lunedì 29 novembre 2010

Si è laureata 3 anni fuori corso, con una votazione mediocre ed una tesi di laurea sciatta (parole del suo relatore). Indovinate chi è? Un nome a caso..Maria Stella Gelmini!


Che la nostra Maria Stella da Leno emigrante a Reggio Calabria non brillasse (aldilà del nome) di luce propria né intellettuale né culturale, l'avevamo ormai capito.
Ma che fosse così "abelinata " come si dice dalla mie parti (e per la traduzione non ci vuole molta fantasia) da sfidare Bersani su un terreno che, definire per lei scivoloso è un eufemismo... Mah...
Il suo relatore Prof. Antonio D'Andrea, docente di diritto costituzionale all'università di Brescia, ricorda così la sua esperienza di relatore con la futura ministra:
«Si è laureata almeno tre anni fuori corso con un voto di 100 su 110, Mariastella Gelmini aveva scelto una tesi con un titolo accattivante: "Referendum d' iniziativa regionale".    L' argomento era bello, ma lei lo ha trattato in maniera davvero sciatta».  Il ricordo del professor D' Andrea è vivido, oggi: «Per quella tesi non ho voluto dare neanche un punto in più alla media dei voti. Non soltanto per come era stata scritta, a tirar via, ma soprattutto per come la Gelmini venne ad esporla in sede di discussione».


Fonte: Corriere della Sera

Bisogna però dire che col tempo, affinando le proprie capacità orali, la nostra ministra è diventata una delle portabandiere della meritocrazia. Almeno in quel campo (evidentemente).

Ps Ricordo che, per chi fosse tanto masochista, da voler leggere il CV più completo della nostra eroina, può sempre andare a recuperare negli archivi di Logicokaos:

Maria Stella Gelmini: ma quale azienda seria e competitiva assumerebbe una con questo C.V.?

domenica 28 novembre 2010

AOL (il più grande provider internet USA) invita a ringraziare qualcuno lassù di non essere il tacchino Silvio...




Il giorno del Ringraziamento, in originale  Thanksgiving Day, è uno dei giorni più celebrati ed amati negli Stati Uniti.
Chi vuole informarsi a fondo sulle sue origini può leggere qui:: http://it.wikipedia.org/wiki/Giorno_del_ringraziamento

Comunque, aldilà delle sue origini e del significato profondo per gli statunitensi, questa festa ha un simbolo profondo ed innegabile per tutti: il tacchino.
La povera bestia viene consumata in quantità industriali durante questa giornata, e tutti noi abbiamo, almeno una volta, assistito a qualche scena di film americano in cui famiglie, anche disperse da decenni e luogo di ogni tragedia e misfatto, si riuniscono comunque intorno ad un tacchino ripieno in occasione, appunto, del Giorno del Ringraziamento.
Un'altra pratica americana di questa giornata è rivolgere, almeno per 5 minuti, la mente a TUTTI i motivi per cui dobbiamo essere grati della nostra esistenza.
Per festeggiare la giornata, riferendosi appunto a questo simbolo ed a questo rito, AOL (American on Line) il più grande provider internet americano ha stilato, insieme ai suoi lettori, la classifica dei più grandi tacchini dell'anno, aggiungendo a mo' di commento:
Ringraziamo (Thanksgiving) di non essere uno di questi tacchini....

Poteva mancare da queste classifiche il nostro tacchino Silvio Berlusconi?
Ahimè no....

“Ormai i suoi scandali sessuali sono fuori controllo – scrive il colosso americano –. Escort, modelle di underwear, ecc... Ma gli elettori sono stati 'distratti' da una storia di una minorenne che avrebbe partecipato alle sue orge 'bunga bunga'. Dite quello che volete ma è un tipo 'carico'... E' anche accusato anche di aver pagato 14mila dollari per il sesso... Insomma, bel tacchino...”. 
Fonte: L'Unità, un tacchino_di nome silvio campione di scandali per aol

Per chi volesse leggere l'originale su AOL (molto più duro e sarcastico del riassunto dato dall'Unità):

Give thanks that you're not one of these turkeys

sabato 27 novembre 2010

Un'altra perla della Gelmini: l'Italia frana e si tagliano 25 Dipartimenti di Geologia su 31



Ogni giorno che passa, approfondendola, si scoprono continuamente, nuove perle "nascoste" nella cosiddetta "Riforma Gelimini", che meglio sarebbe stata denominare "I tagli della Gelmini serva di Tremonti".
Oggi ascoltando un buon programma che va in onda su RAI 3 (ovviamente in un orario scomodo) Ambiente Italia, sono venuta a sapere che la cosiddetta "Riforma Gelmini" prevede il taglio di ben 25 Dipartimenti Universitari di Geologia su 31 attualmente esistenti in Italia.

Ora, è ovvio a chiunque dotato di un minimo di buon senso e Q.I. (cose peraltro sconosciute alla Maria Stella da Leno) che in qualsiasi paese l'azione dei geologi è fondamentale per salvaguardare il territorio, ma sopratutto per prevenire (parola che appare sempre più desueta in Italia ed in particolare ai nostri politici).

Ma l'Italia non è un paese normale in nulla e meno che mai nella gestione del territorio e della situazione.
E' inutile che io stia qui ad elencare i disastri geologici continui che abbiamo dovuto constatare (e pagare) solo negli ultimi 6 mesi.
Ma poiché è ormai palese che l'obiettivo dei politici del ns. Governo è qualsiasi ma NON pensare ai reale bisogni del paese, riflettendo devo ammettere che questa ulteriore perla della Maria Stella da Leno (BS) emigrante a  Reggio Calabria (vedasi Esame di Stato per l'avvocatura) mi meraviglia assai poco, data anche la sua chiarissima ed evidente inadeguatezza culturale.

Per ogni ulteriore approfondimento, ecco un articolo molto chiaro e significativo:


L’allarme dei geologi italiani
In un Paese al 70% a rischio idrogeologico elevato – rischio che riguarda 5.581 Comuni, la totalita’ del territorio di Calabria, Umbria e Valle d’Aosta, il 99% delle Marche e il 98% della Toscana – il disegno di legge di riforma dell’univerisita’ ‘mette limitazioni al numero di docenti e ricercatori delle Scienze della Terra, che non esistono in altri Paesi, e sancisce la scomparsa di 25 dipartimenti di Scienze della Terra su 31′. 
E’ quanto lamenta l’Ordine dei Geologi, in una nota sottoscritta anche da dieci rappresentanti dei dipartimenti da Nord a Sud, in vista della ripresa, il 23 novembre, del dibattito alla Camera dei Deputati sul ddl di riforma dell’università’. ‘Ironia della sorte – sottolineano i geologi – proprio nella ricorrenza del sisma del 1980 in Irpinia e Basilicata’. 
Con un gran numero di pensionamenti nei prossimi anni e un blocco del turn-over ‘de facto’, sottolineano i geologi, ‘appare chiaro che il ddl mettere a repentaglio l’esistenza di molti dipartimenti universitari non solo nell’ambito delle Scienze della Terra ma anche in altre aree scientifico-disciplinari, che rappresentano nelle identita’ culturali preziose per lo sviluppo e la formazione scientifica in Italia. 
Criticita’ amplificata nelle aree di ricerca piu’ piccole’. Da qui la richiesta ‘di tutta la comunita’ dei geologi italiani’ di modifica al comma 2 lettera b) dell’articolo 2 del ddl n.3687

http://www.gliitaliani.it/2010/11/l-italia-frana-e-si-tagliano-25-dipartimenti-di-geologia-su-31/

lunedì 22 novembre 2010

Da domani, su 4 malati ne potremo salvare 1. Chi sarà il fortunato? L'appello di Emergency contro i tagli previsti dalla Finanziaria





Sottoscrivi l'appello in difesa del 5 per 1000 su www.iononcisto.org.

Se entrerà in vigore la nuova "Legge per la stabilità" che mette un tetto al 5 per 1000, tutte le organizzazioni del terzo settore subiranno un taglio dei fondi del 75%.

Negli scorsi giorni, i giornali hanno riportato la notizia che la Commissione Bilancio della Camera dei Deputati ha esaminato il testo della nuova "legge per la stabilità".

Tale legge limiterebbe a 100 milioni di euro i fondi da destinare al "5 per 1000" con una riduzione del 75% rispetto all'importo dell'anno precedente. 

Tale ulteriore taglio si aggiunge a quelli effettuati al bilancio della cooperazione internazionale italiana, ai contributi alle istituzioni internazionali che aiutano i paesi in via di sviluppo e a quelli per la ricerca scientifica, universitaria e sanitaria.

Questi tagli si ripercuotono significativamente sull'operatività delle organizzazioni del terzo settore, che hanno dimostrato una professionalità molto elevata, oggetto di apprezzamento in Italia e all'estero.

Tagliare i fondi a disposizione del "5 per 1000" significherebbe anche limitare drasticamente la libertà dei cittadini di decidere come destinare la propria quota dell'imposta sui redditi direttamente a sostegno degli operatori del terzo settore.

Per queste ragioni chiediamo al Parlamento Italiano di intervenire per eliminare, nel testo della legge di prossima discussione, il tetto di 100 milioni di euro da destinare al "5 per 1000" per l'anno 2011, ripristinando quanto meno l'importo dei fondi previsti nell'anno 2010.

Ti chiediamo una mano: per dare più forza alla nostra richiesta serve anche la tua firma. 
Se sei d'accordo con noi, sottoscrivi l'appello su www.iononcisto.org e aiutaci a diffondere la notizia.

martedì 16 novembre 2010

25 novembre: Giornata mondiale contro la violenza sulle donne - Salviamo i consultori della Regione Lazio



Anche nel Lazio le donne sono mobilitate per combattere ogni forma di violenza che, direttamente o indirettamente, viene messa in atto nei confronti delle donne. Tempi bui e duri sono, per le donne, quelli che stiamo vivendo.


E’ in atto un attacco concentrico ai diritti delle donne che – partendo da più fronti, cinicamente organici tra loro – mira ad un solo obiettivo: cancellarne i diritti acquisiti con anni di lotte, isolarle l’una dalle altre per limitarne la forza, negarne l’autodeterminazione, ricacciarle nel privato, limitarne la reazione, indurle al silenzio. farle regredire.

Le donne del Lazio, native e migranti insieme si oppongono con forza a tutto questo e DICONO NO alla violenza che viene perpetrata nei confronti delle donne nei CIE (centri di identificazione e di espulsione), alla violenza insita nella visione ufficializzata nel Forum della Famiglia (quale famiglia, quella coniugata, con i documenti “a posto”, dove troppo spesso le donne sono vittime silenziose della violenza del coniuge regolarmente sposato?), alla violenza che scaturisce dalla precarietà che nega alle giovani donne il diritto al futuro e alla realizzazione di una maternità serena e responsabile.

Le donne del Lazio riunite in assemblea permanente da luglio DICONO NO alla proposta di legge Tarzia sulla riforma dei Consultori perché mira a chiudere quelli pubblici spostando gli stanziamenti su quelli privati di stampo confessionale, cancella con un colpo di spugna – un doloroso colpo di spugna - i diritti acquisiti dalle donne con anni di lotte negandone l’autodeterminazione.

Per combattere tutte e tutti insieme invitiamo le cittadine e i cittadini del Lazio a partecipare alla Manifestazione al presidio che si svolgerà sotto la sede della Regione Lazio, Via Rosa Raimondi Garibaldi, la mattina del 25 novembre prossimo alle ore 10.Partecipate numerose e numerosi. Invitiamo le nonne e i nonni a partecipare per rivendicare il loro diritto ad amare e curare i loro nipoti e per DIRE NO “all’obbligo ex lege di provvedere alla loro “custodia”.

Assemblea permanente delle donne contro la proposta di legge Tarzia
MANIFESTAZIONE 25 NOVEMBRE 2010 – ORE 10
REGIONE LAZIO – VIA ROSA RAIMONDI GARIBALDI 


venerdì 5 novembre 2010

BERLUSCONI E' FINI-TO


Siamo alla fine.

Resistono solo i fedelissimi aggrappati alla speranza che fu.

I più accorti lo hanno già abbandonato e ogni giorno si contano defezioni.

Anche importanti. Non è, come si è portati a credere, per l’ennesima dimostrazione di intolleranza verso le regole base del vivere civile, nemmeno per la sua incapacità di governare la sua libido, e nemmeno per il disprezzo verso le donne più volte ostentato.


Questa volta non ci sono nemmeno giudici comunisti o oscure trame della sinistra, magari ci fossero e dimostrassero che è viva.

Non è così. L’imperatore cadrà colpito dai suoi del-fini.

Le trote non sono capaci di tanto. Cadrà inesorabilmente e banalmente perché il delirio di onnipotenza che emana il potere annebbia il cervello.

Bastava non sottovalutare Fini e lasciargli un po’ di spazio e potere. Non è vero che il potere logora chi non ce l’ha.

La Storia insegna.


Tutti i dittatori sono vittime del loro delirio. Certo qualche parassita gli resterà accanto con la speranza sempre più flebile di guadagnarsi qualche onore e un buon riconoscimento.

Proprio come i pesciolini che nuotano vicino al pescecane.


Spariranno con lui. Per fortuna.

Fini ha capito per primo la deriva culturale intrapresa e la sua irreversibilità.

Ha scelto di stare nelle istituzioni, ridimensionato ma dignitosamente nelle regole.

E come Fini hanno scelto gli imprenditori e la base cattolica, la nomenclatura vaticana ancora no.


Non bastano più i servi che gridano al complotto, sono solo patetici. Non si torna indietro. Ed è già un bene, ma in questa subcultura populista da paese latinoamericano che è divenuta l’Italia non si intravvede una figura autorevole che possa disinnescare questo clima avvelenato e affrontare il disagio economico culturale. Lo spazio che si apre determina l’opportunità di ridivenire un paese civile e rispettato. Quando si comincerà dipende da Fini. Berlusconi è fini-to, speriamo non ne facciano un altro.

lunedì 1 novembre 2010

Gelmini: dovremmo prenderci spazio in RAI per dire la verità.. Sui precari? sulla scuola? Noooooo su Ruby.Ma Vergognati!



In un Paese normale ci si aspetta che ogni Ministro, responsabile del proprio Dicastero, si occupi dello stesso, cercando di ottenere i migliori risultati possibili.
In un Paese normale, appunto.
Sono di oggi le dichiarazioni accorate di MariaStella Gelmini.
Su cosa? Su i precari della scuola abbandonati al loro destino?
Sugli insegnanti di sostegno licenziati?
Sul NO di Tremonti a risorse per l'Università e Ricerca?
Nulla di tutto questo.
La Gelmini ha rilasciato a destra e manca un'accorata difesa del suo Premier riguardo l'affair Ruby:

Gelmini: dovremmo prenderci spazio in RAI per dire la verità

Basta telefonare a Minzolini no? Cara Ministra, ma non per parlare di precari e di una scuola pubblica lasciata a se stessa, ma di Ruby  perchè quelli sono i veri problemi del paese..Vero?
Ma capisco che per una che è dovuta correre a Reggio Calabria per superare l'esame di Stato forse è troppo complicato capire le priorità di un Paese che lei concorre a governare....

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