martedì 27 ottobre 2009

Aprite il cuore e la testa

Il Neuroblastoma è un tumore dell’infanzia, una malattia che colpisce un bambino ogni mezz’ora nel mondo e rappresenta la prima causa di morte per i bambini di età inferiore ai 6 anni. Tanti studiosi in tutto il mondo studiano il Neuroblastoma, perché per le sue caratteristiche le terapie e le scoperta potrebbero - oltre che salvare migliaia di vite fra i bambini - aprire interessanti prospettive per guarire molti altri tumori, anche dell’adulto. La ricerca scientifica è dunque la principale risorsa di cui disponiamo per migliorare le capacità di diagnosi, l’efficacia e l’appropriatezza delle terapie, la cura e il conseguimento di una guarigione definitiva. Ma fare ricerca costa, e molto. Bisogna trovare le risorse, destinare i fondi raccolti verso ricerche serie e che raggiungano dei risultati concreti. Per questo ci sono gli angeli. Non solo quelli del Paradiso, per chi ci crede. Angeli sulla terra. Sono gli angeli dell’Associazione per la Lotta al neuroblastoma, fondata da 20 persone, tra genitori e medici nel 1993 e che ora ha più di 100 mila soci. Grazie all’ Associazione, in questi anni le cure sono migliorate, la ricerca ha fatto passi avanti, la mortalità si è ridotta. E’ stata finanziata la diagnostica per tutti i bambini italiani e molti laboratori di ricerca presso il Gaslini di Genova, l’Istituto Tumori di Milano e di Genova, il CEINGE a Napoli, la Città della Speranza di Padova, l’Enea a Roma, il Sant’Orsola a Bologna, il Policlinico di Catania, il Gemelli di Roma e il Meyer di Firenze. I successi ci sono stati, ma resta tanto da fare: per i bambini che si ammalano delle forme più gravi ci sono solo il 20% delle probabilità di sopravvivere.

Purtroppo da qualche mese una terribile bufera, la crisi economica, si è abbattuta sulle ONLUS italiane. E la recessione è arrivata ben presto a colpire duramente anche l’Associazione per la lotta al neuroblastoma. L’Associazione versa in cattive condizioni, e rischia di sparire. E’ uno scandalo: uno scandalo, perché lo Stato non assicura alcun finanziamento e da anni ritarda anche i versamenti del 5 per mille, rendendo impossibile il lavoro di tutte le ONLUS e anche di quelle che finanziano esclusivamente la ricerca scientifica. L’Associazione proverà a sopravvivere, perché quei bambini hanno bisogno di una speranza. Ma ha bisogno di una mano.

Non serve molto, basta un piccolo gesto. Seguendo il link, è spiegato come si può fare una piccolissima donazione: con carta di credito o con versamento di conto corrente o con bonifico bancario. Bastano anche pochi euro. E se non si può, si può almeno provare a passare parola, a diffondere la consapevolezza di questo problema, leggendo quest’ articolo, diffondendolo, linkandolo. Una piccola donazione e un piccolo passaparola. Per non abbandonare quei bambini. Basta un piccolo gesto. Facciamolo.

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