la sottoscritta...), invece ho subito pensato a Jeff Buckley ed alla sua Grace.
Chi conosceva (davvero) Vittorio sa il perchè.
Ricordando la bella anima di Vittorio e stringendo forte, con affetto la mia amica Marele che gli è stata sempre vicina, condividendo davvero tutto con lui...

sabato 22 agosto 2009

Ramadan Karim...

Dal blog di Vittorio Arrigoni
http://guerrillaradio.iobloggo.com/1816/ramadan-2009-in-palestina

value="http://www.youtube.com/v/xd-nXqXdu2s&color1=0xb1b1b1&color2=0xcfcfcf&hl=it&feature=player_embedded&fs=1">

Ramadan Karim

domenica 19 luglio 2009

7 foto della CROCE ROSSA per mostrare come è la vita a Gaza oggi. By BBC NEWS

Il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha scattato e diffuso queste foto per mostrare la durezza della situazione a Gaza, 6 mesi dopo l’operazione militare israeliana.
Il sito della BBC News le ha pubblicate.
Buona lezione di giornalismo ai nostri mass media.


Khalili non può ricostruire la sua casa perché il blocco ai confini della Striscia non permette l’arrivo di materiale per la ricostruzione.

Andare a prendere l’acqua potabile è spesso compito dei bambini. La guerra ha danneggiato la già fragile rete idrica e fognaria di Gaza. Israele ha dichiarato che la sua azione militare aveva lo scopo di fermare il lancio di razzi verso Israele da parte di militanti di Gaza


La marina israeliana permette ai pescatori di Gaza di uscire solo fino a 3 miglia nautiche dalla costa. Questo significa che il pescato è quasi sempre scarso . Israele ha rafforzato le restrizioni in Gaza dopo che Hamas ha preso il controllo del territorio nel giugno 2007


Meriam cerca di procurare cibo nutriente ai suo bimbi, ma raramente ci riesce. Metà della popolazione di Gaza dipende dalle nazioni unite per i rifornimenti alimentari. Molte famiglie sono state costrette a vendere i propri averi personali, come i gioielli , per tirare avanti.


Molti bambini a Gaza soffrono di anemia, dovuta principalmente a carenza di ferro. Questa bimba, Yehia Alhassani ha 14 mesi. La mamma non ha più latte e la famiglia non può permettersi di comprare il latte in polvere.


Rajeh è un disoccupato Palestinese che vive nella parte meridionale di Gaza. Sta raccogliendo legna da ardere da portare alla moglie per cucinare. Non può permettersi di comprare una delle cucine a gas che si trovano sul mercato.


Salama Abu Medain, di 65 anni, sta utilizzando gli strumenti della vecchia fattoria del padre per ripulire il suo campo, danneggiato durante l’operazione militare israeliana di dicembre 2008-gennaio 2009


http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/8154275.stm

domenica 12 luglio 2009

Ecco il video delle minacce e dei momenti precedenti la cattura dello Spirit da parte delle forze speciali Israeliane

Irish
agazafriends ,
Gaza Media List

data:12 Luglio 2009 12.50
oggetto[GazaFriends]
The video of Israel threatening and getting ready to board is now on our YouTube

Please continue to send the video around.
We also are working on the footage of the actual boarding that one of the passengers recorded and brought out. Mostly, it appears as though the ten men who came on board were completely masked, carrying an inordinate number of weapons, and spent their time raising their masks and throwing up overboard, when they weren't ordering the passengers around.

martedì 30 giugno 2009

Aggiornamento appena arrivato via mail e via sms sulla SPIRIT: SOLDATI ISRELIANI SALITI A BORDO

SMS DELLE ORE 16.26
TUTTI I PASSEGGERI DELLA SPIRIT SONO STATI PRELEVATI E PORTATI IN UNA LOCALITA' ISRAELIANA SCONOSCIUTA




SMS DELLE 14.37:

SOLDATI ISRAELIANI SALITI SULLA SPIRIT

QUESTA LA MAIL RICEVUTA POCO PRIMA:

daRamzi Kysia
agazafriends@lists.riseup.net
data30 giugno 2009 14.25
oggetto[GazaFriends] UPDATE from the Spirit

Dear Friends,

We have unconfirmed reports from al-Jazeera that Israeli Occupying Forces have stopped and boarded the Spirit of Humanity. We're not sure if our folks are being arrested yet or not.

More to follow...

CALL & FAX the Israeli Navy at:
tel: +972 3737 7777 or +972 3737 6242
fax: +972 3737 6123 or +972 3737 7175


CALL Mark Regev in the Prime Minister's office at:
+972 2670 5354 or +972 5 0620 3264
mark.regev@it.pmo.gov.il


CALL Shlomo Dror in the Ministry of Defence at:
+972 33697 5339 or +972 50629 8148
mediasar@mod.gov.il

TRADUZIONE:

Cari amici, abbiamo ricevuto un messaggio ufficioso da Al-Jazeerab che soldati israeliani hanno bloccato la SPIRIT e sono saliti a bordo.
Allo stato attuale, non sappiamo se ci sono stati già degli arresti o no..

http://www.flickr.com/photos/29205195@N02/

lunedì 29 giugno 2009

L'imbarcazione della FreeGaza "Spirit of Humanity" è salpata da Cipro oggi per rompere un'altra volta l'assedio israeliano. Incrociamo le dita...


Ramzi Kysia a gazafriends

FOR IMMEDIATE RELEASE
Free Gaza Boat "Spirit of Humanity" Departs Cyprus

For more information, please contact:
Greta Berlin (English/French) or Caoimhe Butterly (Arabic/English/Spanish)
tel: +357 99 081 767 / email: friends@freegaza.org

(LARNACA, 29 June 2009) - The Free Gaza boat the "Spirit of Humanity"
departed Cyprus at 7:30am on Monday, 29 July. Twenty-one human rights and
solidarity workers representing eleven different countries were aboard.
The passengers include Nobel laureate Mairead Maguire and former U.S.
congresswoman Cynthia McKinney. The ship also carries three tons of
medical aid, children's toys, and rehabilitation and reconstruction kits
for twenty family homes.
Over 2,400 homes were destroyed in Gaza during the Israeli massacre in
December/January, 490 of them by F-16 airstrikes, as well as 30 mosques,
29 educational institutions, 29 medical centers, 10 charitable
organizations, and 5 cement factories.
Each kit carries a small amount of supplies for a single family,
representing sectors of civil society currently being blockaded by Israel:
Agriculture, Building & Reconstruction, Education, Electricity, Health,
and Water & Sanitation. Although over 4 billion dollars in aid was
promised to Gaza in the aftermath of the Israeli onslaught, little
humanitarian aid and no reconstruction supplies have been allowed in.

Galleria Fotografica della partenza:

http://www.flickr.com/photos/29205195@N02/


Traduzione:
L'imbarcazione della FreeGaza "Spirit of Humanity" è salpata da Cipro oggi, lunedì 29 giugno 2009 alle 7.30.

21 persone che lavorano nel campo della difesa dei diritti umani e della solidarietà, provenienti da 11 diverse nazioni, sono imbarcati a bordo.
Tra i passeggeri ci sono Mairead Maguire, Premio Nobel per la Pace, e Cynthia McKinney, deputata al Congresso e candidata alla Presidenziali USA per i Verdi.
La nave trasporta anche 3 ton. di aiuti sanitari, giocattoli per bambini, e kit per la ricostruzione e risistemazione di 20 abitazioni.
Più di 2.400 edifici sono stati distrutti a Gaza nel corso del massacro perpetrato da Israele lo scorso Dicembre/Gennaio.
490 durante incursioni aeree di F-16,
così come 30 moschee,
29 scuole,
29 centri ospedalieri,
10 organizzazioni umanitarie,
e 5 stabilimenti per la produzione del cemento.
Ogni Kit comprende un piccolo quantitativo di rifornimenti per una singola famiglia,rappresentando tutti quei settori attualmente bloccati dalle autorità israeliane:
Agricoltura, Edilizia, Istruzione, Produzione elettrica, Salute, Fornitura d'acqua e Sanità.
Benchè, più di 4 miliardi di dollari in aiuti siano stati promessi a Gaza nei giorni successivi all'attacco israeliano, in realtà è stato permesso l'arrivo di una minima parte degli aiuti umanitari e bloccata ogni fornitura per la ricostruzione.

Lista dei passeggeri della Spirit of Humanity:

Mairead Maguire, co-winner of the 1977 Nobel Peace prize for her work in Northern Ireland
Cynthia McKinney Congresswoman
Huwaida Arraf, Chairperson of the Free Gaza Movement
Khalad Abdelkader, Bahrain
Othman Abufalah, Jordan, a world-renowned journalist with al-Jazeera TV.
Khaled Al-Shenoo, Bahrain, lecturer with the University of Bahrain
Mansour Al-Abi, Yemen a cameraman with Al-Jazeera TV.
Fatima Al-Attawi, Bahrain a relief worker and community activist
Juhaina Alqaed, Bahrain a journalist & human rights activist.
Ishmahil Blagrove, UK a journalist, documentary film maker
Kaltham Ghloom, Bahrain a community activist.
Derek Graham, Ireland an electrician, Free Gaza organizer
Alex Harrison, UK a solidarity worker
Denis Healey, UK Captain of the Spirit of Humanity
Fathi Jaouadi, UK/Tunisia a British journalist, Free Gaza organizer
Lubna Masarwa, Palestine/Israel a Palestinian human rights activist
Theresa McDermott, Scotland a solidarity worker
Adnan Mormesh, UK a solidarity worker
Adam Qvist, Denmark a solidarity worker
Adam Shapiro, US a documentary film maker and human rights activist.
Kathy Sheetz, US a nurse and film maker.

mercoledì 1 aprile 2009

Un'altra tappa del "Restiamo Umani Tour". Giovedì 2 Aprile a Roma, Casa della Pace, via Monte Testaccio, ore 18,30



Roma, giovedi 2 aprile

RESTIAMO UMANI TOUR

Il Forum Palestina presenta il libro di Vittorio Arrigoni
Casa della Pace, Giovedì 2 Aprile,
ore 18.30 Via Monte Testaccio, 22


Fabio Amato, Responsabile esteri di Rifondazione Comunista
Alfredo Tradardi Ism Italia
Michelangelo Cocco, giornalista de Il Manifesto
Maurizio Musolino, giornalista di Rinascita della sinistra

discutono del libro di Vittorio Arrigoni “Restiamo Umani”,
preziosa raccolta delle cronache scritte dal più famoso pacifista italiano del momento.
Una occasione per ripensare a sinistra i termini della causa palestinese.

Mila Pernice, redattrice di Radio Città Aperta, intervisterà Vittorio Arrigoni in collegamento da Gaza.

Coordina :
Germano Monti ( Forum Palestina)

domenica 29 marzo 2009

Un'altra tappa del Restiamo Umani Tour. Domani 30 marzo a Perugia presentazione del libro di Vik in collegamento telefonico da Gaza



30 marzo 2009 - Giornata mondiale di solidarietà con la Palestina

Lunedì 30 marzo 2009 dalle ore 19.30:

- Aperitivo
- Presentazione del libro "Restiamo Umani"
- Collegamento telefonico con Vittorio Arrigoni da Gaza
- Proiezioni, foto e racconti di ritorno dalla Palestina.

Presso il circolo Arci Island
via Magno Magnini

Fermata Minimetro Madonna Alta - Perugia

giovedì 26 marzo 2009

Restiamo Umani Tour: giovedì 27 marzo al Centro Sociale Intifada di Empoli viene presentato il libro di Vittorio in collegamento telefonico da Gaza

Vittorio Arrigoni mi ha chiesto di far circolare le date ed i luoghi dove verrà presentato il suo libro in giro per l'Italia.

Questa è la prima segnalazione che ho ricevuto e diffondo immediatamente.


Carovana di “Sport sotto l'assedio” in Palestina

Venerdi 27 marzo, dalle ore 22 presentazione della delegazione empolese.
l CSA Intifada/comunità in resistenza partecipa alla Carovana di
“Sport sotto l'assedio” in Palestina.

Presentazione della carovana e
letture dal libro “Restiamo Umani” di Vittori Arrigoni uscito con Manifestolibri
collegamento telefonico con Vittorio Arrigoni da Gaza
inoltre immagini e video da Gaza



Dal 4 al 13 Aprile saremo in Palestina con la Carovana di Sport sotto l'assedio

E' la 5°Carovana sportiva nei Territori Palestinesi a sostegno delle associazioni sportive, culturali e giovanili di quei territori.
Tantissimi ragazzi e ragazze italiani si metteranno in gioco nel vero senso della parola incontrando coetanei dei campi profughi, villaggi e città palestinesi.
Tre gruppi attraverseranno in contemporanea la West Bank.
Jenin, Tulkarem, Qalqilya, Balata, Deisheh, Nil'in sono alcune delle tappe.
Senza dimenticarci però di quanti ci aspettano nella Striscia di Gaza. I gruppi infatti tenteranno in momenti diversi di entrare a Gaza per continuare le attività che dal 2004 portiamo avanti anche in quel pezzo di Palestina.
Richiederemo gli opportuni permessi di ingresso alle autorità competenti (militari, governative e diplomatiche) con la speranza che ci vengano opposti IMMOTIVATI rifiuti di ingresso.
Seguiteci, sosteneteci ed al nostro ritorno ascoltate i nostri racconti e le nostre testimonianze.

COMUNITA' IN RESISTENZA_Empoli


http://www.ecn.org/intifada/index.html

venerdì 20 marzo 2009

Restiamo Umani di Vittorio Arrigoni è diventato un libro. La cronaca di 3 settimane a Gaza sotto le bombe per aiutare i bambini palestinesi



Esce oggi in edicola il libro di Vik aka Vittorio Arrigoni, sull'esperienza della recente guerra ed occupazione israeliana a Gaza.

La frase che ha reso Vittorio "riconoscibile"

Restiamo Umani

è diventata un libro che racconta, in prima persona, l'esperienza di una guerra ed un massacro che, in realtà, non è mai stato riconosciuto tale dall'opinione pubblica mondiale e dai mass media.

I proventi delle vendite andranno interamente ai bambini di Gaza.

Infatti, tutti gli utili di Vittorio e parte di quelli del Manifesto andranno al

Palestinian Center for Democracy and Conflict Resolution,

sito web: http://www.pcdcr.org/eng/ ,

per finanziare una serie di progetti ludico-socio-assistenziali rivolti ai bimbi rimasti gravemente feriti o traumatizzati.

Acquistiamo e diffondiamo questo libro di testimonianza.
Non solo per fare del bene ai bambini di Gaza ma anche e soprattutto a noi stessi e a chi ci circonda.

Scrive Vittorio, sul suo blog:

Mettete quel volume al sicuro, vicino alla portata dei bambini,di modo che possano sapere sin da subito di un mondo a loro poco distante, dove l'indifferenza e il razzismo fanno a pezzi loro coetanei come fossero bambole di pezza.

In modo tale che possano vaccinarsi già in età precoce, contro questa epidemia di violenza verso il diverso e ignavia dinnanzi all'ingiustizia.

Per un domani poter restare umani.


http://guerrillaradio.iobloggo.com/1789/restiamo-umani-di-vittorio-arrigoni

Che altro aggiungere?
Grazie a tutti coloro che parteciparenno concretamente.

Audrey

venerdì 16 gennaio 2009

A proposito di Anno Zero di ieri sera...


Come volevasi dimostrare...
Non ho parole per definire la trasmissione di ieri sera di Santoro.
Si è preferito far litigare 2 ragazzine in studio che affrontare seriamente la cronaca di Gaza.
Si è preferito far vedere, senza commento, le immagini della preghiera islamica in Piazza Duomo, intervistare alcuni milanesi benpensanti, e mostrare immagini provocatorie delle manifestazioni pro Gaza dei gg. scorsi.

Forse sarebbe stato meglio intitolare la trasmissione:
La guerra di Gaza vista dall'Italia


Una volta si diceva (con intenzione lievemente di disprezzo)
non è un giornalista è solo un cronista.

Magari si fosse fatta CRONACA nella trasmissione di ieri sera!

Gli unici momenti di cronaca sono stati i filmati da Gaza, procurati da Vittorio, che nemmeno si è avuto la buona grazia di nominare (non dico ringraziare...).

Vi allego qui la mail che mi ha mandato ieri sera.

da Vik utopia
a Audrey
data 15 gennaio 2009 22.18


Non ci sarò.
Evidentemente l'unico testimone oculare italiano del massacro in corso non viene utile alla rai....
Quelli di annozero mi hanno deluso parecchio.
Spero almeno che le immagini che gli ho procacciato passino senza censure,
gli ho fatto risparmiare diecimila dollari a questi, e guarda la riconoscenza.

ps.
domani mi tolgo un sassolino dalle scarpe su Il Manifesto.
Vik


Credo che le sue parole dicano tutto.

giovedì 15 gennaio 2009

ANNOZERO: non è più prevista la diretta TV con Gaza. Ad 1 ora dalla trasmissione, il collegamento telefonico con Vik..Boh..Si vedremo..Non Sappiamo

Nei giorni scorsi Anno Zero si era detta interessa ad organizzare una diretta TV con Vittorio, nel corso della trasmissione di stasera che sembra sarà dedicata completamente a gaza ed al conflitto attualmente là in corso.

I particolare dell'organizzazione del tutto era stati riportati in un mio precedente post qui su LogicoKaos:

http://logicokaos.blogspot.com/2009/01/anno-zero-di-gioved-15-gennaio-sar.html.

Stamattina (ore 10.44) ricevo da Marele un sms al riguardo:

Ho appena parlato con il caporedattore di AnnoZero, hanno deciso di NON fare la diretta con gaza per ragioni di sicurezza.

Poco dopo, Marele stessa aggiornava, nei commenti, il blog di Vittorio al riguardo:

ANNO ZERO.

Aggiornamenti dell'ultim'ora.

Sabrina Provenzani, della redazione, dopo averne avuto conferma dal Capo Redattore, mi ha appena comunicato che per questa sera NON E' PIU' PREVISTA UNA DIRETTA CON GAZA.

Andrea Casadio, sempre della redazione, mi aveva parlato di problemi di sicurezza nell'organizzarla.

Sabrina mi ha appena informato del fatto che stanno valutando la possibilità di fare almeno un collegamento telefonico con Vittorio.

Al momento non ho altro da aggiungere.

http://guerrillaradio.iobloggo.com/archive.php?eid=1772&y=2009#commenti_start


Alle 13.09 arriva un altro sms:

Vik da Gaza City comunica che l'ospedale dentrale Shifa è sotto tiro e vogliono bombardarlo.Quello di Al Quds è circondato da stamattina. Ho comunicato ad AnnoZero che Vik chiede ufficialmente un collegamento telefonico vista la situazione.


L'ultimo update è di poco fa:
sms delle 19.09

Ad 1 ora fa ancora (la redazione di AnnoZero) non sapevano. Vik è andato all'ospedale di Shifa ed ha detto che se si decidono proveranno e se il telefono non prende cavoli loro...

Che dire?
Ancora una volta la RAI si distingue (e non in senso positivo).

Ps un giorno forse mi spiegheranno cosa significano le parole:
problemi di sicurezza nell'organizzare il collegamento da Gaza

Aveva già organizzato tutto Vittorio,lui sì mettendo a repentaglio (come ogni giorno) la sua sicurezza personale.

lunedì 12 gennaio 2009

Anno Zero di giovedì 15 gennaio sarà dedicato a Gaza: ci sarà il collegamento in diretta con Vittorio Arrigoni…




Finalmente si è avuta la conferma che

Giovedì prossimo, 15 gennaio, la puntata di Anno Zero sarà interamente dedicata a Gaza e che, se le condizioni logistiche lo permetteranno, ci sarà la diretta con Vittorio.


I contatti erano stati avviati già da un po’ di tempo, ma l’inizio dell’offensiva via terra dell'esercito si Israele, aveva messo tutto in forse.

Infatti, Vik, oltre a fornire la sua testimonianza, doveva essere in grado di garantire alla trasmissione della RAI, un supporto organizzativo e tecnico per i collegamenti, appoggiandosi o a Ramattan (un’emittente palestinese che trasmette dalla Striscia di Gaza) o a Al Jazeera.

L’attacco via terra e l’occupazione del territorio che sta portando avanti l’esercito israeliano, avevano reso incerta la fattibilità del tutto.

Oggi è avvenuta la conferma che si farà (ovviamente salvo imprevisti sempre in agguato).

Incrociamo le dita… In attesa di ascoltare e vedere, finalmente anche ad opera della RAI, una testimonianza diretta e non prezzolata su ciò che sta accadendo a Gaza.

domenica 11 gennaio 2009

Aggiornamenti via sms 11/01/2009 di Vittorio Arrigoni: Gaza City è ormai invasa. Hanno circondato l'ospedale ed impedito l'uscita delle ambulanze...

sms di stamattina alle 10.37

Stanotte gli israeliani hanno circondato l'ospedale di Gaza dove Vittorio stava per il solito lavoro di volontario sulle ambulanze.
Hanno sparato a pochi metri di distanza.
Così hanno impedito l'uscita sia delle ambulanze che loro.
Solo stamattina sono riusciti a muoversi fino alla sede di una TV iraniana che li ospita. Ma non riusciva nemmeno a raggiungere il suo appartamento (zona Porto).
Ormai bloccano tutto.


sms di stamattina alle 10.45
L'ospedale è a Gaza City che ormai è invasa.


Voglio segnalare anche questa mail ricevuta dal Free Gaza Mov. che annuncia la partenza da Cipro, il prossimo lunedì (domani) 13 gennaio, di un'altra imbarcazione diretta a Gaza, la "Spirit of Humanity".

L'imbarcazione avrà bordo medici, giornalisti, operatori internazionali, deputati e politici provenienti da diversi paesi, oltre che aiuti e supporti medici e sanitari, di cui a Gaza c'è un disperato bisogno.

Ricordo che l'ultima imbarcazione di aiuti umanitari inviata dal Free gaza Mov., la Dignity, è stata speronata dalla Marina Israeliana e costretta a rifugiarsi in Libano dopo che aveva cominciato ad imbarcare acqua.

Vedi il post di LogicoKaos sull'accaduto:
http://logicokaos.blogspot.com/2008/12/la-dignity-speronata-dalla-marina.html

Ecco la mail ricevuta poco fa sulla partenza di domani:

FREE GAZA TO ISRAEL: "WE ARE COMING IN ON TUESDAY"

For More Information, Please Contact:

(Cyprus) Huwaida Arraf, +357 96 723 999 or +357 99 081 767
huwaida.arraf@gmail.com

(Gaza) Ewa Jasiewicz, +972 598 700 497 freelance@mailworks.org

(Egypt) Caoimhe Butterly, +20 121 027 072 sahara78@hotmail.co.uk

(U.S.) Ramzi Kysia, +1 703 994 5422 rrkysia@yahoo.com

(Cyprus, 11 January 2009) - The Free Gaza Movement ship, "SPIRIT OF
HUMANITY," will leave Larnaca Port at 12:00 noon, Monday, 12 January,
on an emergency mission to besieged Gaza. The ship will carry
desperately needed doctors, journalists, human rights workers, and
members of several European parliaments as well as medical supplies.
This voyage marks Free Gaza's second attempt to break through the
blockade since Israel began attacking the Gaza Strip on 27 December.
Between August and December 2008, the Free Gaza Movement successfully
challenged the Israeli blockade five times, landing the first
international ships in the port of Gaza since 1967.....

L'intera mail è anche leggibile su:

http://www.freegaza.org/it/home/666-free-gaza-to-israel-qwe-are-coming-in-on-tuesdayq

Ps Mi scuso con tutti se in questi giorni, a causa di pressanti impegni personali, non riesco a rispondere ai commenti lasciati qui su LogicoKaos.
Un caro saluto a tutti, Audrey

giovedì 8 gennaio 2009

Vittorio Arrigoni: la Nakba del 2009. Cronache quotidiane di morte da Gaza...


Ripropongo qui il post di Vittorio, pubblicato ieri sul suo blog.

Perchè ogni voce di testimonianza da Gaza va riportata e diffusa il più possibile.
Perchè la blogosfera deve dimostrare la sua faccia migliore facendo controinformazione, CONTRO l'informazione di regime.

http://guerrillaradio.iobloggo.com/archive.php?eid=1765





Sfilano timorosi con gli occhi rivolti in alto, arresi ad un cielo che piove su di loro terrore e morte, timorosi della terra che continua a tremare sotto ogni passo, che crea crateri dove prima c'erano le case, le scuole, le università, i mercati, gli ospedali, seppellendo per sempre le loro vite.

Ho visto carovane di palestinesi disperati sfollare da Jabilia, Beit Hanoun e da tutti i campi profughi di Gaza, ed andare ad affollare le scuole delle Nazioni Unite come terremotati, come vittime di uno tsunami che giorno per giorno sta inghiottendo la Striscia di Gaza e la sua popolazione civile, senza pietà, senza alcuna minima osservanza dei diritti umani e delle convenzioni di Ginevra.

Soprattutto senza che nessun governo occidentale muova un solo dito per fermare questi massacri, per inviare qui personale medico, per arrestare il genocidio di cui si sta macchiando Israele in queste ore.

Continuano gli attacchi indiscriminati a ospedali e a personale medico. Ieri dopo aver lasciato l'ospedale di Al Auda di Jabilia ho ricevuto una telefonata da Alberto, compagno spagnolo dell'ISM, una bomba è caduta sull'ospedale. Abu Mohammed, infermiere, è rimasto seriamente ferito al capo. Giusto poco prima, con Abu Mohammed, comunista, davanti ad un caffè ascoltavo le eroiche gesta dei leaders del Fonte Popolare, i suoi miti: George Habbash, Abu Ali Mustafa, Ahmad Al Sadat. Gli si erano illuminati gli occhi al sapere che le prime nozioni di cosa fosse la Palestina e della sua immensa tragedia mi erano stati impartiti dai miei genitori, comunisti convinti. Da mia madre "raissa", sindaco di un paese nel nord Italia. Mi aveva chiesto quali erano i leader di sinistra italiani veramente rivoluzionari, del passato, e gli avevo risposto Antonio Gramsci, e quelli di oggi, mi ero preso tempo, gli avrei risposto oggi.

Abu Mohammed giace ora in coma, nello stesso ospedale dove lavorava, si è risparmiato la mia deludente risposta. Verso mezzanotte ho ricevuto un'altra chiamata, questa volta da Eva, l'edificio in cui si trovava era sotto attacco. Conosco bene anche quel palazzo, al centro di Gaza city, ci ho passato una notte con alcuni amici fotoreporters palestinesi,è la sede dei principali media che stanno cercando di raccontare con immagini e parole la catastrofe innaturale che ci ha colpito da dieci giorni. Reuters, Fox news, Russia today, e decine di altre agenzie locali e non, sotto il fuoco di sette razzi partiti da un elicottero israeliano.

Sono riusciti a evacuare tutti in tempo prima di rimanere seriamente feriti, i cameramen, i fotografi, i reporters, tutti palestinesi dal momento in cui Israele non permette a giornalisti internazionali di mettere piede a Gaza. Non ci sono obbiettivi "strategici" attorno a quel palazzo, ne resistenza che combatte l'avanzata dei mortiferi blindati israeliani, ben più a nord. Chiaramente qualcuno a Tel Aviv non riesce a digerire le immagine dei massacri di civili che si sovrappongono a quelle dei briefing
dei colonnelli israliani, con rinfresco offerto per i giornalisti prezzolati.

Tramite queste conferenze stampa stanno dichiarando al mondo che gli obbiettivi delle bombe sono solo terroristi di Hamas, e non quei bambini orrendamente mutilati che tiriamo fuori ogni giorno dalle macerie. A Zetun, una decina di chilometri da Jabalia, un edificio bombardato è crollato sopra una famiglia, una decina le vittime, le ambulanze hanno atteso diverse ore prima di poter correre sul posto, i militari continuano a spararci a contro. Sparano alle ambulanze, bombardano gli ospedali. Pochi giorni fa collegato durante un microfono aperto di una nota emittente radiofonica milanese, una "pacifista" israeliana mi avevo detto a chiare lettere che questa è una guerra dove le due parti contrapposte utilizzano tutte le loro armi a disposizione. Invito allora Israele a sganciarci addosso una delle sue tante bombe atomiche che tiene segretamente stivate contro tutti i trattati di non proliferazione nucleare.

Ci tiri addosso la bomba risolutiva terminino l'inumana agonia di migliaia di corpi maciullati in agonia nelle corsie sovraffollate degli ospedali che ho visitato. Ho scattato alcune fotografie in bianco e nero ieri, alle carovane di carretti trascinati dai muli, carichi all'inverosimile di bambini sventolanti un drappo bianco rivolto verso il cielo, i volti pallidi, terrorizzati. Riguardano oggi quegli scatti di profughi in fuga, mi sono corsi i brividi lungo la schiena. Se potessero essere sovrapposte a quelle fotografie che testimoniano la Nakba del 1948, la catastrofe palestinese, coinciderebbero perfettamente. Nel vile immobilismo di Stati e governi che si definiscono democratici, c'è una nuova catastrofe in corso da queste parti, una nuova Nakba, una nuova pulizia etnica che sta colpendo la popolazione palestinese.Fino a qualche istante si contava 650 morti, 153 bambini uccisi, più di 3000 i feriti, decine e decine i dispersi. Il computo delle morti civili in Israele, fortunatamente, rimane fermo a quota 4. Dopo questo pomeriggio il bilancio sul versante palestinese va drammaticamente aggiornato, l'esercito israeliano a iniziato a bombardare le scuole delle Nazioni Unite. Le stesse che stavano raccogliendo i migliaia di sfollati evacuati dietro minaccia di un imminente attacco. Li hanno scacciati dai campi profughi, dai villaggi, solo per raccoglierli tutti in posto unico, un bersaglio più comodo. Sono tre le scuole bombardate oggi, l'ultima, quella di Al Fakhura, a Jabilia, è stata centrata in pieno. Più di 50 morti. In pochi istanti se ne sono andati uomini, anziani, donne, bambini che si credevano al sicuro dietro le mura dipinte in blu con i loghi dell'ONU. Le altre 20 scuole delle Nazioni Unite tremano. Non c'è via di scampo nella Striscia di Gaza, non siamo in Libano, dove i civili dei villaggi del Sud sotto le bombe israeliane evacuarono al nord, o in Siria e in Giordania. La Striscia di Gaza da enorme prigione a cielo aperto, si è tramutata in una trappola mortale. Ci si guarda sconvolti e ci si chiede se il consiglio di sicurezza dell' Onu riuscirà questa volta a pronunciare un'unanime condanna, dopo che anche le sue scuole sono prese di mira. Qualcuno fuori di qui ha deciso davvero di fare un deserto, e poi chiamarlo pace. Ci aspetta una lunga nottata sulle ambulanze, anche se l'alba da queste parti è ormai una chimera. I ripetitori dei cellulari lungo tutta la Striscia sono stati distrutti, abbiamo rinunciato a contarci. Spero di riuscire a rivedere un giorno tutti gli amici che non posso più contattare, ma non mi illudo. Qui a Gaza siamo tutti bersagli ambulanti, nessuno escluso. Mi ha appena contattato il consolato Italiano, dicono che domani evacueranno l'ultima nostra concittadina. Una anziana suorina che da ventanni anni abitava nei pressi della chiesa cattolica di Gaza,ormai adottata dai palestinesi della Striscia. I console mi ha gentilmente pregato di cogliere quest'ultima opportunità, aggregarmi alla suora e scampare da questo inferno. L'ho ringraziato per la sua offerta, da qui non mi muovo, non ce la faccio. Per i lutti che abbiamo vissuto, prima ancora di italiani, spagnoli, inglesi, australiani, in questo momento siamo tutti palestinesi. Se solo per un minuto al giorno lo fossimo tutti, come molti siamo stati ebrei durante l'olocausto, credo che tutto questo massacro ci verrebbe risparmiato.
Restiamo umani.
Vik

lunedì 5 gennaio 2009

Aggiornamenti telefonici da Gaza e Jabalya del 5/01/2009

Ho parlato ora (21.55) con Vittorio, per pochi minuti perchè poi la linea è caduta ed il cellulare risulta non raggiungibile.
Sta a Gaza, le bombe continuano a cadere. L'ospedale di Jabalya è in condizioni terribili.
Mi ha parlato del suo amico ucciso ieri.
Mi ha chiesto cosa si dice in Italia di Gaza, se il nostro Ministero degli Esteri ha dichiarato qualcosa...
Cosa potevo rispondergli?
In quel momento è caduta la linea..Forse è stato un bene.
Come potevo spiegargli quello che i politici stanno dichiarando ORA QUI su tutto questo?
Audrey

Sms delle 01.32

Sentito Vik, sempre a Jabalya ad aiutare le ambulanze, lui sta bene.

Sms delle 11.02

Vittorio torna all'ospedale di Gaza con un altro degli attivisti.
Hanno ucciso un insegnate che era con lui la sera prima sull'ambulanza.
Pensano che presto Jabalya sarà circondata e isolata.

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