lunedì 23 febbraio 2009

Il Governo con il Commissariamento delle Aree Archeologiche di Roma e Ostia affidato a Bertolaso vuole eliminare ogni controllo sulla cementificazione



L’annuncio, da parte del Ministro Bondi e del Sottosegretario Giro, di avviare le procedure per il commissariamento delle Soprintendenze Archeologiche di Roma e di Ostia con sistemi di Protezione Civile, ai quali si ricorre straordinariamente in situazioni di calamità, appare grave e immotivato.

Non a caso esso ha mobilitato archeologi, architetti, esperti, tecnici e il personale tutto dei due uffici del Ministero.

L’appello lanciato il 2 febbraio su www.patrimoniosos.it, ha raccolto l’adesione di circa 4000 firmatari della comunità scientifica internazionale, di archeologi e della società civile.

A tre settimane dalla notizia lo stesso commissario in pectore Bertolaso ha dichiarato che non è ancora stata effettuata alcuna constatazione tecnica dalla protezione civile.

A oggi l’area archeologica romana viene presentata come se fosse in stato di assoluto abbandono, degrado e pericolo insinuando il concetto di incapacità a farvi fronte da parte delle Soprintendenze.

http://www.articolo21.info/8081/notizia/no-al-commissariamento-delle-soprintendenze.html


Sulla vicenda, Italia Nostra ha dichiarato:

Siamo sorpresi e preoccupati dalla decisione di commissariare l’Area archeologica centrale di Roma e gli scavi di Ostia Antica,

E’ poi offensivo equiparare il marasma e la vulnerabilità degli scavi di Pompei con la gestione rigorosa dei Fori, del Colosseo, del Palatino e della stessa Ostia Antica.

Anzi possiamo tranquillamente affermare – prosegue il comunicato stampa - che la Soprintendenza Archeologica statale di Roma, ha prodotto a partire dagli anni ’80, le opere di più grande prestigio di cui Roma si possa fregiare:

il nuovo Museo Archeologico di Palazzo Massimo,
il nuovo Museo con area archeologica della Cripta Balbi,
il Museo Archeologico di Palazzo Altemps,
l’imposizione di una nuova piazza davanti all’Ospedale del Celio e alle costruzioni di Claudiano,
la riapertura di nuove sale alle Terme di Diocleziano e
i mirabili parchi archeologici della Villa dei Quintili, di Gabi, Malborghetto e la Villa di Livia, etc".

Commissionare l’area archeologica centrale appare come sconfessare quella Soprintendenza che è nota in tutta Italia per essere una delle migliori.

Non vediamo in tutto questo cosa ci possa guadagnare un Sindaco di Roma, che dopo aver salvato il Pincio, intenda proseguire secondo delle regole di trasparenza nella tradizione della romanità".
http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=761222

Non lo vediamo davvero?
Non appare un po’ “strano” che improvvisamente i controllori ed i controllati sull’idoneità edificabile archeologica (idoneità quasi sempre necessaria a Roma e dintorni) delle aree diverranno un unico soggetto?
Chi controllerà i controllori? Loro stessi?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

guarda caso non lo dice nessuno. Si comincia così, in sordina con cose che, vista la crisi interessano meno. La fine la conosciamo già.
Prim

rossaura ha detto...

Azz...... bella questa! Da incorniciare proprio. Vedremo adesso cosa diranno le "signore" romane che conosco, che blaterano alle mie cene al mare, di romanità e di salvaguardia del patrimonio artistico e monumentale, d'altra parte se il più grave problema di questa città, per loro, è il traffico e la mancanza di parcheggi.... non vedo cosa interesserà lo strapotere del Sindaco o di Bertolaso sui "ruderi" romani.
Ma se un sito archeologico a Roma ha problemi di pericolosità, cosa assolutamente possibile visto la vetustà dei reperti, che ci fa Bertolaso? Lo chiude al pubblico e lo mette in sicurezza? La colata di cemento potrebbe essere una soluzione. Costa meno e siamo sicuri che non ci cade più in testa niente.....

E' molto preoccupante
Ciao Ross

riccardo gavioso ha detto...

curioso caso in cui le nostre colpe riescono a ricadere sui nostri antenati. O forse, con le nuove leggi stanno pensando a qualche mansardina sul Colosseo... per loro e da usare come garconierre ;)

un abbraccio

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