dignità [di-gni-tà] s.f. inv.
1 Considerazione in cui l'uomo tiene se stesso e che si traduce in un
comportamento responsabile, misurato, equilibrato
rispettabilità,decoro: d. umana; dimostrare una grande d.;
estens. compostezza, decoro che denota rispetto per sé e per gli altri:
2 Importanza che viene a una cosa dal significato spirituale, culturale,
sociale che l'uomo le annette, e che la rende degna di rispetto: lo
richiede la d. dello Stato
Ho letto di donne italiane che hanno onorato ed incarnato questa parola, nel corso del XIX° e XX° secolo, lottando per conquistare diritti politici e civili pari all’uomo.
Ho letto di donne italiane che hanno onorato ed incarnato questa parola imbracciando il fucile o recando messaggi nella guerra di Resistenza Partigiana, per liberare il loro Paese dall’invasore nazi fascista.
Ho conosciuto donne italiane che hanno lottato negli anni '60 e '70 per una libertà sessuale, per una maternità consapevole, per il divorzio, per innumerevoli battaglie civili e dei diritti.
Lottiamo noi, donne di questo paese, ogni giorno, quotidianamente, per arrivare alla fine del mese dignitosamente (appunto), lavorando e non fermandoci mai per riempire le lacune sociali (asili, nidi, tempo pieno, assistenza ai malati, agli anziani) che questo Paese riversa sulle nostre spalle.
Ed ora sono qui a chiedermi, davanti a questo scempio… Per chi ho lottato io?
Per quale dignità femminile, per quali donne ho lottato e cerco di lottare ogni giorno, io?
7 commenti:
E’ un quesito reale il tuo, e in questa epoca di barbarie culturale, l’universo femminile, non è l’unico ad essere coinvolto. Lavoratori e “accordo” Mirafiori, Studenti e “riforma” Gelmini, e altro ancora.
Non ho bisogno di dirlo a te, che è troppo per essere casuale. La destrutturazione dello Stato da parte del piduista di Arcore , porta a sentirsi impotenti, minoritari, nonostante una nostra forte formazione culturale e valoriale. Le lotte delle donne, come quelle dei lavoratori e degli studenti sono come quelle sostanze che all’interno del corpo umano consentono il sano sviluppo fisico e celebrale. Purtroppo a volte, per ragioni diverse e a volte sconosciute il corpo viene attaccato dal cancro, che progressivamente consuma, compromettendo a volte inesorabilmente quelle che erano state parti sane del nostro corpo.
Il nostro Stato è come se oggi avesse il cancro, e anche se venisse rimosso, ritengo che i cicli di chemio dovrebbero andare avanti per anni e anni, nel tentativo di recuperare la piena funzionalità senza cellule malate all’interno del sistema.
Recuperare e attualizzare le tue lotte di donna e quelle delle donne venute prima di te, le lotte per il lavoro e per i diritti significherà ridare linfa vitale a questo paese nel momento in cui sarà necessario partecipare e condividere una nuova crescita morale e culturale.
La tua analisi focalizza un punto che (forse) non ci era ancora abbastanza chiaro, e di cui ci stiamo responsabilmente rendendo conto solo da poco in tutta la sua portata devastante: per liberarci da Berlusconi (forse) siamo in dirittura d'arrivo ma per liberarci dal berlusconismo ci vorranno decenni.
E con questo termine intendo tutto il cancro che ha minato la morale, l'etica della società italiana.
E quello che mi sconforta maggiormente è che probabilmente i responsabili non pagheranno. Mai.
I suoi lacchè, i suoi professionisti dell'amoralità cambieranno casacca, rinnegheranno e da bravi Gattopardi continueranno a sorriderci beffardi.
Cara amica, quello fin qui scritto e totalmente condivisibile. Scoraggiante è la nostra diversità. Essere donne che subiscono coscientemente l'insulto della nostra condizione nei tempi d'oggi dove solo il nostro corpo e l'età appetibile consentono una possibile considerazione sociale.
Ieri sera a Ballarò ho potuto verificare con mano la qualità di quest'Italia che suppongo composta di pensone dei due generi. Italia che vede Berlusconi, come un mito da seguire e il berlusconismo come la giusta avanzata dei furbi, a cui "tutti" ambiscono.
Ti chiedi quali sono le donne per cui combatti. Bella domanda. Certamente sai quali sono le donne per cui hai combattuto. Sai anche che donna sei e sai anche che donne sono alcune altre che hanno fatto il tuo stesso percorso. Quello che ci rifiutiamo di sapere e quali sono le donne "che valgono" oggi all'interno di questo sistema perverso.
Oggi mi vergogno di appartenere allo stesso genere. I danni che sono stati fin qui fatti, se mai ci dovessimo tagliar via questo cancro immondo, ce li porteremo appresso per troppo tempo e forse personalmente non ne vedrò mai la fine.
Un caro saluto
Ross
Naturalmente hai lottato per donne come te e, malgrado tutto il degrado cui si sta assistendo da un bel po' di tempo a questa parte, ci sono donne che mantengono integra la loro dignità. Sì io vedo che ce sono ed anche molte.
Permettimi di aggiungere purtroppo qualcosa che non attiene soltanto all'universo femminile: la dignità che molti uomini politici hanno perso diventando servi di un soggetto
malato che si "diverte" appunto come fa un matto.
Preso dalla rabbia ho farneticato, scusami.
@Audrey sono talmente d'accordo con te che non ho parole
Prim
Oggi e ieri altri esempi in cui la dignità è stata calpestata: le parole del signor B. alla 7, l'ennesimo dito medio della Santanchè e le misere parole della Prestigiacomo.
Che pena.
Ps Monticiano, TU non farnetichi mai.Avessero altri la tua lucidità e saggezza.
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