venerdì 14 novembre 2008

L'assalto alla Diaz e la brillante carriera di tutti i funzionari implicati. Nomi e promozioni...



I fatti:

La mattina del 22 luglio del 2001 chi vide la scuola Diaz dopo l'irruzione notturna della polizia defini' quei locali come torturati dal passaggio di un tornado, di quelli che abbattono tutto cio' che incontrano sul loro cammino: vetri rotti, computer divelti, indumenti strappati e sparsi dappertutto, tracce di sangue ancora fresco su pavimenti e pareti.

Erano passate poche ore dal blitz che, venne spiegato allora dalle forze dell'ordine, era mosso dalla ricerca di armi e di persone, tra cui black bloc, che avevano partecipato agli scontri nei quali, poche ore prima, era morto Carlo Giuliani.

Il bilancio complessivo fu di 66 feriti e 96 fermati.

A dimostrazione della necessita' del blitz la polizia esibi' subito dopo le molotov, le spranghe, i coltelli e le tute nere che, venne detto, erano state trovate nella scuola durante la perquisizione. L'intervento, fu spiegato, si rese necessario anche perche' una volante che passava di fronte era stata colpita da un lancio di pietre.

I poliziotti furono accusati di falsificazione delle prove: le due molotov, i picconi e le spranghe esibiti come tali, secondo l'accusa, sarebbero stati rispettivamente trovati nelle aiuole di corso Italia e in un cantiere aperto nel complesso scolastico. Secondo gli avvocati difensori, però, le presunte falsificazioni sarebbero state causate dalla fretta e dal disordine di quei momenti.

http://unionesarda.ilsole24ore.com/mondo/?contentId=50427

La sentenza:


Condannati solo 13 responsabili delle violenze all'interno della scuola (tutti gli agenti e i dirigenti del Settimo nucleo antisommossa guidato da Vincenzo Canterini), per un totale di 35 anni e 7 mesi di reclusione.
Canterini è stato condannato a 4 anni, di cui 3 condonati. Sarà l'unico a scontare la pena, se non ricorrerà in appello.
Tre e due anni di carcere sono stati comminati rispettivamente a Pietro Troiani e Michele Burgio, colpevoli di aver portato all'interno dell'edificio due bottiglie molotov, attribuendole ai manifestanti che dormivano all'interno.


Carriere e successi dei Funzionari implicati nell'assalto alla Diaz:

Gli uomini del capo della polizia Gianni De Gennaro non solo sono passati indenni attraverso le fittizie inchieste interne del Viminale, ma hanno ottenuto quasi tutti promozioni.

Gianni De Gennaro, capo della polizia è diventato prima Capo di Gabinetto del ministro Amato all’Interno e poi supercommissario per le immondizie a Napoli.

Gilberto Caldarozzi, da numero due dello Sco, il servizio centrale operativo, prima ne ha assunto la direzione e poi è diventato dirigente superiore "per meriti straordinari" per aver partecipato alla cattura del boss Bernardo Provenzano.

Francesco Gratteri da direttore dello Sco è diventato prima questore di Bari ed ora è responsabile della Direzione anticrimine centrale, il Dac.

Giovanni Luperi da vice direttore dell'Ucigos è passato al Dipartimento analisi del nuovo servizio segreto civile.

Spartaco Mortola da capo della Digos di Genova diventa vice questore vicario a Torino.

Filippo Ferri, capo della squadra mobile di La Spezia è passato a quella di Firenze.

Vincenzo Canterini, comandante del VII Nucleo sperimentale antisommossa del primo Reparto Mobile di Roma (la cosiddetta Celere) è diventato prima questore e ora presta servizio a Bucarest, in Romania, in un organismo internazionale: il Secu (South East Cooperation and Investigation).

Fabio Ciccimarra da vice questore aggiunto è diventato capo della squadra mobile di Cosenza.

Tutti fulgidi esempi di Public Servant, degni di un paese che sta dimostrando quotidianamente di aver perso,oramai, ogni principio etico.

http://it.peacereporter.net/articolo/12757/Diaz,+giustizia+non+è%3B+fatta

http://www.rainews24.it/notizia.asp?newsID=88266

6 commenti:

rossaura ha detto...

Fulgido esempio di servo pubblico.
Che carriere d'oro.

Mi spiace non mi ero accorta che l'avevi preparato, mi avrebbe fatto piacere postarlo.

Se lo vuoi lo faccio ora!

rossaura ha detto...

Ritorno sull'argomento, ma lo sai che i video su quella giornata non riesco a guardarli? Mi prende l'angoscia e tu ben sai che non sono proprio una persona fragile e poco equilibrata, sarà che quel giorno il mio ragazzo e i suoi amici non c'erano andati per puro caso e quindi lì vedevo in tutti i miei ragazzi..... certo che è stata una carneficina.... oddio mi riprende l'ansia.

Parlarne sempre come dice Guccini resta aperta una profonda ferita.

Ciao Ross

PS
mi stupisce che non ci siano commenti oltre il mio. Spero si tratti solo del caso perchè se si tratta di disinteresse vuol dire che siamo veramente diverse e la cosa non mi piace per niente.

Anonimo ha detto...

Io purtroppo conosco gente che c'è stata, come ho scritto anche nel blog di Riccardo. Sono irlandesi, in particolare una giovane donna mia collega d'università, tutte persone miti e pacifiche, dalla voce sussurrata, dai modi di parlare educati.
Sono rimasti scioccati dall'esperienza, che la mia collega ha definito come "the most frightening experience of her life".
Con lei ho discusso spesso dello "stato di polizia" italiano, rispetto alla polizia irlandese, disarmata, con ruoli pacificatori e non di aggressione per mandato costituzionale.
La differenza abissale tra le due culture, tra il concetto di aggressione lecita da parte di forze armate e legittimate dallo stato, con il grilletto facile ed il manganello duro e quello della fiducia e del rispetto dei liberi cittadini, è cosa evidentissima.
Quelle immagini del G8 pasarono, completamente incensurate, su tutte le televisioni irlandesi e britanniche, a ripetizione. Molta gente guardò con orrore.
Lo stereotipo dell'Italia della dolce vita e di Mastroianni cambiò per molte persone, quel giorno, all'estero.

Anonimo ha detto...

destra o sinistra purtroppo non fa differenza. Questo mi fa imbestialire di più, anche quando possiamo ottenere qualcosa ecco che i nostri, che dispiacere, i nostri politici non fanno nulla. Tra noi e loro un abisso. Non ci sarà mai giustizia in questo paese che ha ancora retaggi fascisti

Audrey ha detto...

Credo che Genova sia una ferita ancora aperta per molti di noi, e dunque come molte ferite che non si riescono a cicatrizzare, si preferisce coprirle, nasconderle.
Improvvisamente si è dimostrato al mondo che NOn siamo un paese normale.
Ed improvvisamente il mondo l'ha capito, toccandolo con mano.
Questa è una parte del discorso esperienzale che scrivevo qualche gg. fa sul blog di Martina.
Facile essere pro/contro Berlusconi, contro le sue politiche quando non le vivi sulla tua pelle quotidianamente.
Facile ridere delle sue battute, delle sue gag, liquidare il tutto con un sorriso ed un'alzata di spalle.
facile quando sei lontano km.
Difficile quando vivi quotidianamente in un paese chesta spsrofondando in un baratro da ultimi giorni di Pompei, o come ha scritto bene ieri sera Lameduckq negli ultimi giorni di salò di pasoliniana memoria.

rossaura ha detto...

Cara Audrey ieri ero fuori e non ho postato. Vorrei farlo questa sera se non ti dispiace a meno che non l'abbia fatto qualcun altro nel frattempo. Per noi è una ferita aperta che non si sarebbe rimarginata neanche se fossero stati tutti giustamente condannati. Non è da paese civile, non è da stato democratico ed oggi quello che successe allora può succedere ogni giorno senza che nessuno possa temere una qualche punizione o arresto o sentenza corretta.

Viene naturale pensare che la società si sta preparando ad un muro contro muro e che a violenza si risponderà con altra violenza. Nessuno ricorda più quel che è successo non moltissimi anni fa e oggi forse le condizioni sono degenerate almeno quanto può far degenerare una crisi così profonda sia nel campo economico che nel campo miorale.

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