martedì 25 ottobre 2011

La Freedom Flotilla Italia è di nuovo in pista. Buon lavoro!




La Freedom Flotilla Italia è di nuovo in pista, e non soltanto per organizzare i prossimi convogli navali diretti a Gaza, ma per assumere come parte integrante del nostro lavoro tutte le iniziative dirette a rompere l’assedio, a combattere l’occupazione, a boicottare Israele ed a sostenere la società civile palestinese, nel quadro di quella rivoluzione araba che sta squassando la geopolitica dell’intero scacchiere mediterraneo.
E’ sulla base di questo progetto ambizioso che ci stiamo impegnando nella preparazione della prossima missione “Benvenuti in Palestina 2012”, che porterà centinaia, se non migliaia di persone nella Palestina occupata, per rompere il muro dietro il quale Israele vuole confinare l’intero popolo palestinese.
E’ sulla base di questo progetto ambizioso che lavoriamo per rafforzare e coordinare i diversi network internazionali che sono nati per sostenere la resistenza palestinese e che, in questi anni, hanno contrastato l’inerzia e la complicità dei governi, portando solidarietà al popolo palestinese nelle nostre piazze come a Gaza, nella West Bank, nei territori occupati nel ’48, in Libano, nell’Egitto partecipe dell’assedio.
E’ sulla base di questo progetto ambizioso che ci impegniamo per la realizzazione di un asilo nel campo profughi di Khan Younis, nella Striscia di Gaza, in collaborazione con l’associazione palestinese “Ghassan Kanafani”, come prima sperimentazione di un percorso di cooperazione solidale ed autogestita con l’associazionismo laico e della sinistra palestinese. Tanto a noi che ai nostri compagni palestinesi, appare naturale che quell’asilo porti il nome del nostro compagno Vittorio Arrigoni.
In queste poche righe è sintetizzato un impegno internazionalista enorme. Se dovessimo soffermarci sui nostri limiti e sulla miseria delle nostre risorse, non ci resterebbe che rinunciare. Invece, la straordinaria solidarietà che si è manifestata in questi anni e che ci ha accompagnato nella costruzione della Freedom Flotilla 2 ci fa pensare che possiamo farcela. Anzi, che ce la faremo sicuramente.
Per questo, invitiamo tutte e tutti a rilanciare la sottoscrizione, perché siamo sempre andati avanti con i nostri mezzi e con soldi puliti, provenienti da persone pulite, senza finanziamenti di partiti o istituzioni, e siamo intenzionati a continuare su questa strada di autonomia e trasparenza. Sul sito della Freedom Flotilla Italia ci sono le indicazioni per effettuare versamenti on line e presto metteremo a disposizione un conto corrente. 
C’è bisogno del sostegno di tutte e tutti, quindi… buon lavoro a tutte e tutti.
Fonte: http://www.freedomflotilla.it/2011/10/24/buon-lavoro/

mercoledì 12 ottobre 2011

Noi il Debito non lo paghiamo: Report della riunione dell'11 ottobre e partecipazione al 15 ottobre








Il comitato promotore del'assemblea del 1° ottobre, si è riunito martedì 11 ottobre per fare un primo bilancio dell'assemblea e indicare una prima tabella di marcia del percorso avviato.
Le valutazioni sull'assemblea al teatro Ambra Jovinellisono state tutte positive sia per la partecipazione numerica che per lo spirito unitario dell'iniziativa. E' un segnale di controtendenza importante che ben si coniuga con i contenuti dell'incontro e del percorso messosi in moto con l'appello "Dobbiamo fermarli".
Che la prima assemblea sia andata molto bene è un punto di partenza incoraggiante ma non sufficiente.
Per questo motivo è indispensabile avviare il percorso sui passaggi indicati e condivisi nel documento finale approvato dall'assemblea del 1° ottobre.
Il comitato promotore invita tutte e tutti gli aderenti all'appello Dobbiamo Fermarli a:

  • rispettare lo spirito unitario che anima il comitato promotore nazionale anche a livello locale, cercando in tutti i modi di far convergere le/i singoli, le forze organizzate e i soggetti che hanno condiviso l'appello e i cinque punti del programma. E' un passaggio un po' più difficile in alcune realtà ma che va esperito con convinzione a tutti i livelli;
  • convocare entro il 20 novembre le assemblee localidei firmatari dell'appello e di quelli che via via ne stanno condividendo il progetto. La costruzione deicoordinamenti locali, è un passaggio fondamentale. Le assemblee locali dovranno approfondire la discussione e l'elaborazione sui cinque punti del programma e cominciare a immaginare l'articolazione locale del lancio della campagna nazionale “Noi il debito non lo paghiamo”. A tale scopo è stata approntata una bozza di testo di una petizione popolare, come strumento per i banchetti e il lavoro di massa sulle parole d'ordine della campagna. L'approvazione definitiva del testo è in via di discussione ma è a buon punto
  • per sabato 17 dicembre sarà convocata una nuova assemblea nazionale nella quale le/i portavoce designate/i dai coordinamenti locali relazioneranno sui risultati delle assemblee e dei coordinamenti locali. Al termine dell'assemblea verrà lanciata la campagna nazionale vera e propria in tutti i suoi aspetti.
  • tra il 15 e il 30 novembre verrà organizzato unseminario di approfondimento con esperti(economisti, giuristi) sulle proposte che verranno avanzate nella campagna (sul non pagamento del debito, sul referendum contro i diktat della Bce, ecc.)
  • sono stati creati tre gruppi di lavoro: uno che preparerà il seminario con gli economisti (F. Russo, M. Casadio, P. Pagliani); uno che curerà l'organizzazione(F. Burattini, E. Papi); uno che curerà lacomunicazione (S. Bianchi, J. Venier, G. Chiesa, S. Cararo).
Relativamente alla manifestazione del15 Ottobre
Il comitato promotore valuta positivamente che l'indicazione di contestazione della Banca d'Italia e della Bce messa in campo già dal 26 settembre con la conferenza stampa di presentazione dell'assemblea del 1° ottobre e della campagna “Noi il debito non lo paghiamo” realizzata proprio a ridosso della sede della Banca d'Italia, sia diventata una indicazione di massa e condivisa da settori crescenti dei movimenti sociali, sindacali e giovanili.
L'assemblea del 1° Ottobre ha deciso la partecipazione alla manifestazione del 15 Ottobre contro quello che ha definito il “governo unico delle banche” sia a livello nazionale che europeo. Ritiene che la piattaforma della manifestazionesia inadeguata rispetto alla realtà del conflitto sociale e alle responsabilità della crisi. La mobilitazione europea del 15 Ottobre ha infatti un chiaro segno anticapitalista che nella convocazione italiana è venuto attenuandosi in modo evidente.
Staremo in piazza con un nostro spezzone unitario e rappresentativo di tutte le realtà che hanno aderito all'appello con un camion con amplificazione e con lo striscione:“Contro l'Europa delle banche – Noi il debito non lo paghiamo – Dobbiamo Fermarli” (vedi l'immagine dello striscione nel file allegato).

L'appuntamento è alle ore 12.30 davanti al museo di Palazzo Massimo (angolo tra Piazza dei Cinquecento ePiazza della Repubblica - vedi mappa nel file allegato).
Il nostro striscione sarà nel corteo fino alla sua conclusione in piazza San Giovanni ma sosterremo le iniziative che intenderanno dare forzaconflittualità e continuità alla giornata di mobilitazione europea del 15 Ottobre.



Fonte: Sito del Comitato promotore dell'appello "Dobbiamo fermarli. Noi il debito non lo paghiamo

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