sabato 18 dicembre 2010

IL SOGNO PUO' ATTENDERE


Sono stato, sono e sarò sempre un sognatore. Sono certo che un mondo migliore si può realizzare.

Un mondo che supera il libero mercato, che libero non è ma rappresenta una oligarchia sovrastatale regolata da pochi, pochissimi individui. Che scarica gli errori sui tanti ed i profitti sempre e solo su pochi. Sogno un mondo dove gli esseri umani hanno realmente gli stessi diritti. Dove le diversità di credo, di sesso, di colore non hanno rilevanza. Dove la solidarietà è più importante dell’indifferenza, dell’egoismo, della paura. Un mondo di pace, qui in terra non in cielo.


Per questo sono stato, sono e sarò sempre di sinistra.

Tanti condividono il mio sogno. Tanti vogliono vivere meglio, non meglio degli altri semplicemente meglio.


In Italia la situazione è drammatica, non tanto per la disoccupazione, per la fatica quotidiana nel reperire l’indispensabile per una fetta sempre più consistente di famiglie che scivolano verso la povertà. Non per il precariato, per la perdita dei diritti. Non per questo è così drammatica.


Lo è perché la politica, meglio i politici, sono sempre più avulsi dai problemi reali, dalle necessità di un paese in agonia. Perché non c’è futuro. Non c’è consapevolezza di questa regressione dei diritti. I

l dopo Berlusconi non promette nulla di buono. Il PD guarda a Fini e Casini. Per cosa? Per il bene dell’Italia? Per le poltrone? A quando gli interessi del paese?

Lo so, Di Pietro non ha il mio stesso sogno. Forse è populista. Ma oggi sono costretto a guardare a lui. Non posso attendere e sperare che la classe politica della sinistra si ricordi dei problemi, senza badare ai giochi di palazzo. Perché, come diceva Monicelli, la speranza è una brutta parola.


In attesa che la piazza si riappropri con lotta democratica del diritto di difendere i diritti il sogno può attendere.

IL MORTO CHE PARLA

Ho sentito il premier in diretta da Bruxelles. Ha affermato che il nostro paese non cresce come la Germania perché là i lavoratori non sono sindacalizzati, lavorano dodici ore al giorno ed anche il sabato e la domenica.


Non mi fanno male queste sue affermazioni, anche Mussolini di fronte alla fine incolpò gli altri.


Mi fa tremendamente male il silenzio assordante della opposizione.

LO SUPPONEVAMO

Degli scontri di Roma il Ministro Brunetta fa una analisi approfondita. E’ stato un tentativo di golpe, organizzato ed orchestrato dalla opposizione.

Il ministro Brunetta è rimasto piccolo perché tutto il suo sviluppo si è fermato alla età di otto anni. Lo supponevamo.

2 commenti:

Audrey ha detto...

Rientro da una trasferta di lavoro (ogni tanto si riesce a lavorare ancora..) e ti commento.
Di Pietro non mi piace.
Ragionando, non mi piace perchè è semplicemente l'altra faccia della moneta del signor B.
Senza di lui non esisterebbe. Non ha un programma, le sue liste di eletti sono piene di gente non raccomandabile.
Di pancia, non mi piace perchè è un ex questurino. E tale è rimasto nell'animus.
Basta? :-)

Anonimo ha detto...

Inizio dalla fine. Basta? Si e avanza.
Non piace neanche a me ma quando il dito indica la luna......
Se non avessi specificato Di Pietro avrei pensato al PD.
Senza di lui non esisterebbe. Non ha un programma, le sue liste di eletti sono piene di gente non raccomandabile.
Basta?
T.V.B.

Buon Lavoro

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