E’ un vezzo tutto italiano la miopia. Bombardati da migliaia di gossip distratti da notizie secondarie dinnanzi a fatti sconvolgenti ci limitiamo a vedere gli aspetti apparenti e mai ad avere una visione prospettica e globale degli avvenimenti. Salvo rari casi di informazione libera sempre più ostacolata.
Vale allora la pena di chiedersi chi è e chi c’è dietro Marchionne.
Sergio Marchionne è un manager che si forma alla scuola del capitalismo mondiale è presente (vicepresidente non esecutivo ) in UBS la potente banca svizzera, è consigliere d’amministrazione di Philip Morris International ed è oltre all’incarico in FIAT, presidente del consiglio di amministrazione della Sociètè Generalè de Surveillance di Ginevra, nonché presidente dell’ACEA. Nominato nel 2006 da Giorgio Napolitano cavaliere del lavoro.
II capitalismo liberista ha innescato la crisi finanziaria mondiale che a sua volta ha generato la crisi economica. Rinnegando la non interferenza dello stato nel mercato economico finanziario si è avvalso degli aiuti per scongiurare un effetto domino che avrebbe distrutto l’intera economia del mondo occidentale. E’ dunque in primis il fautore e l’artefice delle sciagurate conseguenze di un mercato opportunamente drogato per canalizzare grandi ricchezze in poche mani.
La crisi ha sconvolto il mondo ma non chi manovra il potere. Anzi è in occasioni come queste che il potere si rigenera e ridisegna nuovi scenari sconvolgendo diritti acquisiti dalle classi lavoratrici. E’ ora che le lobby stabiliscono nuovi strumenti di potere. Marchionne non è solo l’A.D. di FIAT, è il rappresentante del potere mondiale. E’ l’esecutore del piano mirato a ristabilire la lotta di classe, ora che le masse sono divise, confuse e minacciate.
Non fatevi trarre in inganno pensando che egli sia il rappresentante del capitalismo italiano. Non lo è. Il capitalismo nostrano è da sempre provinciale e relegato a comparsa. La lotta è globale. Perciò dico che ora più che mai è attuale il motto “proletari di tutto il mondo unitevi”
Non lasciate che si sfruttino lavoratori di paesi emergenti e neo capitalisti. Rivendicate i diritti, istituite una internazionale. Ma liberatevi di questa classe politica miope e servile.