venerdì 4 luglio 2008

I vecchi vizi della sinistra italiana non muoiono mai: Rifondazione sull'orlo della scissione, lite sui tesseramenti




Ormai la corsa alla segreteria di Rifondazione comunista è segnata dallo scontro sempre più duro tra i due candidati, il governatore della Puglia Nichi Vendola e l'ex ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero, con relative mozioni e linee contrapposte.

L'uno contro l'altro a colpi di tessere, cioè voti, nei congressi locali appena iniziati, e di annullamenti dei risultati ottenuti.

E la sentenza politica che si profila è quella di una scissione, sempre più vicina, forse persino prima del congresso nazionale in programma dal 24 al 27 luglio a Chianciano.

Ieri, giovedì 3 luglio, Nichi Vendola, primo firmatario della mozione 2 che raccoglie la linea bertinottiana di apertura a una sinistra più diffusa, ha convocato una conferenza stampa in solitaria per contestare l'annullamento di un congresso.
Uno dei primi, quello del circolo di Reggio Calabria-centro, i cui risultati sono stati annullati dalla commissione perché «i votanti non risultavano iscritti al partito» nel 2007.

Il problema è tutto nel tesseramento, cioè in chi ha diritto o no a decidere i delegati al congresso nazionale di Chianciano, decisi appunto nelle assise dei circoli territoriali.
Il problema non è solo per quei trecento voti contesi.
I vendoliani temono che possano arrivare «altre decisioni di questo genere», altri annullamenti e congressi da ripetere.

Intanto i rappresentanti della mozione 1 (Paolo Ferrero- Claudio Grassi- Ramon Mantovani) e quelli di tutte le altre mozioni accolgono con plauso la decisione della commissione, la cui maggioranza è di area Ferrero.

Si profilano altri ricorsi sulle votazioni svolte in altri circoli di Rifondazione, Bologna migranti, Pontici, Castellamare, Arezzo, che ancora devono essere discusse dalla commissione del congresso. Insomma, la situazione sul tesseramento, sulle regole, e i numeri è molto controversa.

E come non bastasse, la divisione si inaprisce anche su altri fronti: Paolo Ferrero annuncia che l'8 luglio sarà in piazza Navona, assieme a Di Pietro, mentre Nichi Vendola, che invece critica l'opposizione dell'invettiva interpretata dall'Italia dei valori chiede al suo partito di riprendere la strada del confronto ad ampio raggio, per arrivare a costruire un «fronte molto largo delle opposizioni al governo delle destre».

http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=76837

Viene da dire che la sinistra (ed in particolar modo la sinistra italiana) non cambia mai.
L’obiettivo sembra essere non quello di risalire dal miserrimo 3% ottenuto ad aprile, ma frazionarlo in percentuali infinitesimali.

Continuiamo a farci del male che l’unico che ride è lo psiconano.

35 commenti:

Anonimo ha detto...

La sinistra Italiana, forse, avrebbe bisogno di un leader carismatico che riesca a tenerla unita o comunque a far convergere sotto un unico tetto i propri ideali, un pò come lo spiconano tenta di fare per la parte opposta..(e per il momento ci riesce..)

ma non sono sicuro che in questo modo verrebero meno tutti i problemi..

rossaura ha detto...

I problemi della sinistra stanno anche nella leader-ship ma neanche tanto... la questione è legata all'identità, alle idee, alle radicalizzazione sul territorio, alla comprensione delle forze e degli equilibri in movimento. Niente è più certo, tutto fluido fugge alla codifica all'interpretazione. Quanti sono quelli che ancora votano a sinistra ma che boicottano la costruzione dei Villaggi rom? Quanti guardano con sospetto ogni extracomunitario per strada, quanti ancora li incolpano per i presunti mali dell'Italia?
Credo che essere di sinistra, oggi, sia un brutto affare, non ci si sente rappresentati e per questo pazienza! ma sopratutto si è soli con le proprie idee e con il proprio vissuto. Non ci supporta l'ideologia, ma neanche una linea comune. Facciamo fatica anche a sapere che mondo vogliamo., e il mio mondo non è uguale di sicuro. Chi vincerà. Tristemente non me ne frega neanche un pò!

Audrey ha detto...

Posso dire di essere altamente confusa sulla questione "essere di sinistra oggi" ?

Credo che il punto posto da Paolo sia vero e fondamentale, una mancanza di leadership o cmq di personalità che abbiano la capacità di aggregazione intorno a sè (è inutile negarlo...siamo un popolo che cmq abbiamo bisogno del capo carismatico e sulle considerazioni di psicologia delle masse al riguardo, lascio ad ognuno di voi le proprie considerazioni).

Però convengo con Ross che è soprattutto una perdita di capacità di identificazione ideologica.

Confesso che comincio a dubitare che l'espressione "essere di sinistra"oggi, in questo paese, abbia un qualche senso, soprattutto dal punto di vista pragmatico, di vita ed atteggiamento quotidiano.

Che 20 anni di gestione dell'informazione berlusconiana comincino a fare effetto anche su di me? Azzz...

Anonimo ha detto...

Concordo con tutti voi. La leadership carismatica è fondamentale, ragazzi ci vuole un altro Enrico... E poi, 100% con Ross: mi chiedo quante persone "di sinistra" in Italia abbiano letto Marx o Gramsci. Quando faccio affermazioni del genere tutti mi accusano di snobismo, di "salottismo" da dipartimenti universitari. Non è la prima volta che mi si dà della radical chic o meglio shit come scrissi in un post qualche tempo fa nel mio blog :D
Io personalmente me ne sto lontana dai partitismi, mi sono sempre definita marxista ma ammetto di avere le mie contraddizioni (vivo comunque una vita da agiata middle class...).
In mezzo a tutte le contraddizioni che mi distinguono, non ho speranze per il futuro della sinistra italiana. Che secondo me è morente, senza possibilità di recupero.
Pessimista? da sempre, purtroppo.
Quanto vorrei che gli avvenimenti futuri mi smentissero, per una volta... :(

Audrey ha detto...

Per la prima volta, da quando ci conosciamo "virtualmente", mi trovo in quasi completo dissidio con Martina :-)
In particolare:
1) "Ci vorrebbe un altro Enrico"
Berliguer apparteneva ad un'epoca morta e sepolta. E' come se ai suoi tempi si fosse detto..Ci vorebbe un altro Gramsci.
Leggi le sue parole sulla questione morale e capisci che siamo davvero in un altro millennio e non solo cronologicamente.
Quella era un'epoca in cui esisteva ancora "il partito" anzi "i partiti" la DC ed il PCI. Tutto il resto era fuffa.
La politica funzionava "o con uno o con l'altro", a parte qualche liberale laico conservatore che si collocava tra PRI e PLI.
Con Craxi è tutto cambiato, anche "mani pulite" è stata una conseguenza dell'avvento di Craxi.
Qulcuno dirà..No è cambiato tutto con la caduta del muro di Berlino, ed io risponderò..NO, noi, dal punto di vista politico, siamo il paese del "particulare", del pragmatismo spicciolo, è cambiato tutto con l'avvento di Craxi e la fine del consociativismo e il trionfo finale della politica intesa come scontro di interessi personali.

2) la questione dell'intellettualismo di una certa sinistra.
Questa, per me, è la parte più dolorosa, lo ammetto ma anche quella maggiormente autocritica.
NON possiamo continuare ad avere una concezione "platonica" del fare politica (mi riferisco ai concetti espressi in "La Repubblica", che pur essendo stata una delle opere maggiormente criticata da Marx, sembra essere un costante punto di riferimento degli intellettuali di sx)
Alla gente NON interessa se io o te conosciamo Gramsci o abbiamo letto il Grundrisse,interessa che chi lo governa lo faccia stare meglio.
E questo anche l'elettore di sx.
Tu dirai, per me garantire benessere generale e collettivo significa agire in base ad alcuni principi ideologici che mi hanno insegnato ed ho imparato leggendo Gramsci, Marx e/o Lenin.
Bene, ma queste potranno essere le linee guida del quadro generale di riferimento, in cui TU inquadrerai le tue elaborazioni politiche...
MA il saper governare è saper amministrare e da dove questa capacità deriva, alla gente, all'elettore non interessa.
Ora dirò una cosa che suonerà strana a chi mi conosce, ma su cui ho riflettuto a fondo:
io vorrei che questa sx studiasse un po' seriamente il fenomeno politico "Lega".
Il come ed il perchè di questo rinnovato successo elettorale, senza liquidarlo con il solito sprezzante snobismo.
Il bello è che ste cose Lenin le insegnava già all'epoca della II° internazionale.
Cito:
La lotta che va sotto il nome di “ revisionismo” condotta da Lenin è esattamente la lotta contro chi si ostinava a non voler leggere i caratteri nuovi nella dinamica marxiana, ma in maniera dogmatica si ostinava a voler far entrare tutti i cammelli per la cruna dell’ago, ossia la nuova realtà dentro l’impianto elaborato da Marx ed Engels senza elaborarlo ulteriormente.

ELABORARLO ULTERIORMENTE.

ps scusate la prolissità e la pesantezza dell'intervento
buona domenica a tutti :-)

Anonimo ha detto...

.....la sinistra continuera' a perdere sintanto che non avra' la forza e la compresine di accettare che i tempi sono cambiati!!
E' tutta roba vecchia!!!

Riccardo ha detto...

ciao grandiosa, scusami se commento off topic, ma ti volevo dire che ti ho appioppato l'ennesimo meme-premio per il blog...
http://riciardengo.blogspot.com/2008/07/grazie-grazie-grazie.html
;) ciao ciao

Anonimo ha detto...

@ Audrey: il dissidio è l'anima della democrazia, e lo accetto a braccia aperte (soprattutto quando è intelligente come il tuo ;)).
Che dire, chapeau al tuo intervento. Ineccepibile, quasi inpossibile da contestare...

Su Berlinguer hai colto esattamente a cosa mi riferivo: la sua statura morale. Mi rendo (molto tristemente) conto che da Craxi è tutto cambiato. Vedi però io ho un GRANDE problema: inseguo i mulini a vento e non riesco ad adattarmi alla realpolitik. Per cui mi appoggio ancora a modelli di morale (o meglio, etica) estinti.

L'intellettualismo, mi rendo perfettamente conto che è un problema, infatti faccio autocritica e ho notato che non traspare molto dal mio intervento. Pasolini aveva la stessa dilacerazione: come possono i grandi principi ideologici che, tutto sommato, nascono da un sostrato borghese, adattarsi alle lotte operaie? Onestamente, non ho risposte esaurienti a ciò.

Personalmente il fenomeno Lega non l'ho mai preso sottogamba. 20 anni e passa fa, quando ero ancora giovane e idealista :D in Italia facevo politica attiva in una lista locale di sinistra, una delle tante che nacque dalle ceneri di Democrazia proletaria. Alcuni dei compagni di lista passarono presto alla Lega, che già ai tempi esplodeva in pieno dalle mie parti (il triangolo Milano/Como/Varese). Mi dettero delle motivazioni valide, ineccepibili. Continuarono a professarsi di sinistra (anche se non so cosa si professerebbero ora, viste le alleanze bossiane...) e totalmente impegnati nel territorio per la lotta ai diritti sociali.
È da questo sostrato scontento che la Lega ha preso i voti alle ultime elezioni.
Un fenomeno talmente sconcertante, sono d'accordo, non va snobbato e soprattutto non va ignorato.

Scusa la mia di prolissità... ma si esiste una parola del genere?
Un abbraccio

Anonimo ha detto...

questi ulteriori dissidi nel dissidio comune della sinistra mi fanno crogliolare di gioa. nulla di meglio esiste al mondo....

riccardo gavioso ha detto...

leggendo il tuo ottimo articolo, pensavo a come risponderti, ma la tua conclusione mi ha spiazzato: è esattamente quel che volevo scrivere.
Polverizzati, atomizzati, ulteriormente scissi... non resteranno che "nano"particelle :(

un abbraccio masochismo free

Anonimo ha detto...

la questioni congressi è delicata, in certe zone d'italia risultano quasi piu iscritti di elettori, risultano iscritti membri di altre organizzazioni ecc. o risultano congressi come quello di Reggio dove la platea non era iscritta nel 2008!!!
Alcune precisazioni:

La commissione congressuale è paritetica (non è di maggioranza area ferrero), ovvero 2 membri per mozione.

Mi auspico un controllo, per annullare i congressi dove hanno votato membri di SD in quanto i circoli che hanno tesserato membri di SD hanno fatto un tesseramento antistatutario

Poi oltre ai cammellaggi, bisogna dire qualcosa sulla questione politica

la mozione vendola propone di fatto un processo di unificazione con SD, un pezzo del PdCI, e un pezzo di verdi, in pratica dobbiamo imbarcarci dei generali senza esercito e per farlo cambiare natura politica del nostro partito, la mozione ferrero para di dialogare con altri soggetti sulle lotte e le mobilitazioni mantenendo ognuno la propria autonomia.
se in un futuro ci saranno possibilita di unificazione sui contenuti e non sul contenitore se ne puo parlare, ma oggi non ci sono perche SD a differenza di Lafontaine non vuole abbandonare la sinistra riformista per andare verso la sinistra d'alternativa.

se poi volete un commento..tutto sto sforzo per unirsi con sd quando nemmeno ci si prova con sinistra critica

Audrey ha detto...

@ Martina
parrà strano a chi non si occupa di politica in maniera attenta, ma molti del leghisti della prima ora, hanno radici di sinistra.
Io credo, parlando in maniera un po' sommaria, che molto del successo della Lega deriva dalla sua capacità di radicarsi nel territorio, fra la gente.
Poi un altro paio di maniche è capire quanto di questo "stare vicino" alla gente sia vero e quanto nasconda invece cmq gestione di potere mascherato da populismo.
Però io credo, per esempio, che un problema pesante per la sx di oggi è la mancanza di una articolazione territoriale, tradotto ci mancano le vecchie sezioni di partito, dove la gente andava, discuteva e parlava dei problemi del quartiere.
Ho sempre ammirato il sistema inglese dove i deputati DEVONO dedicare un paio di pomeriggi al ricevimento dei loro elettori, ed ascoltare le lamentele del bottegaio pakistano, del bancario britannico e del musicista giamaicano che lo hanno eletto :-)

@ Lord
sta tranquillo che nella dx dissidi non ce ne sono...
Lo psiconano si è comprato tutti e tutto.

@Rick

Nanoparticelle nooooooo :-)

Audrey ha detto...

@ Rage

Sarò duramente sincera con te, anche perchè sto imparando a conoscerti virtualmente attraverso gli scritti nel tuo blog ed i commenti che riporti qui e sto imparando ad apprezzarti, anche per la tua vena dialettica (polemica?) :-)

Fermo rimanendo le precisazioni che ci hai fornito sulla commissione congressuale (le mie fonti sono state giornalistiche: Unità, Liberazione e manifesto, quindi sicuramente tu risulti più informato), e concordando con te sul fatto che la situazione dei tesseramenti 2008 in molte sezioni non è limpidissima (preciso per chi non lo sa che solo i tesserati 2008 possono votare per i rappresentanti alla prox assise di Chianciano)
rimane una questione fondamentale

A CHE PRO TUTTO QUESTO?
Voglio dire...si è racimolato un miserrimo 3,1 (ti ricordo tanto per farci del male che Storace e Santanchè hanno avuto poco meno), che vogliamo fare????
Stiamo a discutere se aggregare Sx Critica o SD o tutte e 2...
Ma sai di quanti punti in percentuale stiamo parlando???
Ora, intendiamoci, io non voglio sostenere che contano solo i numeri.
So bene che questa parte della sx italiana non andrà MAI oltre certe soglie (siamo realisti!!!) ma, obiettivamente, ti sembra questo il modo e la maniera di affrontare una Assemblea che dovrebbe essere di Rifondazione in tutti i sensi?

So bene che il dialogo, la dialettica, lo scontro di idee è sempre stata la caratteristica della sinistra (nel bene e nel male), e non farei mai a cambio di questa ns peculiarità con il signorsì imperante tra i berluscones....

Ma ammetterai che a tutto c'è un limite, anche perchè ..sai quale è la cosa più grave?

che a fronte di tutto questo le idee progettuali e strategiche passano in secondo se non terzo piano.
Qualcuno mi sa dire qualcosa sulle linee programmatiche? Boh..NP

Anonimo ha detto...

Penso che la tendenza a distinguersi e l'essere portati a una certa deriva settaria sia propria dei movimenti alle estremità della sinistra, come della destra.

Basti guardare alle ultime elezioni: nonostante il sistema elettorale favorisse i partiti coalizzati e imponesse soglie di sbarramento, si è preferito presentarsi divisi e addirittura non per una profonda distanza di vedute, ma per dispute quasi teologiche.

Probabilmente un leader carismatico come Berlinguer ricompatterebbe la sinistra, ma la lascerebbe di nuovo preda degli individualismi.
Bertinotti è stato un leader con grande carisma, ma nemmeno lui ha saputo scongiurare lo "scisma".

Penso che l'esperienza del PCI non potrà essere rifondata in un altro grande partito di massa, che raggiunga percentuali tali da renderlo in grado di esprimere la presidenza del consiglio, ma credo che quell'esperienza debba essere messa a frutto nella costruzione di un vero grande partito che unisca le varie anime della sinistra, che sappia mettere da parte ideologismi stantii e superati e sappia rappresentare le istanze di quella parte della società a cui il pci sapeva rivolgersi e rispondere, cioè i lavoratori, i poveri e gli ultimi.

Una grande caratteristica di quel partito era la pluralità e l'ampia democrazia interna, la capacità di accogliere e far sentire a proprio agio i trotzkisti e Napolitano.
I sedicenti eredi del pci si sono dimenticati di questo importante elemento e hanno preferito la via dello scisma, più adatta a una chiesa assolutista, e non a un movimento squisitamente laico e relativista.

Sarebbe ora che anche gli scismatici mettano da parte le "liturgie" e riscoprano la capacità di cambiare idea e giungere a una sintesi con la sinistra riformista, che altrimenti morirà coalizzata con la Binetti... brrrrrrr

rossaura ha detto...

Ovviamente a seguito del commento di anonimo italiano faccio notare che anche la sinistra riformista vive il dilaniante stress della identità perduta e dell'assemblaggio di cellule potenzialmente malate in un corpo con la pretesa di essere sano e integro.
La sinistra nella sua totalità divisa e avvilita cerca di ricominciare la sua rivincita attraverso slogan che non hanno nessun significato, con la leadership di persone senza qualità, che svendono l'etica per cui ( Berlinguer diventa un mito a cui fare riferimento) nessuno ha lo stomaco di appoggiare la loro politica.
La Lega come dice giustissimamente Audrey è quel movimento che partito dal basso è riuscito ad esprimere maggiormente gli scontenti e le paure degli italiani, è radicata in tutti gli interstizi che prima erano occupati dal PCI, e che nessun partito di sinistra sa più occupare.
Sembra incomprensibile come tuta la destra sia compattata dietro alla personalità abbastanza pagliaccesca di Berlusconi e noi, sinistra non riusciamo a esprimere un solo nostro rappresentanze che gli sappia tener testa, sia con le parole ma sopratutto con la propria forza e rettitudine morale (amesso che questo sia un valore ancora riconosciuto dall'italiano medio).
Ho creduto in Veltroni per lo spazio di un giorno, ho pensato che il PD potesse essere un nuovo modo di fare politica, ma un'infinità di scelte sbagliate (prese in solitaria) mi fanno pensare che non esiste sinistra capace di rigenerare le nostre forze e per ricompattarci dietro a scopi comuni e mobilitanti.
Sinceramente la sinistra si perde in analisi da salotto, nessuno che muova il sedere per uscire ad ascoltare la gente,per organizzare punti di ascolto e di aiuto, per mettere alcune professionalità al servizio di gente che ne ha bisogno, riprendere la credibilità e già un passo da considerarsi impossibile, e avere idee comuni che conducano ad una prassi politica comune è un'utopia.

Anonimo ha detto...

Il mio problema (ed è il modo con cui affronto il congresso) è ricostruire rifondazione, perche senza rifondazione non possono esservi aggregazioni di sinistra alternativa e anticapitalista.
Io ho votata una mozione che mette uno stop alle costituenti varie perchè le varie costituenti rischiano di frantumare ancora di piu la sinistra, io non propongo una costituente anticapitalista o comunista o comunista rivoluzionaria o di sinistra senza aggettivi perchè ognuna di queste dividerebbe la sinistra " a prescindere" io propongo di ricostruire dal basso , dai conflitti e dai territori la sinistra ad esempio con il progetto del "Partito Sociale" (nel mio blog trovi qualcosa), di ritrovare un utilità per la sinistra di ritrovare coesione nel popolo della sinistra sul fare e sui contenuti (non sui contenitori) .

Se vuoi sapere qualcosa sulle idee e le progettualita per quanto riguarda la mozione che sostengo io c'è il concetto di "Partito Sociale" che trovi spiegato sul mio blog, sul blog di rifondazione in movimento e sul blog "partito sociale"

Anonimo ha detto...

Bella discussione, continuamola (senza scismi, lads :D).
Audrey, il modello di politico "anglosassone" che hai citato è anche quello irlandese. l'Irlanda ha un sistema elettorale molto complesso (e, a mio parere, molto democratico) in virtù del quale si vota la persona e non il partito. Ovviamente il candidato è associato ad un partito, ma grazie a questo sistema i membri del parlamento presenti e futuri, alla vigilia di ogni elezione, si fanno un porta a porta estenuante (che qui si chiama ,canvassing), in pratica i candidati scendono tra la gente, bussano letteralmente alla porta di casa, chiaccherano, ascoltano, vanno nelle scuole, negli ospedali, si beccano insulti ma anche complimenti e vengono eletti solo se riescono a confrontarsi con la gente in modo efficace. Vengono eletti se mostrano di saper ascoltare.
Ebbene sì, è ora che la sinistra italiana impari questi metodi...

viviana ha detto...

ho letto tutto, post e commenti con grandissimo interesse. Mi pare una discussione che meriterebbe uno spazio ed un tempo ampio.
Cercherò di combattere la mia tendenza insopprimibile alla prolissità andando per punti, ma non so se ce la faccio, abbiate pazienza!
leader Certo che un leader carismatico è un'ottima cosa, se non altro perché parla all'affettività ed all'immaginario, elementi non trascurabili dell'identità di sinistra. Ma DEVE essere un plus, non l'essenziale. Ha ragione anonimo-italiano quando cita Bertinotti: ha tenuto insieme Rifondazione, ma appena ha passato la mano cos'è successo? Se non c'è un radicamento vero e una visione del mondo davvero condivisa un partito può fare 'puf' come un castello di carte.
Lega concordo con Martina: la sua forza è il lavoro 'di base', il radicamento. La sostanza è populista, il metodo è quello del vecchio PCI, e funziona. Mi ha colpito una cosa che ho letto: un operaio della Fiom del nord che ha detto che in fabbrica vota fiom perché difende i suoi interessi e alle elezioni Lega per lo stesso motivo. La Lega suona bene le corde dell'individualismo spaventato e 'di ritorno' che si è diffuso a sinistra senza che ce ne rendessimo conto.
il vecchio PCI quando il PCI teneva insieme tante anime non era anche perché in ampie zone del paese teneva insieme efficacemente gli interessi di tante anime? Io, che vivo da vent'anni in emilia, penso proprio di sì. Comunque era meglio quando c'era il PCI, ovvio, perché era un baluardo contro derive violente come quelle attuali e soprattutto aveva una enorme capacità di mobilitazione e radicamento. Ma è dentro di esso che è maturata la fine e non ha caso: centralismo democratico, inseguimento dei moderati, etc etc senza contare che esistevano altre realtà vitali e non riducibili al PCI, vedi DP. Penso che sia un portato negativo della imperante visione maggioritaria della politica l'idea che la salvezza della sinistra sia in un partitone che contenga tutto e tutti.
Rifondazione. Sono stata iscritta e militante di Rifonda dalla sua nascita all'anno scorso. E' stato per me uno strappo durissimo lasciare il partito, ma ora so che ho fatto bene. Capisco benissimo Rage, più di quanto traspaia dalle mie parole forse, ma dall'interno si perde ormai di vista la realtà. Se solo fosse perché la "gente" (scusate il termine generico, ma ci capiamo) non lo capisce e non lo può capire che in un momento come momento il principale partito della sinistra si dilani su cose fuori della sua esperienza e comprensione, già sarebbe un motivo più che sufficiente per dargliela su. Lo sguardo attonito, sconcertato e leggermente schifato che fa CHIUNQUE mi ascolti spiegare i motivi delle divisioni congressuali dice tutto quello che c'è bisogno di sapere. Aggiungo che se non smettiamo di dividere tutto ciò che è di sinistra in parti più piccole fino alla sparizione la fissione dell'atomo ci farà un baffo.
Comunque a tutti i congressi a cui ho partecipato come delegata (cioè TUTTI) il cammellaggio c'è sempre stato, praticato da tutti quelli che potevano. A Bologna il cammellaggio del circolo incriminato è stato organizzato da una mozione che credeva di avere il circolo in mano e sfruttato poi da un'altra. Il che sarebbe divertente se non fosse triste. Penso che Vendola sia ben contento di avere un buon motivo per uscire e Ferrero sia ben contento di darglielo. Certo, forse mi sbaglio, ma non è questo il punto. Un partito comunista in cui due ottime persone e sinceri comunisti come Paolo Ferrero e Nichi Vendola non riescono a convivere credo abbia dichiarato fallimento. Resta un gruppo di eredi litigiosi che si contendono le magre spoglie di un defunto, un dì importante ma da tempo in declino. Mi dispiace per i tantissimi militanti che ci mettono l'anima, il cuore, e ci rimettono il fegato.
che fare? ovviamente non lo so ahahah! Ma sono convinta che un partito non crea un popolo di sinistra, semmai il contrario. Con una cultura di destra trionfante, non tanto e non solo a Roma, ma nelle teste delle persone, è normale che le organizzazioni della sinistra storica siano allo sbando. Penso che potremo vedere rinascere qualcosa di vero, forte ed autentico solo quando ci sarà di nuovo una identità di sinistra più o meno forte da rappresentare. E' a quello che bisogna lavorare, ognuno per la sua parte. E intanto fare insieme a chi ci sta le battaglie necessarie (e penso alla manifestazione di oggi a Roma). E qui quoto con entusiasmo tutto quello che scrive audrey. Con la convinzione datami anche dall'esperienza personale: il mio compagno è amministratore locale ed io seguo molto il suo lavoro, quando ti misuri con la realtà dei bisogni della gente, dei diritti calpestati, delle incomprensioni reciproche, le nuove emarginazioni etc e devi dare RISPOSTE, non teorie, ti vaccini da tante tentazioni intellettualistiche. Ma resta vero che se tutti leggessero Gramsci e Marx, questo sarebbe un mondo tanto diverso!
...Se siete arrivati qui in fondo, la pazienza del popolo di sinistra non ha limiti, ed essa ci salverà :-D

Anonimo ha detto...

fortuna che si è comprato tutto...mancano i giudici ma ci arriveremo grazie a dio :)

Audrey ha detto...

@Anonimo Italiano

In gran parte condivido la tua analisi, sia sul presente che sul passato, ma lasciami dire che lo sforzo per giungere ad una "sintesi" la sx radicale lo deve sicuramente fare, ma anche il PD non può pretendere che ci si appiattisca sulle posizioni delle Binetti...
Quando il grande PCI riusciva a inglobare tutte le anime del partito dai miglioristi ai trotzkisti, lo faceva NOn negando alcuna di queste anime, ma traendo forza e spunti da tutti.

OGGi sembra che sui temi civili il PS prenda direttive dai TEODEM e sui temi politici dal PDL.

Il che francamente non è bello.

@ Rage
che Rifondazione sia vitale ed indispensabile alla sx (TUTTA la sx compresa anche il PD) è lapalissiano.
Però ci vuole progettualità concreta, fattiva, pragmatica, Questo chiede la base, inutile negarlo.
vado a leggermi con calma le indicazioni che mi hai dato e ti dirò.

@ Viviana

Mi sono ritrovata in molte tue parole ed esperienze.
Inutile pretendere che a sx certe manovre congressuali non ci siano e non ci siano mai state...Il tempo delle favole è finito :-)
Anche io ho stima sia di Vendola che di Ferrero, anche se per alcuni versi (che non tratto qui semmai si farà in un altro post) trovo più convincente il secondo.
E, paradossalmente, èproprio questa la cosa che mi preoccupa maggiormente di questo stato delle cose.
Parliamo di TUTTE brave persone, o almeno persone a cui si può dare fiducia, cosa rara nel panorama attuale italiano, eppure la situazione è questa.
Idem dicasi per Bertinotti, che aldilà di meriti innegabili non ha saputo (voluto?) far crescere qualcuno che lo potesse sostituire.

Solo miopia attuale e passata o reale incomprensione del contesto italiano? Cmq ipotesi gravi...

@Lord

Credo che Dio abbia cose più serie da fare che seguire la "ginnastica" mentale e fisica dello psiconano.
Ciao ciao :-P

Audrey ha detto...

@ Martina e Ross

Nemmeno io voglio perdere il filo di questa discussione..E' una di quelle situazioni di cui parlavo un po' di tempo fa, in cui mi pare davvero di stare insieme (data la stagione non dirò intorno ad un caminetto :-P) a confrontarci.
Questo è illato "bello" dell'interdere un blog un luogo pubblico, un agorà, come scrivevo nel blog di Martina.
A me questo piace...anche se ci sono i rompi@@ come Lord :-D

rossaura ha detto...

Ovviamente questo blog, se non fosse che, come ben sappiamo, è solamente un fishbowl e pertanto solo un confronto di idee tra simili, a parte ovviamente il nostro impareggiabile Lord che fa il duro o il disimpegnato, ma ingurgita tutti i nostri commenti dall'inizio alla fine è la nostra piazza (chiamarla agorà è un po' troppo filosofico).
Stasera ho scritto un post suggerito da questo post di Audrey, dai commenti interessantissimi che sono intervenuti e da un articolo di Giulietto Chiesa , non metto link, ma se volete sono nel mio blog. Continua anche lì a maciullarmi le @@ per capire dove siamo diretti, cercando anche nell'analisi storica le ragioni di un simile mutamento del tessuto politico italiano, neanche Chiesa agguanta le ragioni, prende slo atto del mutamento e ci fa osservato le differenze tra politici come Moro e Berlinguer e Berlusconi e Veltroni. Dai ditemi che provate un brivido fortissimo ... è impensabile un paragone no?
Certo perchè è come valutare da distante la democrazia e non esserci accorti di essere finiti nella postdemocrazia, che ormai democrazia non è più.
A prescindere da tutte le elucubrazioni al che fare? di Viviana (che assomiglia molto a quello di Lenin) nemmeno io so dare risposta, però testona come sono non posso dimenticare quali erano le qualità e la prassi del vecchio PCI riguardo alla radicalizzazione sul territorio. Faceva la politica sulla strada e nelle sezioni, un pò come ora la Lega la fa nei bar o nelle osterie. Cosa manca al PD e alla sinistra radicale? Il contatto con il "popolo" (la gente se vogliamo sembrare meno radicali, ma insomma si tratta della stessa cosa). Come dicevo ad un'amica stamattina il PD ha ereditato le vecchie sedi del PCI, Ora circoli.
Cosa pensate che l'Ulivo o la Margherita che le ha utilizzate prima ne avesse fatto dei luoghi di incontro? Se incontro c'era lo facevano quattro vecchietti che ci andavano a giocare a carte e a bere vino. Innanzi tutto quelle sedi il PCI se le era "guadagnate" erano vivaci luoghi di incontro, di dibattito, c'erano persone che ascoltavano problemi reali non solipsismi ideologici, ne aveva fatto nella maggior parte "bene comune, che in effetti oggi passa di mano a gente che non sa neanche che farne a parte qualche piccolo incontro tra pochi"eletti" non nel senso di voto, ma nel senso di elezione politica.
Come ci si radicalizza nel territorio? Beh... semplice mettiamo qualche tatze bao per strada... facciamo i forum.... discutiamo sui problemi delle amministrazioni locali.... sì, ok.. ma la gente dov'è? Come pensate di raggiungerla? Sguardi vuoti....
Bene io sono una persona pratica, e qualche risposta ce l'ho, vogliamo aprire un numero di telefono per ogni circolo? Vogliamo metterci qualcuno a turno a raccogliere istanze? Mettiamo un avvocato alcune ore per dirimere questioni legate a contratti di affitto, a questioni di famiglia, difesa dei minori, e chi più ne ha più ne metta (gratis ovvio), vogliamo mettere qualche tuttologo che risolva questioni legate ai rapporti con la burocrazia, facciamo uno spazio aperto ai giovani, per attività culturali, musica, incontri gestito da loro ovviamente (ma i giovani sono sempre politicamente indirizzati alla sinistra (oggi sì) extraparlamentare) ecchisenefrega, quando mi rivolsi al segretario comunale del PCI per un problema legato al mio lavoro, non mi chiese se ero iscritta al partito, fece e basta, perchè lo riteneva giusto....
Se tutti i circoli operassero così con assistenti sociali e chiunque altro possa operare per rendere meno difficile la vita degli ultimi, caro PD, cara sinistra scomparsa, voi sareste credibili, voi riprendereste ad essere nel territorio, meno retorici, meno acculturati, ma più attivi e finalmente reattivi.
Ma perchè pensate davvero che per far politica basta dire "io sono di sinistra" senza sporcarsi le mani?
Come diceva Gaber "libertà è partecipazione".
Rossaura

Anonimo ha detto...

http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2008/07/08/i-leader-di-sinistra-ai-funerali-di-new-orleans/

scusate la prolissità e la pesantezza dell'intervento.


ps per inciso non leggo commenti che superino le 100 parole sorry

rossaura ha detto...

@Lord

almeno fino al tuo nome ci arrivi sempre...

Ci scusiamo per la prolissità e la pesantezza dell'intervento, ma a te che t'interessa, tanto non lo leggi...

Anonimo ha detto...

@ Ross

Questi interventi e commenti sono come la manifestazione di oggi a piazza navona: sembrano un programma della de filippi, ore e ore a parlare di niente

scusate la prolissità e la pesantezza dell'intervento,non me ne vogliate

rossaura ha detto...

@ Lord

Ognuno ha il niente che si merita....


scusate per la prolissità e la pesantezza dell'intervento, non me ne vogliate ;-)

franco ha detto...

scusate il ritardo.....
ma il post è troppo invitante per me, per le cose che vado dicendo da mesi.

Innanzi tutto devo dire che lo scontro politico in atto in rifondazione, la possibilità di una scissione va inquadrata in un percorso intrapreso dalla sinistra nel suo complesso da decenni. Ci sono motivi politici? certo che si sono. Ci sono motivi personali? di più. O se volete vi dò la mia traduzione dello stato delle cose, che non è oro colato ma la mia esperienza in queste cose mi induce a ritenere che sia così.

Uno è il delfino più o meno designato dal capo trombato e quindi ritiene di avere il diritto-dovere di imporre la "propria" linea, l'altro ha mire di emergere come leader. Ognuno di loro con i propri fans, i propri peones. Lo scontro è tra loro, come individualità. Ma poichè stiamo parlando in un partito di sinistra questo scontro viene camuffato ad arte come scontro tra linee politiche diverse. Si fanno congressi con delegati devoti, portatori ignari degli interessi dei contendenti. Si annullano congressi se non in linea con il portato del leader che ha in mano la commissione. Si iscrive gente per portare delegati favorevoli ad una linea o all'altra.

Lo dico ai più giovani che non conoscono queste cose. Non c'è niente di nuovo sotto il sole. E' tutta roba già vista mille volte. Compreso il vecchio PCI che certo non ne era immune. Solo aveva un altro stile. Li c'erano i grandi vecchi e nessuno poteva metterli in discussione ed un ragazzotto che volesse presentarsi come leader prendeva uno scalpellotto sulla testa e spedito in qualche sezione sperduta.
Oggi non è più così. Finito il vecchio PCI. Finiti i vecchi leader. Finite le scuole di partito. Tutti a smanettare per emergere, per soddisfare le loro velleità più o meno narcisistiche, per diventare leader. Non ci riescono? semplice. Basta creare un nuovo partito e diventarne leader. Oplà, il gioco è fatto. Questa è la storia della sinistra degli ultimi 20 anni.

C'è qualcuno veramente interessato alla sinistra? c'è qualcuno che crede nella necessità di una sinistra forte? che fà discorsi di sinistra? A parole si, nei fatti non ne vedo. Se poi il problema è quello di imbarcare tre gatti fuori dal mondo ed il suo capetto di sinistra critica o qualche altro "pseudo leader" di qualche altra pseudo formazione politica la dice lunga sulle capacità di previsione futura, sulla capacità di analisi, sulla capacità di progettare, sulla capacità di prefigurare uno sviluppo futuro.
Non scherziamo, se la cosa non fosse tragica sarebbe quasi divertente.
Personalmente come molti di voi sanno, sarei dell'opinione di mandare a casa costoro. Facciano un altro mestiere, capisco la comodità della politica come attività professionale per costoro ma adesso non possiamo più permettercelo. Ci/mi hanno proprio rotto i coglioni. Troppi danni hanno fatto. La situazione è seria, troppo seria per poterci permettere certi bizantinismi. E' la sinistra che è in crisi profonda, è la sinistra che non intercetta più i bisogni di ceti sociali interi, è la sinistra che non ha più le antenne per intercettare i malumori, i malesseri che attraversano la società, è la sinistra che non ha più la capacità di progettare uno sviluppo diverso, è la sinistra che non ha più la capacità di indirizzo perchè non ha una capacità di analisi in quanto non ha più riferimenti. Si chiama a raccolta manifestazioni grandiose per essere contro qualcosa o qualcuno ma non riusciamo a mobilitare per qualcosa. Quando lo abbiamo fatto abbiamo anche ottenuto risultati, vedi le elezioni in cui ha vinto Prodi, ma le speranze riposte sono andate deluse. Si è sperperato un patrimonio immenso e giustamente oggi le "masse" sono stufe, arcistufe di ciarlatani da quattro soldi. E giustamente abbiamo visto come sono andate le ultime elezioni. Vogliono atti concreti, fatti non discorsi inutili. Fatti possibili, attuabili nell'immediato, risposte magari non esaustive ma comunque un inizio di risposta. Risposte a domande precise, a richieste precise che vengono dal corpo sociale. Risposte che ci piaccia o no sta dando la lega, non la sinistra. Risposte discutibili certamente, ma risposte sono ed il corpo sociale nel suo complesso le recepisce, capisce che qualcuno magari sbagliando sta mandando loro messaggi concreti. Dice loro che ha compreso, che si sta attrezzando a dare risposte. Noi, la sinistra cosa abbiamo fatto? che immagine abbiamo dato? che risposte ad esigenze concrete abbiamo dato? Bertinotti meglio di Cossutta? o di Diliberto? Pecoraro Scanio? Ferrero meglio di Vendola? Turigliatto meglio di... ?
Non scherziamo. Ripeto. Vadano a casa. La politica è una cosa seria. Dovrebbe essere una cosa seria.

viviana ha detto...

@audrey
quoto parola per parola quello che dici e, per una volta, non aggiungo parola :-)
@rossaura
hai ragione sulle vie per un reale radicamento, e in fondo è quello che da sempre fanno le parrocchie (e funziona!), ma queste proposte le ho fatte e sentite fare infinite volte negli anni scorsi e la domanda successiva quindi sarebbe: perché non ci si è mai riusciti?
(corro a leggere il tuo post!)

Anonimo ha detto...

@viviana la questione il PRC deve fare come le parrocchie l'ho gia sentita...ah si Paolo Ferrero!

Audrey ha detto...

@ Rage
Che il partito dovesse trarre spunto dalla Chiesa cattolica come modello organizzativo, gerarchico e come modello di propaganda e fidelizzazione lo aveva già scritto Gramsci.
Del nemico bisogna studiare i punti di forza, di debolezza e rielaborarli al meglio.
Se questi sono 2000 anni che imperversano, una ragione ci sarà..Loro sostengono che sia lo Spirito Santo..Io penso che le ragioni siano altre :-)

Ross & Lord
Grazie di esistere :-)
Alcune volte mi ricordate un po', nelle dinamiche tra di voi, Peppone e Don Camillo ma in fondo in fondo vi volete bene e vi stimate..proprio come Peppone e Don Camillo :-)

Audrey ha detto...

@ Franco
Ciao, che piacere ritrovarti e soprattutto rileggerti :-)

Ho trovato il tuo commento bello e come al solito pieno di spunti ma..amaro e quasi senza speranza.
Anche io avrei voglia davvero di mandare tanta gente a casa (ma non sono già stati mandati a casa?) ma poi che succederebbe?
Intendo, che qua al di là di sciocche diatribe personali cammuffate da scissioni politiche, sta sparendo porprio la base elettorale di sx.
Sta sparendo la gente che pensa ed agisce da gente di sx.
Forse dovremmo avere la lucidità e la freddezza di capire che così come intendiamo "classicamente" la sx sta sparendo, si estinguerà, morirà.
La vera scommessa è capire cosa verrà dopo, in cosa si evolverà tutto questo.
Non posso credere che la futura sx sia la Lega.

Buona serata a tutti, scusatemi se latito un pochino ultimamente però vedo che la mia poca presenza non si avverte minimamente
Bello essere indispensabili...Wooww :-D

rossaura ha detto...

@ Audrey

Ho capito che 'sto giro devo fare Peppone.... ma non è che Guareschi tenesse un pò troppo per la democrazia cristiana? :-D

rossaura ha detto...

@ Audrey
Scordavo di dirti che stasera, a proposito dell'ultima frase "non posso credere che la futura sinistra sia la Lega" ho avuto la controprova di questo.
Stavo in un incontro della municipalità della mia città, per discutere su una legge regionale (detta legge Zaia dal nome dell'ideatore) a me sembra una legge inconcepibile, ma tralasciamo. Si iscrive al primo intervento un signore, lo ricordavo bene perchè siamo più o meno coetanei, marito di un'amica persa di vista e spero che non si sia persa anche su altre cose. Beh lo ricordo bene anche perchè era un comunista sfegatato, di quelli con fede inossidabile, ecc ecc,
Stasera fa un discorso sulla questione del territorio, non dico corretta, ma se non altro parzialmente condivisibile, ma alla fine dice: "Io vorrei capire come mai Zaia mio compagno di partito, (Lega) ma da molto meno tempo di me, non abbia voluto confrontarsi con i suoi sostenitori....." Gulp!!! Ma allora mi sono persa davvero qualche cosa.....
Dopo un pò interviene uno dei giovani del PD ossia i 40enni (si fanno chiamare 40 per ) bene questo fa una arzigogolata lettura della legge a favore dei residenti (quali poi? ci sarebbe molto da dire...) non lo lascio neanche finire, "questo è scemo!" mi dico ed esco fuori a respirare aria pulita.... Ma ditemi e dimmelo sinceramente anche tu , cara Audrey, ho qualche problema di comprensione, mi sono giocata il cervello oppure è proprio la realtà che è incomprensibile?
Mi sento molto spiazzata.

franco ha detto...

@ Audrey
Hai ragione riguardo al mio commento... amaro e quasi senza speranza. E' effettivamente così. Non è però il mio (modestissimo) intervento che è amaro, è la situazione della sinistra che è amara. Oggettivamente. Leggo commenti, articoli, valutazioni che raccontano una situazione caotica. Manca a mio parere una valutazione di quello che è successo, le cause di una sconfitta non solo elettorale ma politica in senso generale. Discutiamo del particolare non del generale e per certi versi discutiamo del generale in termini così astratti che non vediamo i fatti concreti che sottostanno a quanto accade.
Se l'uscita dalla bastonata forte che abbiamo preso alle elezioni conduce partiti della sinistra a ritenere che forse abbiano sbagliato a dare vita coalizioni eterogenee, a non avere come simbolo la bandiera rossa, a cercare di recuperare un proprio spazio di visibilità nello spettro della sinistra per affermare la propria esistenza, a cercare di ottenere una legittimazione della propria esistenza da parte dell'avversario politico invece che dalla forza delle proprie idee mi porta inevitabilmente ad avere ben poche speranze almeno nel breve periodo.
Il vero problema è, come hai giustamente sottolineato, vedere come evolverà la situazione. La sinistra così come l'abbiamo conosciuta nei decenni passati sta morendo. Devo dire che non sono affatto interessato ai vari zombie che si agitano in questo momento. Mi interessa discutere dell'araba fenice della sinistra. Perchè, di questo sono certo, le idee di sinistra non moriranno. Rinasceranno. L'araba fenice rinascerà dalle proprie ceneri, non sò in che modo, in quali forme, in quali tempi, con quali personaggi ma è ineluttabile che così sia.

Un'ultima cosa. Nemmeno io penso che la lega sia la sinistra futura, ci mancherebbe altro. Ma manca un'analisi del fenomeno lega. La lega non è nè di destra nè di sinistra. E' trasversale al panorama politico. La sua forza è nell'essere un movimento politico "antipolitico". La lega parla alla "pancia" dell'elettore medio del nord, quell'elettore stufo del sistema dei partiti, stufo della partitocrazia, della burocrazia. Da risposte di pancia ad esigenze di pancia. Non c'è raffinatezza ideologica alcuna e per assurdo che possa sembrare è lì la sua forza. Non ha ideologie a cui rifarsi, non è necessario conoscere Marx, Lenin, Gramsci, la storia del movimento operaio o per altro canto le teorie economico-sociali della destra per farvi parte. Non è necessario essere degli intellettuali. Si può essere dei perfetti ignoranti ed avere titolo per parteciparvi. Il tratto distintivo non è la raffinatezza intellettuale è il becerume bieco. E' questo il salvacondotto per essere della lega e tanto più si è beceri più si ha possibilità di essere ascoltati, di fare carriera politica.
Stiamo però attenti a non essere dei raffinati intellettuali di sinistra un pò snob, con la puzza sotto il naso, che distolgono lo sguardo per non vedere ciò che ci disturba, che non ascoltano interventi lessicalmente rozzi. Può darsi che in quel frasario così rozzo, in quelle immagini così rozze, in quelle proposte così indegnamente presentate ci siano alcune cose che meriterebbero maggiore attenzione, una valutazione attenta, idee che andrebbero elaborate. Forse ogni tanto ci converrebbe riflettere che la lega non è solo Borghezio o Calderoli, che nella lega sono confluiti tanti di sinistra delusi dalla sinistra. Perchè hanno fatto questo? In cosa ha sbagliato la sinistra? Che risposte non siamo stati capaci di dare? a quali domande non abbiamo offerto risposte? che domande provenivano da quel corpo sociale?
Dal mio punto di vista non sono quesiti inutili. Se non diamo risposte a questi quesiti non possiamo pensare di recuperare il nord alla causa della sinistra e se non recuperiamo il nord difficilmente possiamo pensare di vincere le elezioni prossime venture o le successive.

franco ha detto...

@ ross
quello che hai raccontato è esattamente la raffigurazione della realtà, o almeno di quella realtà che io ho indegnamente cercato di tradurre dal mio immaginario. Quello della lega che fa discorsi più o meno condivisibili, che ha una storia di sinistra e che adesso ce lo ritroviamo avversario. L'altro del PD, un ragazzotto fuori dal mondo che ragiona di problematiche in termini così astratti che pochi comprendono e che non hanno nessun radicamento nel sociale.
La lega che riporta nel sociale, il Pd che si limita alla lettura della legge. La lega che fa l'agitatore politico, il Pd che fa il notaio. Ci meravigliamo se abbiamo perso il nord?

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