sabato 5 marzo 2011

Socci e le sue paranoie


La presenza del vaticano nella vita politica del nostro paese è sempre più assillante. Come una cappa che copre e asfissia. Ci si sente sempre più schiacciati ed oppressi. La presenza di talebani cattolici, braccio armato del clero, interviene con invadenza nelle scelte di coscienza.


Socci usa “libero” e sfrutta il suo dramma personale per imporre la sua scelta sul testamento biologico. Per assurdo non si dovrebbe nemmeno discutere sulla opportunità del testamento biologico, per una mera questione di civiltà e libertà. Lasciare all’individuo la possibilità di esercitare il diritto di non sottoporsi ad accanimento terapeutico, quindi decidere della sua vita, non lede la libertà di chi optasse per il mantenimento in vita ad oltranza. Allora perché tutto questo accanimento contro un provvedimento di libertà?

Le ragioni sono profonde, giustificate, in parte, con la presenza del vaticano nel paese. L’Italia è uno stato laico solo sulla carta. Gli interessi economici e le ingerenze della chiesa nella vita quotidiana, nonché l’ipocrisia dei politici di richiamare continuamente le origini cattoliche e il potere mediatico dei talebani cattolici sono artefici del vulnus.

Dalla nascita, e per sempre così sarà, la chiesa cattolica è conservatrice. Lo è per definizione in quanto la religione, essendo un dogma definito, non può cambiare. Questa sua incapacità o impossibilità a recepire cambiamenti la arrocca su posizioni oltranziste. Ogni apertura è sentita come perdita di potere, una sorta di sindrome da autodistruzione.


Ma veniamo al Socci. Egli rappresenta l’integralismo talebano cattolico e ne incarna le paure più recondite. Socci dice che la scelta debba essere imposta dal legislatore , e che essa deve sempre e comunque garantire il proseguo della vita , anche in stato vegetale.

In sostanza afferma: poiché io, timorato da dio, ho paura di scegliere, la scelta sia imposta dal legislatore , così da liberarmi la coscienza dalla paura. Questo ragionamento, meramente egoistico, porta in se due germi, entrambi estremamente pericolosi. La negazione della libertà individuale che è fascismo e l’impossibilità dell’uomo, in quanto essere pensante, di liberarsi da dogmi, il che limita lo sviluppo del pensiero scientifico. Come afferma il papa con l’identificazione del relativismo come male assoluto.

La libertà non si deve mai temere. Se Socci e amici hanno paura di rimettere in discussione i dogmi e le loro certezze è un problema loro, che non possono e non devono ribaltare sulle coscienze degli italiani.


Chi non ha paura di scegliere ha il dovere di pretendere di esercitare un diritto che lo stato, e non dio, ha il dovere di garantire.

1 commento:

Audrey ha detto...

Socci incarna il classico intellettuale di destra ed alcune delle caratteristiche che lo contraddistinguono:
1) non riesce a dare ad alcuna questione etica e morale una dimensione "oggettiva" riconducendo sempre e comunque TUTTO al caso soggettivo ed individuale
2) Pretende con determinazione che ogni risoluzione, ogni scelta sia sempre totale e totalizzante. Il dubbio NON esiste MAI. Il dubbio che nasce dalla ricerca della conoscenza e della coscienza NON esiste per loro
3) Di conseguenza non esiste e non può esistere il confronto costruttivo. Perché c'è sempre un NOI e un LORO (tutti gli altri) che pongono irrimediabilmente in contrasto, senza mediazione.
Questo è il senso etico e morale che li contraddistingue.

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