giovedì 2 dicembre 2010

Ultima ora: Slitta l'approvazione al Senato del Ddl Gelmini. Verrà discusso dopo il 14 Dicembre...se il Governo avrà ottenuto la fiducia


E' uscita poco fa la notizia del rinvio della discussione, al  Senato per l'approvazione, del DdL Gelmini., la cosiddetta Riforma Gelmini.
La ministra si è mostra comunque fiduciosa (leggere le dichiarazioni a seguire) sull'iter di approvazione.
Il vero problema è se dopo il 14 dicembre 2010, e la discussione sulla fiducia,  il Governo Berlusconi IV sarà ancora in carica.
lo ha deciso la conferenza dei capi gruppo. Nel corso della conferenza i gruppi dell'opposizione hanno confermato la loro dura opposizione alla proposta del presidente dei sentori Pdl, Maurizio Gasparri, di approvare la riforma entro la prossima settimana, cioè prima del dibattito sulla fiducia.

La reazione del ministro Gelmini. ''L'opposizione, per motivi di pura propaganda politica, mette a rischio provvedimenti urgenti e indispensabili per l'università italiana. Senza l'approvazione rapida del ddl non si potranno bandire posti da ricercatore, non potranno essere garantiti gli scatti di stipendio, non saranno banditi nuovi concorsi'', è stato il commento del ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini. ''Sono comunque fiduciosa: il 14 dicembre il governo incasserà la fiducia e continuerà la sua opera riformatrice..
Questo ennesimo rinvio - afferma l'Udu- rappresenta una sfiducia della Gelmini ancora prima del 14. Il ritiro del ddl e le dimissioni della Gelmini ci sembrano, quindi, scelte obbligate". "Di certo -annuncia l'Udu- le nostre mobilitazioni non si fermeranno, anzi continueranno fino al ritiro del ddl, perché abbiamo un'idea migliore di università pubblica per il futuro del paese che vogliamo portare oltre il 14 dicembre".
Fonte: La Repubblica

5 commenti:

primlug ha detto...

è fiduciosa perchè Silvio sta facendo la campagna acquisti

Audrey ha detto...

Allora ha un Q.I. ancora più basso di quanto avessi valutato ad occhio...

giugioni ha detto...

Fiducia o non fiducia il problema rimane politico. Ricordiamoci che i "finiani" che qualcuno a sinistra ammira, voteranno a favore della riforma.Poniamo il caso che il governo dovesse cadere, probabilmente la riforma verrebbe comunque approvata da un eventuale governo tecnico. Se invece si va alle elezioni, pensate che il futuro ministro dell' istruzione farà una riforma migliore? La verità è che la nostra classe dirigente considera la cultura e l'istruzione un "peso", una spesa inutile.

loris ha detto...

@giugioni, onestamente non comprendo la lucubrazione che sta dietro il tuo commento.
Rimandando a dopo la fiducia il ddl non è decaduto ma semplicemente potrebbe andare nuovamente in discussione sotto un quadro politico ben diverso da quello attuale.
Anche se non sarà sufficiente l’allontanamento dallo scranno di premier di Berlusconi, il vero percorso è quello di far ritrovare il primato della politica e del confronto parlamentare a questa repubblica più simile a quella delle banane che a una moderna democrazia occidentale. La vera sfida sarà rimettere in pista idee e progettualità sia nella scuola che in tutta la società.
La sfida sarà di dare delle risposte in grado di rispondere ai bisogni delle persone.
Vogliamo provare a dare voce in questo caso a quei ricercatori che nel post della Gelmini su questo Blog hanno “urlato” non solo un disagio, ma la coscienza dell’essere patrimonio di questa società.

giugioni ha detto...

Appunto Ioris, il problema è politico.Il movimento studentesco da solo non può vincere.

ShareThis