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Decisamente quest’anno lo ricorderemo a malincuore. Almeno tanti di noi. Per una volta tralascio la politica, per non avvelenarmi il sangue, ma mi riferisco alla fatica quotidiana. Non solo economicamente, a quel senso di stanchezza che ci pervade misto a impotenza dinnanzi all’immobilismo e alla maleducazione e al rancore quotidiani.
Per questo vi parlo, in realtà più a me stesso, di un film. Tratto dall’omonimo romanzo di Peter Mayle è ambientato in Provenza. E’ da li che mi sono innamorato di quei posti incantevoli dove le case non hanno steccati, dove gli alberi da frutto sono rigogliosi anche sui cigli delle strade. Dove il sole colora paesaggi fantastici. Non a caso è la terra degli impressionisti. I paesini sono rimasti immuni dalla speculazione edilizia e l’aria che vi si respira è pace e tranquillità.
Torniamo al film. Narra di un business man londinese cinico e spietato che eredita una tenuta vinicola nell’area di Luberon dove si fa dell’ottimo vino. Vi si reca per visionare e vendere, ma i ricordi dell’infanzia e la vista della sua amica di infanzia gli fanno capire ed apprezzare i piccoli piaceri della vita. E’ un film romantico, mieloso.
Lo so.
Ma auguro a tutti voi un’ottima annata.