martedì 8 febbraio 2011

La crisi sulle spalle delle donne.Il nuovo identikit della badante: italiana, disoccupata, con famiglia a carico e disperata


E' di questi ultimi giorni la notizia che le italiane stanno andando all'assalto del lavoro da badante.
Non nel senso, classicamente finora inteso, di datrice di lavoro, ma in quello di lavoratrice.
Sono sempre più le italiane disoccupate, casalinghe sposate con uomini cassaintegrati o disoccupati, in cerca di prima occupazione, separate a cui l'ex coniuge non riesce a  pagare gli alimenti, che frequentano i corsi per colf ed assistente famigliare .
Oltre a quelle che comunque arrivano al lavoro in maniera diretta e senza preparazione "professionale".
E questo accade a Nord come a Sud.
 "Oggi si assiste alla carica delle italiane - spiega Raffaella Maioni, responsabile nazionale delle Acli Colf - negli ultimi due anni tra le iscritte ai nostri corsi di formazione, infatti, le italiane sono più che raddoppiate". Una tendenza diffusa su tutto il territorio nazionale (le Acli organizzano ogni anno oltre 40 corsi per assistenti familiari), che registra casi limite, come "a Cisterna di Latina dove alla fine del 2010 il 100% delle diplomate era italiana". 
Per le italiane, spesso, questa scelta viene giocata come ultima carta esistenziale e lavorativa, la carta della disperazione:
 "Lo ritengono un'umiliazione, un fallimento, ma sono disperate - racconta don Fredo Olivero, responsabile Migrantes del Piemonte - e si rivolgono a noi, come ultima sponda". E così si assiste al paradosso di una fondazione nata per assistere i migranti, che in tempi di crisi si trova a cercar lavoro alle italiane
E tutto questo, paradossalmente ma non troppo,  mentre la crisi economica colpisce talmente a fondo le famiglie italiane, da far diminuire, per la prima volta dopo anni, la richiesta di badanti.: si sceglie il fai da te, l'assistenza familiare, la cura dell'anziano fatta da figlie e nuore.

Un'unica riflessione:
che  siano donne in cerca di lavoro come badanti o che siano donne che si prendono cura dei propri anziani rinunciando, per cause economiche, a qualsiasi aiuto, ancora una volta il peso della crisi e delle difficolta sociali finisce sulle spalle dell'altra metà cielo.
Questo giusto per ricordare (e sembra che molti oggi nell'universo maschile se lo stiano dimenticando) che non tutte le donne sono escort a disposizione di qualche Sultano

Fonte: Repubblica

4 commenti:

Audrey ha detto...

Per la prima volta da quando ho aperto un blog (incluso quindi il precedente LogicoKaos)mi commento per prima. Perchè che nessun uomo (inteso proprio come genere maschile) nonostante le quasi 200 letture, abbia avuto qualcosa da dire..Beh me la dice lunga sui tempi che stiamo vivendo noi donne qui in Italia.

Alberto ha detto...

"sembra che molti oggi nell'universo maschile se lo stiano dimenticando"
Ma molti altri no, e saranno in piazza con le loro compagne questa domenica. Ciao.

loris ha detto...

Cara Audrey, come al mio solito sarò un po' prolisso.
Non sono solo i "maschietti" i latitanti su questa discussione. Anche le dirette interessate, nonostante la proverbiale pragmaticità risultano assenti. Questo ovviamente non è che assolve tutti craxianamente, per effetto che tutti commettiamo lo stesso reato.
Che gli effetti delle crisi si scarichino sulle spalle dei soggetti più deboli, purtroppo è assodato, fin dall'antichità. Le donne da questo punto di vista hanno da sempre subito maggiormente questi effetti negativi. Gabbie salariali di “genere” in realtà sono molto più diffuse di quello che si pensi, più o meno camuffate.
A ciò che ho detto si aggiunge inevitabilmente altra considerazione più squisitamente culturale.
Come più volte ce lo siamo detto e scritto, il blog è specchio comunque della società in cui viviamo. Il berlusconismo è cultura egemone, e i blogger non si discostano da questa logica. Apparire è fin troppo spesso più importante di ciò che viene scritto.
Meglio l'indignazione perchè un vecchio premier fa il bunga bunga, che dire che la mercificazione non è solo del corpo delle donne ma in egual misura del corpo degli operai come nel caso di Mirafiori, o ancor più pesante, nei confronti di migliaia di extracomunitari, costretti a svendere la loro forza lavoro in condizioni più vicine alla schiavitù che non al più umile e faticoso dei lavori.
Bunga bunga richiama pruriti e curiosità, operai ed extracomunitari, potrebbero alla lunga risultare pallosi. Se poi riesci a spararla grossa magari ci sono anche 15 secondi di notorietà.
Se tu giustamente lamenti la mancanza di commenti su questo post dopo 200 accessi , personalmente mi preoccupo dell’ assenza dopo 500 accessi quando si parla di “valori”.
Da buon disadattato culturalmente, politicamente e socialmente continuerò a scrivere e ad agire su ciò in cui credo. Non farò sicuramente la rivoluzione, ma per lo meno il tarlo del dubbio nella testa di tanti soloni forse riuscirò a metterlo. Potrebbe essere già quello un successo.

Audrey ha detto...

@ Alberto: Uomini vicino alle loro compagne la prossima domenica. Bene! Se non ora quando?
@ Loris: è vero, molti sono i soggetti deboli che stanno pagando questa crisi. Ma all'interno di ogni stato di debolezza c'è chi lo è maggiormente. Ed allora le operaie donne saranno più deboli dei loro colleghi, le immigrate più vulnerabili degli immigrati. Perchè la differenza di genere è ancora la più profonda ed insita nei nostri sistemi valoriali.

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