giovedì 9 dicembre 2010

Matteo Renzi, sindaco di Firenze: l'ennesimo prodotto del berlusconismo


Matteo Renzi, quando partecipò come concorrente alla Ruota della Fortuna di Mike Buongiorno



All'inizio Renzi non mi dispiaceva (anche se appartenente all'area Margherita del PD). 
L'idea del "rottamare" (concetto "forte",  ma da un toscanaccio è giusto così) non la trovavo affatto sbagliata. Mi bastava guardare le facce dei vari Bersani, D'Alema (mio antico "amore" politico), Franceschini , Ualter, e provare simpatia per il Renzi.
Poi il fattaccio di Arcore.

Ed ho capito che il Renzi, altro non è che l'ennesimo prodotto del berlusconismo.
Intendendo per berlusconismo l'irritualità, la mancanza di rispetto (apparentemente) per le forme della politica in realtà per la sua sostanza.

La stessa scuola di pensiero che ha fatto nominare la Carfagna Ministro delle P.O., 
che fa fare, quotidianamente, al nostro Premier, dichiarazioni che invadano le competenze del Quirinale,  
che mostra disprezzo per la nostra Costituzione definendola vecchia e superata (manco che  i diritti ed i doveri sanciti in essa avessero una data di scadenza), 
che fa carta straccia  (come fosse una futilità) del principio fondamentale, base di ogni Stato democratico, della divisione invalicabile dei 3 poteri (esecutivo, legislativo e giudiziario).

Mi si dirà… E allora che si fa? 
Si tengono le vecchie facce (ed anche qui la faccia  è un concetto più esteso, che include idee, programmi, strategie) ?
Ed io rispondo..Non lo so! Ma non vorrei, che un domani (o forse già oggi) mi ritrovo il cancro che ha invelenito l’Italia  negli ultimi 20 anni, padrone del soggetto che dovrebbe combatterlo.



3 commenti:

loris ha detto...

... non è la prima volta che sostengo che anche se dovessimo liberarci di Berlusconi, dal berlusconismo ci vorranno anni e anni per togliercelo da torno. La destrutturazione dello stato che sta operando non è risanabile solo con un cambio di premier.
Gramsci rivolgendosi al tribunale speciale formulò l'accusa al regime con la famosa frase "Voi fascisti porterete l'Italia alla rovina, e a noi comunisti spetterà salvarla! ".
La questione non era solo ideologica ma valoriale. Oggi i comunisti non ci sono più e la sinistra non è stata in grado di supportare un modello sociale alternativo. Restano i valori...ma bisogna che qualcuno li pratichi.

Audrey ha detto...

Loris, condivido in toto il tuo commento, soprattutto il riferimento "valoriale" (o meglio alla mancanza di..) della sinistra oggi.
I programmi, le strategia sono e rimangono scatole vuote se non supportate, basate e riempite da valori veri.
Un unico appunto...
Non scomodiamo Gramsci per commentare e giudicare Renzi.
Sarebbe come mostrare dei filmati di Maradona o Messi per stroncare l'attaccante della squadra della ns. parrocchia.
Un caro saluro, Audrey :-)

Anonimo ha detto...

Condivido. Noto con piacere che alla autrice è tornata la verve.
Anche a me non dispiaceva. Avete fatto entrambi un ottima analisi condivisibile in toto. Ritengo che bisogna guardare alla Germania, in particolare a Lafontaine. Da quando ha ricominciato a parlare da uomo di sinistra ha conquistato land su land, e non solo nella ex ddr.
La base deve riprendere le strutture politiche dei partiti. Sfornare gente giovane cui il principio ispirante sia il rispetto dei valori.
Prim

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