mercoledì 2 luglio 2008

E Lenin nel 2008 scriverebbe: l’egocentrismo malattia infantile del bloggismo…




Di fronte a certe dinamiche che stanno imperversando in questi giorni nella blogosfera e in alcuni aggregatori, ma soprattutto di fronte al comportamento ed all’atteggiamento che alcuni blogger, che amano definirsi di sinistra (parola, in verità ormai assai fumosa in Italia…), hanno tenuto in queste circostanze, viene da chiedersi cosa avrebbe scritto al riguardo il buon Vladimir Il'ic Ul’janov detto Lenin.

In realtà, Lenin, abituato ai dissidenti ed alle secessioni interne ai movimenti bolscevichi ed ai partiti comunisti degli albori, probabilmente avrebbe (saggiamente) deciso per una bella deportazione di massa in Siberia dei suddetti, non esimendosi però dal dedicare (sempre ai suddetti) una bella serie di opere, tipo…

Che fare (dei blog)?
Stato e Rivoluzione (dei blog)
La rivoluzione del proletariato ed il rinnegato blogger
Un passo avanti e due indietro (della blogosfera italiana)


Fino ad arrivare all’acme della critica leninista:
L’egocentrismo malattia infantile del bloggismo.
Ma, sinceramente, credo che più dei testi leninisti potrebbe fare la Siberia.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi sembra che tu abbia colto nel segno, Audrey, come sempre (anche se non sono un ammiratore di Lenin, ma per certi versi, di Marx).
Quando oggi ho letto su giornalettismo, dopo un paio di giorni di assenza dalla rete, della nuova "disfida di Barletta" che è la lite su Kilombo, mi sono rattristato. Ho appena saputo (grazie alla TV) dell'adesione di Umberto Eco alla manifestazione di Piazza Navona.
Per quel che vale, pubblicizzero' la manifestazione e l'adesione di Eco nel mio blog.
Cari saluti,
Michele

rossaura ha detto...

Come darti torto, la frase più usata è "Io bloggo perciò esisto" ma anche pacatamente, serenamente "Dio perdona, il mio blog no...."
Ciao ross

Audrey ha detto...

Questo post è stato un piccolo breack per la sottoscritta.
in realtà bisogna tornare a parlare di problemi reali non di fisime... :-)
Un caro saluto, Audrey

Anonimo ha detto...

Ho appena postato qualcosa che potrebbe collegarsi. Un saluto anche a te.

Audrey ha detto...

Cara Martina,
ti ho appena risposto sul blog.
Il tuo post è davvero pieno di spunti...
riporto qua il mio commento perchè si riallaccia cmq anche al discorso qui trattato:

Ho bisogno di riflettere sul tutto anche io, però un concetto da te espresso mi ha immediatamente lasciata perplessa.
Quando scrivi: non si può mentire online.
lasciami dubitare di ciò.
Certo bisogna intendersi sul concetto di menzogna, ma che per alcuni questa dimensione diventi una sorta di rivalsa, revanche verso una vita "alive" evidentemente frustrante è fin troppo evidente (purtroppo) mi pare.
Ed allora tutto appare sovradimensionato, gente che viene letta (forse) da 100 persone si sente capopopolo, luoghi virtuali, nickname, persieri ignorati dal 99,99999999999 % dell'umanità si illudono di assurgere a notorietà e si ammantano di toni farseschi per non dire ridicoli.
tempo fa, per dare l'addio alla mia presenza attiva su un aggregatore italiano (forse il principale) scrissi un post dove paragonavo quel "luogo" ad un fishbowl e rammentavo le immortali parole di Wish you were here:

So, so you think you can tell Heaven from Hell,
blue skies from pain.
Can you tell a green field from a cold steel rail?
A smile from a veil?
Do you think you can tell?

And did they get you trade your heroes for ghosts?
Hot ashes for trees? Hot air for a cool breeze?
Cold comfort for change? And did you exchange
a walk on part in the war for a lead role in a cage?

How I wish, how I wish you were here.
We're just two lost souls swimming in a fish bowl,
year after year,
running over the same old ground. What have we found?
The same old fears,
wish you were here.

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