giovedì 2 dicembre 2010

L'elenco della scienziata precaria: elenco delle cose che mi sono sentita dire e che non vorrei dimenticare

Attraverso il blog di Annarita R. scientificando , sono venuta a conoscenza di questo bel post di una giovane ricercatrice italiana Maria Grazia Ortore pubblicato sul suo blog fisiciaroundtheworld.
Con il suo consenso lo riporto qui, ad ennesima testimonianza di quanto questo paese non sia un paese per giovani. Sopratutto se preparati e seri.
Il vero problema ora è: Vogliamo rimanere così? Affondando sempre più nella miseria politica, culturale ed intellettuale.
Lo so, siamo un popolo che non ha mai tagliato la testa ad un re. Forse è arrivata l'ora di farlo.


Ci sarebbe da scrivere della riforma Gelmini, ci sarebbe da informare su cosa è realmente questa riforma e sul fatto che in realtà noi tutti, cittadini italiani, auspicavamo una riforma universitaria. I problemi di questa riforma sono molti, secondo il mio modesto parere, ed il più grande è la determinazione di un percorso da ricercatore a tempo determinato (3 anni + 3 anni) al termine del quale non sei assunto se sei bravo, ma solo se hai la fortuna di aver finito i contratti al momento giusto, ossia quando c’è disponibile il budget per assumerti. Altrimenti, se sei stato bravissimo ma in quel momento non ci sono i soldi per assumerti? L’università ti dice addio (ecco, “addio”, nemmeno “arrivederci e grazie”) perchè da quel momento in poi non hai più alcuna possibilità di carriera accademica. Ecco, mi sembra inutile elencare le conseguenze di questo procedimento, per quanto sono ovvie. Nomino solo il fatto che la selezione accademica avverrà sicuramente sempre di più in base al censo (chi può permettersi di arrivare a 40 anni con il datore di lavoro che ti dice “ci sei stato utile, ma ora addio”?!) e ormai le mie possibilità di fare una carriera accademica sono decisamente pari allo zero assoluto. Ed ora, visto che va di moda e forse è un modo veloce e significativo di comunicare…

Elenco delle cose che mi sono sentita dire e che non vorrei dimenticare
Lei, signorina, non è proprio portata. E’ meglio che cambi proprio facoltà.
Non si svaluti, accetti solo i voti migliori, perchè lei è una che vale.
Che studi, fisica?! Ah, ho capito: ginnastica.
Vuoi fare la carriera accademica? Ma se non hai il padrino non vai da nessuna parte.
Il tuo seminario è stato bellissimo. Peccato te ne vada. Lo dico sempre, che sono sempre i migliori che se ne vanno.
Ma perchè il Professor X l’ha mandata ad informarsi da me del dottorato? X mi ha detto che lei è molto brava, ma non capisco perchè s’interessi a lei (i miei occhi tentarono la risposta: forse perchè mi ritiene brava?).
Vuoi fare ricerca in Italia? E’ impossibile se non hai un parente dentro (innumerevoli volte, l’ho sentita questa frase…).
Sarebbe bello se continuassi a fare ricerca.
Hai fatto il concorso? Sei stata valutata con “molto buono”, immagino.
Lavori sempre qui all’università? Precaria? Ah, se non hai la raccomandazione non entri. Ma dai, sono sicura che ce l’hai la raccomandazione, eh eh (detta dalla commessa dell’alimentari dove mi facevo fare il panino per il pranzo. Dopo quel giorno non ci ho più messo piede).
Quello che fai è molto interessante, però alla fine hai uno stipendio da morto di fame (detto da un insegnante di liceo, di fronte ai suoi studenti dopo un mio seminario).
Pensa, io ho votato il Partito Z solo perchè aveva detto che avrebbe dato soldi alla ricerca. Invece non l’hanno fatto…
Mia figlia mi ha detto che vorrebbe fare il dottorato. Le ho detto: – Ma guarda Grazia, quanto tempo è che sta in sospeso…come ti viene in mente?!-.
Al Professor T devi dire sempre di sì.
Non puoi tirarti indietro. Tu hai quel che chiamo “sacro fuoco”, devi per forza fare ricerca.
Sei ancora all’università come precaria? Mia nuora ha 40 anni e fa la stessa cosa, illudetevi pure di entrare…ma è impossibile.
Ma perchè fai questa vitaccia? Non puoi cercarti un altro lavoro? (guardandomi come: ma quanto è inutilmente ambiziosa, questa!) Perchè non vai ad insegnare alle medie?
Voi dite che fate ricerca?! Ma non è vero, in questo Paese è impossibile.
Ogni mio commento è inutile. Mi sarebbe piaciuto aggiungere altre frasi positive, ma si vede che non me lo sono meritate.

2 commenti:

rossaura ha detto...

Vogliamo aggiungerne un'altra:
"Ma che state in questo paese? Andatevene all'estero che almeno lì, vi sanno apprezzare."
Triste no?

Audrey ha detto...

Triste, Ross, ma forse la più veritiera. Sempre detto, se avessi qualche annetto di meno me ne sarei già andata miglia lontana da qui.
Un abbraccio, :-)

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